Il Progetto: Alta formazione e ricerca in tema di recupero degli scarti dell’industria lapidea rappresenta uno dei due progetti finanziati all’Università Federico II nell’ambito della convenzione MAP-ICE-CRUI 2005. I partners italiani del progetto sono: il DST dell’Università Federico II, l’ISIM e Marmomacchine, il partenrs stranieri sono le università brasiliane di Rio Grande do Sul Porto Alegre e Feira de Santana. Al progetto hanno anche collaborato ricercatori della società mineraria brasiliana Granata, del DSA della II università di Napoli e del DSGA dell’Università del Sannio. La collaborazione tra le università italiana e brasiliana è da mettere in relazione al fatto che l’Italia e il Brasile sono da tempo paesi leaders a livello mondiale nella produzione e trasformazione delle rocce ornamentali. Infatti la produzione di grezzo di questi due paesi rappresenta circa il 20% di quella mondiale. La scelta del Brasile quale partner estero è sicuramente una scelta strategica in quanto il Brasile è il maggiore produttore mondiale di blocchi di granito e i suoi giacimenti rappresentano una delle maggiori riserve mondiali di rocce ornamentali. L’attività estrattiva è sicuramente importante per l’economia di un paese ma, come molte altre attività industriali ha ricadute ambientali che non possono essere sottovalutate. Esse sono da mettere in relazione all’alterazione del paesaggio connessa all’attività’estrattiva alle quali si può porre rimedio attraverso una corretta progettazione di riqualificazione ambientale dei siti d’estrazione e l’adozione di tecniche di estrazione meno invasive. Più importante è il problema connesso all’accumularsi nel tempo di ingenti quantitativi di materiali di scarto. Basti pensare che in un processo produttivo solo il 50% di material estratto viene trasformato in prodotto finito, si tenga presente che questa è una stima estremamente cautelativa, la restante parte va a costituire il così detto sfrido. Questi scarti se non vengono recuperati diventano rifiuto che deve essere necessariamente smaltito in discarica. Noi abbiamo cercato di dare un contributo scientifico a questo aspetto con una ricerca mirata a valorizzare gli scarti come materia prima per altri settori tecnologici. I risultati sono incoraggianti e di questo daranno conto i relatori che prenderanno la parola. I risultati sono stati presentati nel corso di una giornata di studio che ha rappresentato anche un momento di incontro e di confronto tra gli operatori del settore lapideo di alcune regioni dell’Italia Meridionale che vivono quotidianamente questi problemi dovendosi confrontare con legislazioni nazionali e regionali che pongono limiti ben precisi all’attività estrattiva e, giustamente, rigidi controlli sullo smaltimento dei relativi rifiuti.

Alta formazione e ricerca in tema di utilizzo e recupero degli scarti dell'industria lapidea / DE GENNARO, Maurizio. - (2005).

Alta formazione e ricerca in tema di utilizzo e recupero degli scarti dell'industria lapidea

DE GENNARO, MAURIZIO
2005

Abstract

Il Progetto: Alta formazione e ricerca in tema di recupero degli scarti dell’industria lapidea rappresenta uno dei due progetti finanziati all’Università Federico II nell’ambito della convenzione MAP-ICE-CRUI 2005. I partners italiani del progetto sono: il DST dell’Università Federico II, l’ISIM e Marmomacchine, il partenrs stranieri sono le università brasiliane di Rio Grande do Sul Porto Alegre e Feira de Santana. Al progetto hanno anche collaborato ricercatori della società mineraria brasiliana Granata, del DSA della II università di Napoli e del DSGA dell’Università del Sannio. La collaborazione tra le università italiana e brasiliana è da mettere in relazione al fatto che l’Italia e il Brasile sono da tempo paesi leaders a livello mondiale nella produzione e trasformazione delle rocce ornamentali. Infatti la produzione di grezzo di questi due paesi rappresenta circa il 20% di quella mondiale. La scelta del Brasile quale partner estero è sicuramente una scelta strategica in quanto il Brasile è il maggiore produttore mondiale di blocchi di granito e i suoi giacimenti rappresentano una delle maggiori riserve mondiali di rocce ornamentali. L’attività estrattiva è sicuramente importante per l’economia di un paese ma, come molte altre attività industriali ha ricadute ambientali che non possono essere sottovalutate. Esse sono da mettere in relazione all’alterazione del paesaggio connessa all’attività’estrattiva alle quali si può porre rimedio attraverso una corretta progettazione di riqualificazione ambientale dei siti d’estrazione e l’adozione di tecniche di estrazione meno invasive. Più importante è il problema connesso all’accumularsi nel tempo di ingenti quantitativi di materiali di scarto. Basti pensare che in un processo produttivo solo il 50% di material estratto viene trasformato in prodotto finito, si tenga presente che questa è una stima estremamente cautelativa, la restante parte va a costituire il così detto sfrido. Questi scarti se non vengono recuperati diventano rifiuto che deve essere necessariamente smaltito in discarica. Noi abbiamo cercato di dare un contributo scientifico a questo aspetto con una ricerca mirata a valorizzare gli scarti come materia prima per altri settori tecnologici. I risultati sono incoraggianti e di questo daranno conto i relatori che prenderanno la parola. I risultati sono stati presentati nel corso di una giornata di studio che ha rappresentato anche un momento di incontro e di confronto tra gli operatori del settore lapideo di alcune regioni dell’Italia Meridionale che vivono quotidianamente questi problemi dovendosi confrontare con legislazioni nazionali e regionali che pongono limiti ben precisi all’attività estrattiva e, giustamente, rigidi controlli sullo smaltimento dei relativi rifiuti.
2005
Alta formazione e ricerca in tema di utilizzo e recupero degli scarti dell'industria lapidea / DE GENNARO, Maurizio. - (2005).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/313864
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