L’abitato dell’Acropoli rappresenta un osservatorio quanto mai prezioso per la fase tardo arcaica di Elea. Gli scavi condotti negli anni Sessanta e Settanta avevano restituito una considerevole quantità di dati sull’organizzazione dell’insediamento e sulle strutture abitative, che, tuttavia, non erano stati analizzati in un quadro univoco ed organico. Lo studio dell’architettura domestica eleate è stato condotto partendo dai caratteri geo-topografici della città, al momento della sua fondazione, per coglierne i riflessi ed i rapporti con il paesaggio e le risorse ambientali. Attraverso l’analisi di contesti campione, di cui si sono discussi gli aspetti stratigrafici e l’insieme dei materiali ceramici restituiti, si è tentato di definire anche le vicende dell’abitato ed in particolare del suo abbandono, dopo il primo quarto del V sec. a.C. E’ stato possibile ricostruire un intervento programmato e sistematico di obliterazione delle unità domestiche, che lasciavano il posto ad un ampio santuario urbano. Sulla base dei dati di scavo, l’analisi è stata condotta su tutto l’abitato dell’Acropoli, per definire le caratteristiche dell’architettura domestica eleate, attraverso lo studio dei moduli planimetrici, dell’organizzazione e dell’uso dello spazio, delle tecniche costruttive e delle coperture. Il quadro ricostruttivo appare molto articolato, per la presenza di scelte differenziate e di modelli peculiari, come la casa ad ante, che si conserva, nei repertori locali, fino ai primi decenni del V sec. a.C. Particolarmente significativo del profilo culturale delle prime generazioni di Eleati è anche l’uso dell’opera poligonale per l’edilizia domestica, che evidenzia un ambiente tecnico locale di alto profilo, legato alle migliori tradizioni greco-orientali
L'edilizia domestica tardo arcaica di Elea (Quaderni del Centro Studi Magna Grecia, 2 - Università degli Studi di Napoli Federico II) / Cicala, Luigi. - STAMPA. - (2002).
L'edilizia domestica tardo arcaica di Elea (Quaderni del Centro Studi Magna Grecia, 2 - Università degli Studi di Napoli Federico II)
CICALA, LUIGI
2002
Abstract
L’abitato dell’Acropoli rappresenta un osservatorio quanto mai prezioso per la fase tardo arcaica di Elea. Gli scavi condotti negli anni Sessanta e Settanta avevano restituito una considerevole quantità di dati sull’organizzazione dell’insediamento e sulle strutture abitative, che, tuttavia, non erano stati analizzati in un quadro univoco ed organico. Lo studio dell’architettura domestica eleate è stato condotto partendo dai caratteri geo-topografici della città, al momento della sua fondazione, per coglierne i riflessi ed i rapporti con il paesaggio e le risorse ambientali. Attraverso l’analisi di contesti campione, di cui si sono discussi gli aspetti stratigrafici e l’insieme dei materiali ceramici restituiti, si è tentato di definire anche le vicende dell’abitato ed in particolare del suo abbandono, dopo il primo quarto del V sec. a.C. E’ stato possibile ricostruire un intervento programmato e sistematico di obliterazione delle unità domestiche, che lasciavano il posto ad un ampio santuario urbano. Sulla base dei dati di scavo, l’analisi è stata condotta su tutto l’abitato dell’Acropoli, per definire le caratteristiche dell’architettura domestica eleate, attraverso lo studio dei moduli planimetrici, dell’organizzazione e dell’uso dello spazio, delle tecniche costruttive e delle coperture. Il quadro ricostruttivo appare molto articolato, per la presenza di scelte differenziate e di modelli peculiari, come la casa ad ante, che si conserva, nei repertori locali, fino ai primi decenni del V sec. a.C. Particolarmente significativo del profilo culturale delle prime generazioni di Eleati è anche l’uso dell’opera poligonale per l’edilizia domestica, che evidenzia un ambiente tecnico locale di alto profilo, legato alle migliori tradizioni greco-orientaliI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.