Ugo Ojetti aveva una grande simpatia per Carlo Goldoni, al punto da usare lo pseudonimo “Conte Ottavio” (dal protagonista della commedia Il Cavaliere di buon gusto) per firmare i suoi articoli per L’Illustrazione Italiana dal 1903 al 1912 – all’epoca raccolti per l’editore Treves con il titolo I capricci del Conte Ottavio. Il travestimento goldoniano gli permette di condurre in modo originale la rubrica settimanale “Accanto alla vita”, grazie alla quale riesce a ritrarre i pregi e i difetti della quotidianità. Come un perfetto uomo di mondo del Settecento, egli ama la buona tavola e i buoni amici, la cultura e la raffinatezza, ma ciò non gli impedisce di vedere con lucidità i problemi della società di inizio Novecento e di chiamare le cose con il loro nome. Profondo conoscitore del teatro, insegna agli altri a stare al mondo senza essere pedante e usa l’ironia per mandare il messaggio giusto. Il volume, curato dalla studiosa Maria Pia Pagani, raccoglie e commenta una singolare galleria di testi di Ojetti pubblicati a ridosso del secondo centenario della nascita di Goldoni – nel tempo ingiustamente dimenticati – in cui il personaggio del Conte Ottavio gli consente di raccontare con impareggiabile stile i fatti, i personaggi e le mode del suo tempo.
Ugo Ojetti, I capricci del Conte Ottavio, a cura di Maria Pia Pagani / Pagani, Maria Pia. - (2025).
Ugo Ojetti, I capricci del Conte Ottavio, a cura di Maria Pia Pagani
Maria Pia Pagani
2025
Abstract
Ugo Ojetti aveva una grande simpatia per Carlo Goldoni, al punto da usare lo pseudonimo “Conte Ottavio” (dal protagonista della commedia Il Cavaliere di buon gusto) per firmare i suoi articoli per L’Illustrazione Italiana dal 1903 al 1912 – all’epoca raccolti per l’editore Treves con il titolo I capricci del Conte Ottavio. Il travestimento goldoniano gli permette di condurre in modo originale la rubrica settimanale “Accanto alla vita”, grazie alla quale riesce a ritrarre i pregi e i difetti della quotidianità. Come un perfetto uomo di mondo del Settecento, egli ama la buona tavola e i buoni amici, la cultura e la raffinatezza, ma ciò non gli impedisce di vedere con lucidità i problemi della società di inizio Novecento e di chiamare le cose con il loro nome. Profondo conoscitore del teatro, insegna agli altri a stare al mondo senza essere pedante e usa l’ironia per mandare il messaggio giusto. Il volume, curato dalla studiosa Maria Pia Pagani, raccoglie e commenta una singolare galleria di testi di Ojetti pubblicati a ridosso del secondo centenario della nascita di Goldoni – nel tempo ingiustamente dimenticati – in cui il personaggio del Conte Ottavio gli consente di raccontare con impareggiabile stile i fatti, i personaggi e le mode del suo tempo.| File | Dimensione | Formato | |
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