Lo studio si inserisce nella scia del rinnovato interesse nella discussione accademica sull’argomento delle concentrazioni bancarie. Esso affronta il caso specifico del processo di fusione che coinvolse – all’indomani della grande crisi del 1929 – tre istituti toscani: il Credito Toscano, la Banca di Firenze e la Banca degli Esercenti e delle Piccole Industrie in Firenze, dai quali nacque l’istituto denominato Banca Toscana. La ricostruzione effettuata interamente su documentazione originale (Archivio Storico della Banca d’Italia, ABI e Archivio Storico del Monte dei Paschi di Siena) va a fondo di una operazione di fusione che si configurò essenzialmente come una operazione di salvataggio nell’ambito della violenta crisi che colpì le banche cattoliche. Questa fusione si svolge nel contesto di una delle più grandi ondate di concentrazione della storia italiana, quella appunto del periodo fascista, in un periodo, dunque, in cui Stato e autorità monetarie intervennero a guidare processi di fusione sia a livello regionale che a livello nazionale. L’obiettivo cui il lavoro ha risposto è stato quello di affrontare il caso specifico nella più ampia dimensione dei legami tra ciclo economico, crisi del sistema bancario e interventi istituzionali (stato e/o autorità monetarie) volti a correggere le insufficienze del mercato, ponendo in evidenza le motivazioni e gli esiti della fusione tra i tre istituti toscani in cui un ruolo non secondario venne assunto dal Monte dei Paschi di Siena.
Le concentrazioni bancarie tra esigenze di razionalizzazione e salvataggi del sistema: la Banca Toscana (vol. I e vol. II Appendice statistica) (tutoraggio tesi di dottorato) / Schisani, MARIA CARMELA. - (2010).
Le concentrazioni bancarie tra esigenze di razionalizzazione e salvataggi del sistema: la Banca Toscana (vol. I e vol. II Appendice statistica) (tutoraggio tesi di dottorato)
SCHISANI, MARIA CARMELA
2010
Abstract
Lo studio si inserisce nella scia del rinnovato interesse nella discussione accademica sull’argomento delle concentrazioni bancarie. Esso affronta il caso specifico del processo di fusione che coinvolse – all’indomani della grande crisi del 1929 – tre istituti toscani: il Credito Toscano, la Banca di Firenze e la Banca degli Esercenti e delle Piccole Industrie in Firenze, dai quali nacque l’istituto denominato Banca Toscana. La ricostruzione effettuata interamente su documentazione originale (Archivio Storico della Banca d’Italia, ABI e Archivio Storico del Monte dei Paschi di Siena) va a fondo di una operazione di fusione che si configurò essenzialmente come una operazione di salvataggio nell’ambito della violenta crisi che colpì le banche cattoliche. Questa fusione si svolge nel contesto di una delle più grandi ondate di concentrazione della storia italiana, quella appunto del periodo fascista, in un periodo, dunque, in cui Stato e autorità monetarie intervennero a guidare processi di fusione sia a livello regionale che a livello nazionale. L’obiettivo cui il lavoro ha risposto è stato quello di affrontare il caso specifico nella più ampia dimensione dei legami tra ciclo economico, crisi del sistema bancario e interventi istituzionali (stato e/o autorità monetarie) volti a correggere le insufficienze del mercato, ponendo in evidenza le motivazioni e gli esiti della fusione tra i tre istituti toscani in cui un ruolo non secondario venne assunto dal Monte dei Paschi di Siena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.