In questo lavoro sono presentati i risultati di un’indagine preliminare sui marcatori discorsivi nelle conversazioni terapeutiche, ricorrenti in forme isolate (cioè, giusto?, no?, voglio dire), ripetute (sì sì) o in sequenza (insomma cioè, giusto no?). Queste forme, che assumono valore introduttivo, chiarificativo ed enfatizzativo dei contenuti trasmessi (oltre che interazionale), danno pertinenza agli enunciati sottolineando gli scopi del parlante. Partendo dall’analisi di un corpus di parlato patologico prodotto da soggetti schizofrenici (Dovetto-Gemelli, in stampa), viene evidenziato che la ricorrenza di questi marcatori, la loro funzione sintattica, il valore pragmatico assunto, anche in relazione alla loro collocazione all’interno del turno dialogico, incide sui contenuti proposizionali segnalandone la variazione lungo l’asse della indeterminazione/precisione ed assumono rilevanza clinica in qualità di potenziali indicatori di disturbi relativi al corso del pensiero.
Marcatori discorsivi nel parlato schizofrenico / Dovetto, FRANCESCA MARIA; Gemelli, M.. - (2008). (Intervento presentato al convegno Fenomeni di intensità nell'italiano parlato (Giornate di Studio PRIN Parlaritaliano) tenutosi a Università degli Studi del Salento (Lecce) nel 6-7.6.2008).
Marcatori discorsivi nel parlato schizofrenico
DOVETTO, FRANCESCA MARIA;
2008
Abstract
In questo lavoro sono presentati i risultati di un’indagine preliminare sui marcatori discorsivi nelle conversazioni terapeutiche, ricorrenti in forme isolate (cioè, giusto?, no?, voglio dire), ripetute (sì sì) o in sequenza (insomma cioè, giusto no?). Queste forme, che assumono valore introduttivo, chiarificativo ed enfatizzativo dei contenuti trasmessi (oltre che interazionale), danno pertinenza agli enunciati sottolineando gli scopi del parlante. Partendo dall’analisi di un corpus di parlato patologico prodotto da soggetti schizofrenici (Dovetto-Gemelli, in stampa), viene evidenziato che la ricorrenza di questi marcatori, la loro funzione sintattica, il valore pragmatico assunto, anche in relazione alla loro collocazione all’interno del turno dialogico, incide sui contenuti proposizionali segnalandone la variazione lungo l’asse della indeterminazione/precisione ed assumono rilevanza clinica in qualità di potenziali indicatori di disturbi relativi al corso del pensiero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.