Il bando di concorso richiede la riconfigurazione dell’invaso spaziale della cattedrale, con l’obiettivo di proteggere gli stucchi settecenteschi e di rendere adeguati gli spazi a scopi espositivi e concertistici. La lettura del ‘manufatto-cattedrale’ nella sua consistenza e configurazione attuale, anche in relazione al rapporto con l’intorno , ed una impostazione teorica cui ci riferiamo che vede la scelta tipologica come scelta di progetto e afferma la necessità di caratteri adeguati tanto al luogo quanto al tipo, oltre e più che alla funzione, ci hanno portato ad impostare l’intervento su due punti fondamentali: la ricostruzione della facciata e la copertura con la cupola della zona absidale, cui si aggiungono, in tono minore, la eliminazione di alcune superfetazioni, la copertura delle navate laterali nella misura necessaria alla protezione degli stucchi e la ricostruzione della prima cappella laterale destra nella quale allocare la nuova scala di accesso alla cripta. I due interventi principali - ricostruzione della facciata e copertura a cupola della zona absidale - servono secondo noi, a consentire la ‘rilettura’ esatta dell’assetto tipologico formale della chiesa e costituiscono una ricostruzione di volumi storicamente documentata. La ricostruzione della facciata consente di individuare la Cattedrale come una di quelle singolarità architettoniche in reciproca relazione che costituiscono quella che abbiamo definito sintesi tra natura e progetto della città-fortezza di Ischia. La facciata riprende le misure e la sua articolazione morfologica dalla iconografia e dalla foto storiche, oltre che dai rilievi in situ sulla parete di accesso alla zona absidale, e si presenta come un piano liscio e ‘neutro’, rivestito in pietra chiara e caratterizzato dalla sola presenza di un elemento decorativo a bassorilievo ottenuto attraverso la modalità di posa in opera delle pietre che lasciano alcuni ‘iati’ passanti in chiaroscuro che in modo astratto alludono ad una figura ricorrente in tanti edifici del Mediterraneo. Verso l’interno la facciata, nella sua parte centrale, assume uno spessore maggiore e mette in scena la ‘sezione’ della navata centrale. Attraverso la realizzazione di un secondo muro, la cui quota di colmo corrisponde alla altezza delle ali laterali della facciata esterna, si realizza uno spessore di muro abitato all’interno del quale viene realizzato un camminamento che consente di affacciarsi in quota sullo spazio interno della Cattedrale. Il ‘muro abitato’ potrebbe costituire anche un suggestivo frons scenae in caso di utilizzo della Cattedrale per spettacoli Teatrali. Per quanto riguarda la copertura della zona absidale, che si prevede possa essere utilizzata anche come cassa armonica, si propone la realizzazione di una cupola con estradosso ‘a scodella’, semplicemente appoggiata su una serie di cerniere che ne ripartiscono il carico lungo il perimetro del tamburo senza che venga a costituirsi concrezione/continuità tra le due strutture. Entrambi gli interventi descritti - facciata e cupola - fissano con chiarezza l’impianto tipologico della cattedrale, contribuendo a determinarne, per conseguenza, la configurazione spaziale e proponendosi al contempo con caratteri architettonici che sono adeguati a quella scansione di volumi elementari in grado di far parlare di reminiscenze classiche quale tratto caratteristico dell’architettura religiosa barocca ischitana.
ACZCA / F., Collotti; L., Ariani; Visconti, Federica; Capozzi, Renato. - (2009).
ACZCA
VISCONTI, FEDERICA;CAPOZZI, RENATO
2009
Abstract
Il bando di concorso richiede la riconfigurazione dell’invaso spaziale della cattedrale, con l’obiettivo di proteggere gli stucchi settecenteschi e di rendere adeguati gli spazi a scopi espositivi e concertistici. La lettura del ‘manufatto-cattedrale’ nella sua consistenza e configurazione attuale, anche in relazione al rapporto con l’intorno , ed una impostazione teorica cui ci riferiamo che vede la scelta tipologica come scelta di progetto e afferma la necessità di caratteri adeguati tanto al luogo quanto al tipo, oltre e più che alla funzione, ci hanno portato ad impostare l’intervento su due punti fondamentali: la ricostruzione della facciata e la copertura con la cupola della zona absidale, cui si aggiungono, in tono minore, la eliminazione di alcune superfetazioni, la copertura delle navate laterali nella misura necessaria alla protezione degli stucchi e la ricostruzione della prima cappella laterale destra nella quale allocare la nuova scala di accesso alla cripta. I due interventi principali - ricostruzione della facciata e copertura a cupola della zona absidale - servono secondo noi, a consentire la ‘rilettura’ esatta dell’assetto tipologico formale della chiesa e costituiscono una ricostruzione di volumi storicamente documentata. La ricostruzione della facciata consente di individuare la Cattedrale come una di quelle singolarità architettoniche in reciproca relazione che costituiscono quella che abbiamo definito sintesi tra natura e progetto della città-fortezza di Ischia. La facciata riprende le misure e la sua articolazione morfologica dalla iconografia e dalla foto storiche, oltre che dai rilievi in situ sulla parete di accesso alla zona absidale, e si presenta come un piano liscio e ‘neutro’, rivestito in pietra chiara e caratterizzato dalla sola presenza di un elemento decorativo a bassorilievo ottenuto attraverso la modalità di posa in opera delle pietre che lasciano alcuni ‘iati’ passanti in chiaroscuro che in modo astratto alludono ad una figura ricorrente in tanti edifici del Mediterraneo. Verso l’interno la facciata, nella sua parte centrale, assume uno spessore maggiore e mette in scena la ‘sezione’ della navata centrale. Attraverso la realizzazione di un secondo muro, la cui quota di colmo corrisponde alla altezza delle ali laterali della facciata esterna, si realizza uno spessore di muro abitato all’interno del quale viene realizzato un camminamento che consente di affacciarsi in quota sullo spazio interno della Cattedrale. Il ‘muro abitato’ potrebbe costituire anche un suggestivo frons scenae in caso di utilizzo della Cattedrale per spettacoli Teatrali. Per quanto riguarda la copertura della zona absidale, che si prevede possa essere utilizzata anche come cassa armonica, si propone la realizzazione di una cupola con estradosso ‘a scodella’, semplicemente appoggiata su una serie di cerniere che ne ripartiscono il carico lungo il perimetro del tamburo senza che venga a costituirsi concrezione/continuità tra le due strutture. Entrambi gli interventi descritti - facciata e cupola - fissano con chiarezza l’impianto tipologico della cattedrale, contribuendo a determinarne, per conseguenza, la configurazione spaziale e proponendosi al contempo con caratteri architettonici che sono adeguati a quella scansione di volumi elementari in grado di far parlare di reminiscenze classiche quale tratto caratteristico dell’architettura religiosa barocca ischitana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.