Con la pubblicazione di questo primo volume di L’essenza della manifestazione viene finalmente resa disponibile al lettore italiano l’opera capitale e inaugurale del fenomenologo francese Michel Henry. In essa comincia infatti a prendere forma il pensiero di una vita, quella fenomenologia materiale che, costruita in maniera critica rispetto alla fenomenologia husserliana, si presenta come una delle proposte teoriche più intriganti del novecento francese intorno alla pensabilità di una fenomenologia della Vita. In questo primo tomo dell’opera vediamo formarsi, attraverso un confronto a tutto campo con i maggiori pensatori otto-novecenteschi sul tema della costituzione della soggettività, il primo nucleo essenziale della riflessione di Henry intorno alla possibilità di ripensare, a partire da una ridefinizione del concetto di vita interiore, la dimensione esperenziale di ciò che nominiamo vita. Da qui, dalla scoperta di un’altra dimensione dalla manifestazione, alla cui pensabilità in termini di essenza invisibile ha contribuito, come diceva lo stesso Henry, anche l’esperienza al limite della vita clandestina sperimentata nella Resistenza, diventa possibile scorgere il cuore della Vita: l’Affettivo. Un cuore che si dà a vedere solo se viene radicalmente criticato il concetto di apparire connesso e ridotto alla coscienza rappresentativa. Ponendosi dall’altro lato dell’apparire, da quella praxis inconscia che mi costituisce, Michel Henry comincia a delineare un pensiero radicalmente diverso dal pensiero rappresentativo, che coincide con il fondo vero di ogni soggettività, vale a dire con la vita e le sue “clandestine” e mobili manifestazioni.
Michel Henry L'essenza della manifestazione / Papparo, FELICE CIRO. - STAMPA. - (2009).
Michel Henry L'essenza della manifestazione
PAPPARO, FELICE CIRO
2009
Abstract
Con la pubblicazione di questo primo volume di L’essenza della manifestazione viene finalmente resa disponibile al lettore italiano l’opera capitale e inaugurale del fenomenologo francese Michel Henry. In essa comincia infatti a prendere forma il pensiero di una vita, quella fenomenologia materiale che, costruita in maniera critica rispetto alla fenomenologia husserliana, si presenta come una delle proposte teoriche più intriganti del novecento francese intorno alla pensabilità di una fenomenologia della Vita. In questo primo tomo dell’opera vediamo formarsi, attraverso un confronto a tutto campo con i maggiori pensatori otto-novecenteschi sul tema della costituzione della soggettività, il primo nucleo essenziale della riflessione di Henry intorno alla possibilità di ripensare, a partire da una ridefinizione del concetto di vita interiore, la dimensione esperenziale di ciò che nominiamo vita. Da qui, dalla scoperta di un’altra dimensione dalla manifestazione, alla cui pensabilità in termini di essenza invisibile ha contribuito, come diceva lo stesso Henry, anche l’esperienza al limite della vita clandestina sperimentata nella Resistenza, diventa possibile scorgere il cuore della Vita: l’Affettivo. Un cuore che si dà a vedere solo se viene radicalmente criticato il concetto di apparire connesso e ridotto alla coscienza rappresentativa. Ponendosi dall’altro lato dell’apparire, da quella praxis inconscia che mi costituisce, Michel Henry comincia a delineare un pensiero radicalmente diverso dal pensiero rappresentativo, che coincide con il fondo vero di ogni soggettività, vale a dire con la vita e le sue “clandestine” e mobili manifestazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.