Il presente lavoro si inserisce nella prospettiva teorica della Psicologia Culturale che ha come oggetto di ricerca psicologica le azioni intenzionali situate in uno scenario culturale, delle quali occorre ricercare il senso (Bruner, 1990). La “svolta narrativa” degli ultimi anni ha messo in luce la centralità della narrazione nella vita umana, considerandola mezzo fondamentale per attribuire significato all’esperienza (Lioce, Smorti, 2004; Smorti, 2007). In questa ottica viene indagato un aspetto specifico del fenomeno migratorio che sta investendo il nostro Paese e che non è da considerarsi come un fenomeno transitorio ma come un evento strutturale con importanti implicazioni relazionali: nuove definizioni della vita familiare; stress associato alla fase di preparazione alla migrazione; stress manifestato nelle relazioni generazionali dopo la migrazione (Falicov, 2007). La famiglia transnazionale è spesso una fase di percorso familiare che sfocia nel ricongiungimento, nuovo inizio per la vita familiare, evento cruciale che ne modifica la storia e impone a tutti i componenti di rivedere i propri ruoli. Per molti giovani immigrati il processo di ricongiungimento familiare è lungo, doloroso e disorientante (Suarez-Orozco, Todorova, 2003). Le famiglie immigrate vivono più disaccordo intergenerazionale e difficoltà di quelle non immigrate (Kwak, 2003). L’obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di significazione sottesi al vissuto delle famiglie transnazionali riguardo alla migrazione, con particolare attenzione alle fasi di separazione madre-figlio e ai processi di ricongiungimento, ed esplorare il modo in cui le madri vivono l’esperienza dei figli, ricostruendola narrativamente, al fine di individuare eventuali costi emotivi e elementi di rischio psico-sociale per i vari membri della famiglia. L’ipotesi specifica è che l’esperienza di migrazione e di ricongiungimento familiare rappresenti sia per i genitori (quasi sempre madri) che per i figli (spesso adolescenti) un processo a forte valenza emotigena che attiva varie strategie di coping, con aspetti specifici legati al ruolo. A questa fase dello studio hanno partecipato 10 madri straniere di nazionalità europea, che si sono ricongiunte ai loro figli dopo un lungo periodo di separazione. Lo strumento qualitativo utilizzato è l’intervista narrativa. Il corpus costituito dalle 10 interviste fedelmente trascritte è stato sottoposto ad analisi testuale quali-quantitativa: Analisi dei Lessemi Co-occorrenti e degli Enunciati Semplici, mediante il software Alceste (Reinert, 1993; 1998). In sintesi, da questa analisi emergono tre importanti cluster, che focalizzano i seguenti macro-argomenti: 1. viaggio e arrivo in Italia delle madri; 2. ricongiungimento e primi giorni dei figli in Italia; 3. difficoltà dei figli e aspettative delle madri. Dall’analisi dei fattori, inoltre, emerge come il tempo di permanenza dei figli in Italia sia un aspetto molto significativo, che facilita l’adattamento e l’inserimento dell’adolescente, anche se non è chiaro a quali costi. In conclusione, questo tipo di analisi consente di mettere a fuoco delle macroaree semantiche e strutturali che corrispondono a significative ricorrenze tematiche, evidenziando anche importanti ‘assenze’, come quella relativa alla condizione emotiva dei figli ricongiunti, che le madri sembrano tacere, forse perché se ne sentono parzialmente responsabili; ma necessita dell’integrazione di ulteriori analisi testuali, di tipo categoriale, che entrano più in profondità rispetto ai processi di significazione, e che infatti questo studio prevede in una seconda fase.
STORIE DI RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI: ANALISI SEMANTICA E STRUTTURALE DI INTERVISTE ALLE MADRI / Priore, Alessandra. - (2010). (Intervento presentato al convegno SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI, LA NARRAZIONE DI SE', PARADIGMI TEORICI E METODOLOGIE DI RICERCA E INTERVENTO IN PSICOLOGIA E PEDAGOGIA tenutosi a NAPOLI, UNIVERSITA' FEDERICO II nel 22 FEBBRAIO 2010).
