L’obiettivo specifico dell’Unità di ricerca è analizzare l’evoluzione, le caratteristiche e l’inserimento lavorativo a livello territoriale disaggregato (per provincia) dell’immigrazione straniera in Italia proveniente dai paesi del Mediterraneo e dell’Europa centro-orientale. Tenendo conto dell’intento generale, il programma di ricerca proposto si articolerà in diverse fasi, volte a perseguire finalità specifiche tra loro collegate che rappresentano livelli differenti di analisi e specificazione a livello territoriale. Di fatto, nella prima parte della ricerca l’Unità operativa provvederà a riesaminare il sistema migratorio europeo alla luce dei legami storici ed istituzionali, degli accordi internazionali, delle relazioni economiche e sociali e dei flussi di popolazione registrati negli ultimi 15 anni nei paesi continentali dell’Unione europea. Sulla base delle informazioni statistiche sui flussi migratori, sullo stock di popolazione straniera o di origine straniera e sulle regolarizzazioni degli immigrati irregolari e clandestini, il gruppo di Napoli intende delineare un quadro il più possibile puntuale e realistico che consenta di evidenziare le peculiarità degli specifici sub-sistemi migratori esistenti all’interno dell’area considerata. In particolare, si porrà attenzione al caso dei nuovi paesi di accoglimento dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo) per discutere del cosiddetto modello mediterraneo (caratterizzato, ad esempio, da una domanda di lavoro straniero proveniente da particolari settori e più di frequente irregolare) e della specificità del sub-sistema migratorio centrato su tali aree di accoglimento ed avente nei paesi della costa sud ed est del Mediterraneo e in quelli dell’Europa centrale e orientale importanti (anche se non esclusive) aree di origine dei flussi. La finalità principale è quella di trovare evidenze empiriche che consentano di collocare il caso italiano all’interno di un quadro di riferimento più ampio, utile per facilitare la comprensione dei meccanismi sottostanti alle recenti e intense ondate migratorie provenienti soprattutto da alcuni paesi dell’Europa centro-orientale. Nella seconda parte della ricerca l’interesse è rivolto in special modo al caso dell’Italia, come principale paese di destinazione dell’Europa meridionale. In particolare vengono considerate cinque tra le principali aree di provenienza dell’immigrazione straniera nel nostro paese, e cioè Tunisia, Marocco, Albania, Romania Ucraina, paesi che rappresentano direttrici differenti (sud-nord ed est-ovest; mediterranee e continentali) e che si caratterizzano per una diversa storia migratoria, in generale e con particolare riguardo alla destinazione italiana. Per gli ultimi 15 anni, l’Unità locale di Napoli intende ricostruire l’importanza delle diverse destinazioni dell’emigrazione dai cinque paesi facendo ricorso soprattutto alle fonti del paese di insediamento. Vengono analizzate, inoltre, intorno al 2001 le caratteristiche e le modalità di inserimento lavorativo delle cinque collettività, tunisina, marocchina, albanese, rumena e ucraina, nei diversi mercati del lavoro provinciali. In questo senso, la finalità è dare conto delle varie forme di inserimento lavorativo nei differenti contesti territoriali, cercando di far emergere possibili legami con la domanda di lavoro delle imprese e delle famiglie. Le ricerche svolte dal gruppo dell'Università di Napoli Federico II potranno integrarsi, secondo una logica perfettamente unitaria, con quelle degli altri demografi e degli economisti che si occupano dell’impatto economico prodotto dalle migrazioni. L’originalità di dette ricerche si rinverrà nel passaggio da analisi più generali ad analisi circostanziate su aggregati territoriali più ristretti (sistema migratorio europeo, sub-sistema mediterraneo, Italia, province italiane).
L’immigrazione euro-mediterranea nei nuovi paesi di accoglimento dell’Europa meridionale: evidenze empiriche per l’Italia / Strozza, Salvatore. - (2005).
