La cessazione del rapporto di appartenenza alla comunità religiosa rileva la complessità di conciliare interessi divergenti rispetto alla dimensione individuale, e al tempo stesso, sociale dell’allontanamento dal gruppo. Complessità che sembra manifestarsi con maggiore evidenza sia, ad esempio, nelle ipotesi di dimissioni per ragioni fiscali poiché, nonostante l’esercizio del diritto di recesso dall’organizzazione di appartenenza, potrebbe mantenersi comunque la volontà di perseverare nella comunione della fede; sia nei casi in cui i meccanismi di uscita dalla comunità religiosa siano regolamentati da disposizioni particolarmente stringenti, tali da incidere nella sfera privata e sociale del singolo fedele. Tenuto conto del complesso bilanciamento tra i diritti degli individui e i diritti delle organizzazioni religiose nelle ipotesi di recesso o di espulsione del fedele - spesso diversamente disciplinate soprattutto nelle tradizioni religiose caratterizzate da un maggiore pluralismo interno, qual è il caso dell’Islam - l'intervento si è proposto di individuare possibili spazi di intervento della giurisdizione statuale a tutela del diritto del singolo di ricostruire liberamente la propria identità personale e religiosa compatibilmente con il godimento dei diritti soggettivi inerenti all’esercizio delle pratiche del culto e ad altri aspetti fondamentali della personalità.
Alcuni casi giurisprudenziali di esclusione dalle comunità religiose. Identità e tutela dei diritti / Gagliardi, Caterina. - (2025). ( Seminario Interdisciplinare “Libertà religiosa e diritti umani”, organizzato nell’ambito delle attività del Progetto di ricerca FRA – Tipologia B “Identità e tutela dei diritti nelle comunità religiose” (RE-IDENTITY) Aula Arcoleo, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi di Napoli Federico II 4 febbraio 2025).
Alcuni casi giurisprudenziali di esclusione dalle comunità religiose. Identità e tutela dei diritti
Caterina Gagliardi
2025
Abstract
La cessazione del rapporto di appartenenza alla comunità religiosa rileva la complessità di conciliare interessi divergenti rispetto alla dimensione individuale, e al tempo stesso, sociale dell’allontanamento dal gruppo. Complessità che sembra manifestarsi con maggiore evidenza sia, ad esempio, nelle ipotesi di dimissioni per ragioni fiscali poiché, nonostante l’esercizio del diritto di recesso dall’organizzazione di appartenenza, potrebbe mantenersi comunque la volontà di perseverare nella comunione della fede; sia nei casi in cui i meccanismi di uscita dalla comunità religiosa siano regolamentati da disposizioni particolarmente stringenti, tali da incidere nella sfera privata e sociale del singolo fedele. Tenuto conto del complesso bilanciamento tra i diritti degli individui e i diritti delle organizzazioni religiose nelle ipotesi di recesso o di espulsione del fedele - spesso diversamente disciplinate soprattutto nelle tradizioni religiose caratterizzate da un maggiore pluralismo interno, qual è il caso dell’Islam - l'intervento si è proposto di individuare possibili spazi di intervento della giurisdizione statuale a tutela del diritto del singolo di ricostruire liberamente la propria identità personale e religiosa compatibilmente con il godimento dei diritti soggettivi inerenti all’esercizio delle pratiche del culto e ad altri aspetti fondamentali della personalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