STORIE DI RICONGIUNGIMENTI FAMILIARI: ANALISI SEMANTICA E STRUTTURALE DI INTERVISTE ALLE MADRI
PRIORE, ALESSANDRA
2010
Abstract
Il presente lavoro si inserisce nella prospettiva teorica della Psicologia Culturale che ha come oggetto di ricerca psicologica le azioni intenzionali situate in uno scenario culturale, delle quali occorre ricercare il senso (Bruner, 1990). La “svolta narrativa” degli ultimi anni ha messo in luce la centralità della narrazione nella vita umana, considerandola mezzo fondamentale per attribuire significato all’esperienza (Lioce, Smorti, 2004; Smorti, 2007). In questa ottica viene indagato un aspetto specifico del fenomeno migratorio che sta investendo il nostro Paese e che non è da considerarsi come un fenomeno transitorio ma come un evento strutturale con importanti implicazioni relazionali: nuove definizioni della vita familiare; stress associato alla fase di preparazione alla migrazione; stress manifestato nelle relazioni generazionali dopo la migrazione (Falicov, 2007). La famiglia transnazionale è spesso una fase di percorso familiare che sfocia nel ricongiungimento, nuovo inizio per la vita familiare, evento cruciale che ne modifica la storia e impone a tutti i componenti di rivedere i propri ruoli. Per molti giovani immigrati il processo di ricongiungimento familiare è lungo, doloroso e disorientante (Suarez-Orozco, Todorova, 2003). Le famiglie immigrate vivono più disaccordo intergenerazionale e difficoltà di quelle non immigrate (Kwak, 2003). L’obiettivo del presente lavoro è indagare i processi di significazione sottesi al vissuto delle famiglie transnazionali riguardo alla migrazione, con particolare attenzione alle fasi di separazione madre-figlio e ai processi di ricongiungimento, ed esplorare il modo in cui le madri vivono l’esperienza dei figli, ricostruendola narrativamente, al fine di individuare eventuali costi emotivi e elementi di rischio psico-sociale per i vari membri della famiglia. L’ipotesi specifica è che l’esperienza di migrazione e di ricongiungimento familiare rappresenti sia per i genitori (quasi sempre madri) che per i figli (spesso adolescenti) un processo a forte valenza emotigena che attiva varie strategie di coping, con aspetti specifici legati al ruolo. A questa fase dello studio hanno partecipato 10 madri straniere di nazionalità europea, che si sono ricongiunte ai loro figli dopo un lungo periodo di separazione. Lo strumento qualitativo utilizzato è l’intervista narrativa. Il corpus costituito dalle 10 interviste fedelmente trascritte è stato sottoposto ad analisi testuale quali-quantitativa: Analisi dei Lessemi Co-occorrenti e degli Enunciati Semplici, mediante il software Alceste (Reinert, 1993; 1998). In sintesi, da questa analisi emergono tre importanti cluster, che focalizzano i seguenti macro-argomenti: 1. viaggio e arrivo in Italia delle madri; 2. ricongiungimento e primi giorni dei figli in Italia; 3. difficoltà dei figli e aspettative delle madri. Dall’analisi dei fattori, inoltre, emerge come il tempo di permanenza dei figli in Italia sia un aspetto molto significativo, che facilita l’adattamento e l’inserimento dell’adolescente, anche se non è chiaro a quali costi. In conclusione, questo tipo di analisi consente di mettere a fuoco delle macroaree semantiche e strutturali che corrispondono a significative ricorrenze tematiche, evidenziando anche importanti ‘assenze’, come quella relativa alla condizione emotiva dei figli ricongiunti, che le madri sembrano tacere, forse perché se ne sentono parzialmente responsabili; ma necessita dell’integrazione di ulteriori analisi testuali, di tipo categoriale, che entrano più in profondità rispetto ai processi di significazione, e che infatti questo studio prevede in una seconda fase.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.