L’immigrazione euro-mediterranea nei nuovi paesi di accoglimento dell’Europa meridionale: evidenze empiriche per l’Italia
STROZZA, SALVATORE
2005
Abstract
L’obiettivo specifico dell’Unità di ricerca è analizzare l’evoluzione, le caratteristiche e l’inserimento lavorativo a livello territoriale disaggregato (per provincia) dell’immigrazione straniera in Italia proveniente dai paesi del Mediterraneo e dell’Europa centro-orientale. Tenendo conto dell’intento generale, il programma di ricerca proposto si articolerà in diverse fasi, volte a perseguire finalità specifiche tra loro collegate che rappresentano livelli differenti di analisi e specificazione a livello territoriale. Di fatto, nella prima parte della ricerca l’Unità operativa provvederà a riesaminare il sistema migratorio europeo alla luce dei legami storici ed istituzionali, degli accordi internazionali, delle relazioni economiche e sociali e dei flussi di popolazione registrati negli ultimi 15 anni nei paesi continentali dell’Unione europea. Sulla base delle informazioni statistiche sui flussi migratori, sullo stock di popolazione straniera o di origine straniera e sulle regolarizzazioni degli immigrati irregolari e clandestini, il gruppo di Napoli intende delineare un quadro il più possibile puntuale e realistico che consenta di evidenziare le peculiarità degli specifici sub-sistemi migratori esistenti all’interno dell’area considerata. In particolare, si porrà attenzione al caso dei nuovi paesi di accoglimento dell’Europa meridionale (Italia, Spagna, Grecia e Portogallo) per discutere del cosiddetto modello mediterraneo (caratterizzato, ad esempio, da una domanda di lavoro straniero proveniente da particolari settori e più di frequente irregolare) e della specificità del sub-sistema migratorio centrato su tali aree di accoglimento ed avente nei paesi della costa sud ed est del Mediterraneo e in quelli dell’Europa centrale e orientale importanti (anche se non esclusive) aree di origine dei flussi. La finalità principale è quella di trovare evidenze empiriche che consentano di collocare il caso italiano all’interno di un quadro di riferimento più ampio, utile per facilitare la comprensione dei meccanismi sottostanti alle recenti e intense ondate migratorie provenienti soprattutto da alcuni paesi dell’Europa centro-orientale. Nella seconda parte della ricerca l’interesse è rivolto in special modo al caso dell’Italia, come principale paese di destinazione dell’Europa meridionale. In particolare vengono considerate cinque tra le principali aree di provenienza dell’immigrazione straniera nel nostro paese, e cioè Tunisia, Marocco, Albania, Romania Ucraina, paesi che rappresentano direttrici differenti (sud-nord ed est-ovest; mediterranee e continentali) e che si caratterizzano per una diversa storia migratoria, in generale e con particolare riguardo alla destinazione italiana. Per gli ultimi 15 anni, l’Unità locale di Napoli intende ricostruire l’importanza delle diverse destinazioni dell’emigrazione dai cinque paesi facendo ricorso soprattutto alle fonti del paese di insediamento. Vengono analizzate, inoltre, intorno al 2001 le caratteristiche e le modalità di inserimento lavorativo delle cinque collettività, tunisina, marocchina, albanese, rumena e ucraina, nei diversi mercati del lavoro provinciali. In questo senso, la finalità è dare conto delle varie forme di inserimento lavorativo nei differenti contesti territoriali, cercando di far emergere possibili legami con la domanda di lavoro delle imprese e delle famiglie. Le ricerche svolte dal gruppo dell'Università di Napoli Federico II potranno integrarsi, secondo una logica perfettamente unitaria, con quelle degli altri demografi e degli economisti che si occupano dell’impatto economico prodotto dalle migrazioni. L’originalità di dette ricerche si rinverrà nel passaggio da analisi più generali ad analisi circostanziate su aggregati territoriali più ristretti (sistema migratorio europeo, sub-sistema mediterraneo, Italia, province italiane).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.