Le Antracicline sono chemioterapici a nucleo chinonico molto usati come agenti antitumorali sia per il trattamento di tumori solidi che ematologici. Tuttavia, il loro utilizzo clinico è limitato a causa della loro cardiotossicità e dall'instaurarsi della farmaco-resistenza. Pertanto, il fallimento della chemioterapia quale risultato della farmaco-resistenza così come della tossicità sono i problemi maggiori nel management di tali tumori. In molte linee cellulari, la farmaco-resistenza è spesso associata ad un ridotto accumulo intracellulare dei farmaci antitumorali associato ad un aumentato efflusso contro gradiente di concentrazione. Tale fenomeno è stato dimostrato essere dovuto alla iperespressione della P-glicoproteina (P-gp), una pompa di efflusso energia-dipendente, che diminuisce l'accumulo dei farmaci e quindi la loro citotossicità. Diversi composti revertono la farmaco resistenza in vitro. Il Verapamil, un bloccante del Calcio, e la ciclosporina A sono i più frequentemente menzionati ed hanno mostrato di essere efficaci nel revertire la farmaco-resistenza. Tuttavia l'utilizzo clinico di tali chemosensibilizzanti rimane discutibile in ragione della loro elevata tossicità; pertanto risulta necessaria l'identificazione di composti più attivi ma meno tossici così come la valutazione di regimi terapeutici alternativi. Lo scopo della presente ricerca è quello di valutare in vitro e in vivo l'efficacia di nuovi protocolli chemioterapici integrati, sia in termini di attività chemiosensibilizzante che di chemioprotezione dagli effetti tossici cardiovascolari dei farmaci antitumorali.

MODULAZIONE FARMACOLOGICA DELLA CHEMIOTERAPIA ANTITUMORALE / Florio, Salvatore. - (2005).

MODULAZIONE FARMACOLOGICA DELLA CHEMIOTERAPIA ANTITUMORALE

FLORIO, SALVATORE
2005

Abstract

Le Antracicline sono chemioterapici a nucleo chinonico molto usati come agenti antitumorali sia per il trattamento di tumori solidi che ematologici. Tuttavia, il loro utilizzo clinico è limitato a causa della loro cardiotossicità e dall'instaurarsi della farmaco-resistenza. Pertanto, il fallimento della chemioterapia quale risultato della farmaco-resistenza così come della tossicità sono i problemi maggiori nel management di tali tumori. In molte linee cellulari, la farmaco-resistenza è spesso associata ad un ridotto accumulo intracellulare dei farmaci antitumorali associato ad un aumentato efflusso contro gradiente di concentrazione. Tale fenomeno è stato dimostrato essere dovuto alla iperespressione della P-glicoproteina (P-gp), una pompa di efflusso energia-dipendente, che diminuisce l'accumulo dei farmaci e quindi la loro citotossicità. Diversi composti revertono la farmaco resistenza in vitro. Il Verapamil, un bloccante del Calcio, e la ciclosporina A sono i più frequentemente menzionati ed hanno mostrato di essere efficaci nel revertire la farmaco-resistenza. Tuttavia l'utilizzo clinico di tali chemosensibilizzanti rimane discutibile in ragione della loro elevata tossicità; pertanto risulta necessaria l'identificazione di composti più attivi ma meno tossici così come la valutazione di regimi terapeutici alternativi. Lo scopo della presente ricerca è quello di valutare in vitro e in vivo l'efficacia di nuovi protocolli chemioterapici integrati, sia in termini di attività chemiosensibilizzante che di chemioprotezione dagli effetti tossici cardiovascolari dei farmaci antitumorali.
2005
MODULAZIONE FARMACOLOGICA DELLA CHEMIOTERAPIA ANTITUMORALE / Florio, Salvatore. - (2005).
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