Nelle dinamiche moderne delle relazioni economiche fondate principalmente sul finanziamento all’attività produttiva, l’esigenza degli imprenditori commerciali di rendere attuali disponibilità economiche future è alla base dello sviluppo delle operazioni di smobilizzo del credito, in funzione di acquisizione di liquidità. L’attività creditizia si intreccia così con quella di gestione e negoziazione professionale di crediti, in una esasperata ricerca di strumenti sempre più sofisticati, di prassi contrattuale, in grado di assistere e tutelare il credito, anche nell’impatto con le procedure concorsuali. Emblematica la figura del mandato irrevocabile all’incasso frequentemente utilizzato, per la sua versatilità, in relazione ad operazioni di finanziamento, nel quadro di un complesso meccanismo convenzionale in cui la presenza di un concorrente interesse del mandatario pone la figura nella prospettiva del c.d. mandato in rem propriam previsto dall’art. 1723, 2 comma, c.c. La genericità della formula adottata dal legislatore, le inappaganti soluzioni interpretative richiedono una profonda revisione critica al fine di identificare - chiarita preliminarmente la distinzione tra l’agire “per conto altrui” e l’agire “nell’interesse altrui” - gli elementi caratterizzanti la fattispecie e gli interessi tutelati. L’analisi intende verificare – attraverso la ricerca di elementi comuni alla varietà di figure di mandato in rem propriam ricorrenti nella pratica – le conseguenze della presenza “anche” di interessi altrui sul profilo funzionale del negozio gestorio. La soluzione dei problemi ricostruttivi acquista rilievo determinante per le delicate conseguenze sul piano applicativo ed in particolare in tema di procedure concorsuali, sotto il profilo degli effetti, sulla sorte del rapporto, del fallimento del mandante.
Il mandato irrevocabile all'incasso. Autonomia privata, cooperazione gestoria e tutela degli interessi dei creditori / Botta, Consiglia. - STAMPA. - 1:(2005), pp. 1-190.
Il mandato irrevocabile all'incasso. Autonomia privata, cooperazione gestoria e tutela degli interessi dei creditori
BOTTA, CONSIGLIA
2005
Abstract
Nelle dinamiche moderne delle relazioni economiche fondate principalmente sul finanziamento all’attività produttiva, l’esigenza degli imprenditori commerciali di rendere attuali disponibilità economiche future è alla base dello sviluppo delle operazioni di smobilizzo del credito, in funzione di acquisizione di liquidità. L’attività creditizia si intreccia così con quella di gestione e negoziazione professionale di crediti, in una esasperata ricerca di strumenti sempre più sofisticati, di prassi contrattuale, in grado di assistere e tutelare il credito, anche nell’impatto con le procedure concorsuali. Emblematica la figura del mandato irrevocabile all’incasso frequentemente utilizzato, per la sua versatilità, in relazione ad operazioni di finanziamento, nel quadro di un complesso meccanismo convenzionale in cui la presenza di un concorrente interesse del mandatario pone la figura nella prospettiva del c.d. mandato in rem propriam previsto dall’art. 1723, 2 comma, c.c. La genericità della formula adottata dal legislatore, le inappaganti soluzioni interpretative richiedono una profonda revisione critica al fine di identificare - chiarita preliminarmente la distinzione tra l’agire “per conto altrui” e l’agire “nell’interesse altrui” - gli elementi caratterizzanti la fattispecie e gli interessi tutelati. L’analisi intende verificare – attraverso la ricerca di elementi comuni alla varietà di figure di mandato in rem propriam ricorrenti nella pratica – le conseguenze della presenza “anche” di interessi altrui sul profilo funzionale del negozio gestorio. La soluzione dei problemi ricostruttivi acquista rilievo determinante per le delicate conseguenze sul piano applicativo ed in particolare in tema di procedure concorsuali, sotto il profilo degli effetti, sulla sorte del rapporto, del fallimento del mandante.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.