La materia del consolidamento dei conti pubblici non è argomento nuovo. Il moltiplicarsi dei centri di spesa, la necessità di conoscere e tenere sotto controllo la spesa pubblica, la modifica dei contesti istituzionali, sia verso l’alto (l’adesione all’Unione europea e alla moneta unica), sia verso il basso (vedi le spinte verso il federalismo) hanno indirizzato l’attenzione dei Governi più recenti verso la necessità di una lettura coerente e unitaria dei conti di tutte le realtà pubbliche di spesa. Questo interesse si è accentuato con l’ingresso nella moneta unica e con i faticosi obblighi derivanti dal rispetto dei parametri di spesa e di indebitamento imposti dal patto di stabilità interno. Nello stesso tempo va crescendo l’esigenza dei cittadini di ottenere documenti più completi e leggibili per l’esercizio del controllo politico sull’amministratore cui ha affidato direttamente il proprio mandato attraverso il voto, quella che viene definita "istanza di accountability". Come noto il bilancio consolidato rappresenta il bilancio della entità economica (gruppo) vista nella sua unità, a prescindere dalle suddivisioni giuridico-formali delle singole persone giuridiche che la compongono e che, per quanto riguarda i gruppi di società, è regolamentato dal d.lgs. 127/91 che ha recepito la IV e VII direttiva comunitaria. È però impossibile applicare quanto previsto dal d.lgs. 127/91 alla realtà di comuni e provincie senza i necessari adattamenti. Occorre invece un’attenta riflessione sul contesto e le peculiarità contabili ed amministrative che sono proprie dell’ente locale. Le differenze, infatti, sono molteplici. Sul piano contabile è evidente che le aziende previste dall’art. 25 del d.lgs. 127/91 adottano tutte la medesima tipologia di contabilità e seguono gli stessi principi contabili - quelli dell’OIC o gli IAS/IFRS, a seconda dei casi - mentre non è così per quanto riguarda gli enti locali e le loro aziende partecipate. Sul piano della governance occorre anzitutto meditare sul concetto di controllo, e cioè se risponda alle esigenze di accountability dell’ente locale adottare i criteri previsti ai sensi dell’art. 2359 del codice civile in combinato disposto con l’art. 26 del d.lgs 127/91 o ai sensi dello IAS 27 e della SIC 12. Altro tema rilevante, strettamente connesso con il precedente, riguarda l’area di consolidamento che viene definita dall’art. 28 del citato decreto legislativo e dai principi contabili internazionali ora elencati. Infine, occorre riflettere sulle finalità del bilancio consolidato. L’informativa che deve dare un ente locale è diversa da quella che si può richiedere ad una società di capitale. Da qui un ruolo della informativa supplementare, che deve essere fornita, assai più rilevante in un ente locale rispetto a quello previsto dal codice civile.

ll bilancio consolidato come strumento di rendicontazione delle Pubbliche Amministrazioni Locali / Catuogno, Simona. - (2008). (Intervento presentato al convegno Il Sistema di Rendicontazione nella Pubblica Amministrazione Locale. Dal Conto Consuntivo alla Rendicontazione Sociale tenutosi a Sorrento, Hotel Parco dei Principi nel 26 maggio 2008).

ll bilancio consolidato come strumento di rendicontazione delle Pubbliche Amministrazioni Locali

CATUOGNO, SIMONA
2008

Abstract

La materia del consolidamento dei conti pubblici non è argomento nuovo. Il moltiplicarsi dei centri di spesa, la necessità di conoscere e tenere sotto controllo la spesa pubblica, la modifica dei contesti istituzionali, sia verso l’alto (l’adesione all’Unione europea e alla moneta unica), sia verso il basso (vedi le spinte verso il federalismo) hanno indirizzato l’attenzione dei Governi più recenti verso la necessità di una lettura coerente e unitaria dei conti di tutte le realtà pubbliche di spesa. Questo interesse si è accentuato con l’ingresso nella moneta unica e con i faticosi obblighi derivanti dal rispetto dei parametri di spesa e di indebitamento imposti dal patto di stabilità interno. Nello stesso tempo va crescendo l’esigenza dei cittadini di ottenere documenti più completi e leggibili per l’esercizio del controllo politico sull’amministratore cui ha affidato direttamente il proprio mandato attraverso il voto, quella che viene definita "istanza di accountability". Come noto il bilancio consolidato rappresenta il bilancio della entità economica (gruppo) vista nella sua unità, a prescindere dalle suddivisioni giuridico-formali delle singole persone giuridiche che la compongono e che, per quanto riguarda i gruppi di società, è regolamentato dal d.lgs. 127/91 che ha recepito la IV e VII direttiva comunitaria. È però impossibile applicare quanto previsto dal d.lgs. 127/91 alla realtà di comuni e provincie senza i necessari adattamenti. Occorre invece un’attenta riflessione sul contesto e le peculiarità contabili ed amministrative che sono proprie dell’ente locale. Le differenze, infatti, sono molteplici. Sul piano contabile è evidente che le aziende previste dall’art. 25 del d.lgs. 127/91 adottano tutte la medesima tipologia di contabilità e seguono gli stessi principi contabili - quelli dell’OIC o gli IAS/IFRS, a seconda dei casi - mentre non è così per quanto riguarda gli enti locali e le loro aziende partecipate. Sul piano della governance occorre anzitutto meditare sul concetto di controllo, e cioè se risponda alle esigenze di accountability dell’ente locale adottare i criteri previsti ai sensi dell’art. 2359 del codice civile in combinato disposto con l’art. 26 del d.lgs 127/91 o ai sensi dello IAS 27 e della SIC 12. Altro tema rilevante, strettamente connesso con il precedente, riguarda l’area di consolidamento che viene definita dall’art. 28 del citato decreto legislativo e dai principi contabili internazionali ora elencati. Infine, occorre riflettere sulle finalità del bilancio consolidato. L’informativa che deve dare un ente locale è diversa da quella che si può richiedere ad una società di capitale. Da qui un ruolo della informativa supplementare, che deve essere fornita, assai più rilevante in un ente locale rispetto a quello previsto dal codice civile.
2008
ll bilancio consolidato come strumento di rendicontazione delle Pubbliche Amministrazioni Locali / Catuogno, Simona. - (2008). (Intervento presentato al convegno Il Sistema di Rendicontazione nella Pubblica Amministrazione Locale. Dal Conto Consuntivo alla Rendicontazione Sociale tenutosi a Sorrento, Hotel Parco dei Principi nel 26 maggio 2008).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/371001
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