L'obiettivo del contributo è quello di sintetizzare le principali caratteristiche demografiche, migratorie e lavorative delle collettività immigrate cercando di far emergere eventuali connessioni significative con i differenti modelli di insediamento sul territorio italiano. L'analisi delle caratteristiche delle collettività immigrate ha messo in evidenza un universo particolarmente complesso e articolato. Accanto all'ovvia distinzione tra comunità “più tradizionali”, con un modello migratorio in cui dominante è il ruolo della componente maschile, e comunità per certi versi “più moderne”, con una componente femminile pre-dominante e non di rado con funzioni di apripista, sono emerse altre distinzioni significative riconducibili al livello di partecipazione lavorativa, all'anzianità della presenza e alla specificità dei settori di attività. Lo stretto legame tra modello migratorio e settore di occupazione rappresenta poi uno degli aspetti cruciali che condiziona la distribuzione territoriale delle collettività. Se ovvio può apparire il collegamento tra predominanza femminile, inserimento nel comparto dei servizi alle famiglie e addensamento nelle aree metropolitane, meno scontato è il legame tra anzianità della presenza e concentrazione territoriale. Se alcune delle comunità di più antica immigrazione hanno trovato impiego soprattutto nei grandi centri urbani dove la domanda di servizi delle famiglie all'epoca risultava nettamente più forte che negli altri contesti, le collettività di più recente insediamento, anche quando si specializzano nel lavoro domestico e di assistenza, rispondono ad una domanda ormai diffusa sul territorio e forse anche per questa ragione risultano maggiormente disperse. Inoltre, all'aumentare della partecipazione lavorativa risulta più forte anche la concentrazione territoriale, mentre all'inserimento in settori più tradizionali e a netta predominanza della componente maschile (agricoltura e soprattutto edilizia) corrisponde una più forte presenza nei comuni di piccole e medie dimensioni, a segnalare una più marcata diffusione sul territorio nazionale.
Modelli insediativi degli immigrati stranieri in Italia: dalle misure alle cause / Ferrara, R.; Forcellati, Linda; Labadia, C.; Strozza, Salvatore. - (2007). (Intervento presentato al convegno Giornate di Studio sulla Popolazione tenutosi a Latina nel 14-16 febbraio 2007).
Modelli insediativi degli immigrati stranieri in Italia: dalle misure alle cause
FORCELLATI, LINDA;STROZZA, SALVATORE
2007
Abstract
L'obiettivo del contributo è quello di sintetizzare le principali caratteristiche demografiche, migratorie e lavorative delle collettività immigrate cercando di far emergere eventuali connessioni significative con i differenti modelli di insediamento sul territorio italiano. L'analisi delle caratteristiche delle collettività immigrate ha messo in evidenza un universo particolarmente complesso e articolato. Accanto all'ovvia distinzione tra comunità “più tradizionali”, con un modello migratorio in cui dominante è il ruolo della componente maschile, e comunità per certi versi “più moderne”, con una componente femminile pre-dominante e non di rado con funzioni di apripista, sono emerse altre distinzioni significative riconducibili al livello di partecipazione lavorativa, all'anzianità della presenza e alla specificità dei settori di attività. Lo stretto legame tra modello migratorio e settore di occupazione rappresenta poi uno degli aspetti cruciali che condiziona la distribuzione territoriale delle collettività. Se ovvio può apparire il collegamento tra predominanza femminile, inserimento nel comparto dei servizi alle famiglie e addensamento nelle aree metropolitane, meno scontato è il legame tra anzianità della presenza e concentrazione territoriale. Se alcune delle comunità di più antica immigrazione hanno trovato impiego soprattutto nei grandi centri urbani dove la domanda di servizi delle famiglie all'epoca risultava nettamente più forte che negli altri contesti, le collettività di più recente insediamento, anche quando si specializzano nel lavoro domestico e di assistenza, rispondono ad una domanda ormai diffusa sul territorio e forse anche per questa ragione risultano maggiormente disperse. Inoltre, all'aumentare della partecipazione lavorativa risulta più forte anche la concentrazione territoriale, mentre all'inserimento in settori più tradizionali e a netta predominanza della componente maschile (agricoltura e soprattutto edilizia) corrisponde una più forte presenza nei comuni di piccole e medie dimensioni, a segnalare una più marcata diffusione sul territorio nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.