La progettazione delle reti di trasporto collettivo con domanda elastica ed internalizzazione dei costi sociali

Il problema della progettazione delle reti di trasporto collettivo è stato ampiamente studiato in letteratura. La maggior parte dei modelli e metodi proposti si fondano su alcune ipotesi semplificative che talvolta possono inficiare il risultato della progettazione. In particolare:- quasi tutti i modelli assumono rigida la domanda di mobilità, per cui anche la ripartizione modale degli spostamenti non varia al variare delle configurazioni dell'offerta;- la funzione obiettivo solitamente proposta è data dalla somma dei soli costi per l'azienda e dei costi per gli utenti, senza considerare i benefici per la collettività che possono essere determinati da uno spostamento di utenza dal trasporto individuale al trasporto collettivo (riduzione dei costi esterni);- la valutazione degli effetti della progettazione è effettuata simulando il solo sistema di trasporto collettivo, senza tener conto degli effetti che una diversa ripartizione modale può avere sul sistema di trasporto individuale.In questa nota si propone un modello di progettazione delle reti di trasporto collettivo che rimuove queste ipotesi. Il modello proposto ha le seguenti caratteristiche:- è a domanda elastica, a livello della scelta modale;- simula congiuntamente i sistemi di trasporto collettivo ed individuale, valutando su entrambi gli effetti della progettazione e tenendo conto del fenomeno della congestione incrociata per le tratte in corsia condivisa;- utilizza una funzione obiettivo basata sui costi totali, pari alla somma dei costi degli utenti (di entrambi i sistemi di trasporto), dei costi dell'azienda e dei costi sociali (costi per la collettività).Nella nota saranno riportati dei confronti su reti, se possibile reali, dell'applicazione del modello proposto rispetto a formulazioni classiche dei modelli di progettazione di reti di trasporto collettivo, per valutare gli effettivi miglioramenti ottenuti.