Introduzione. Il termine ageism, traducibile in italiano come ageismo (Salvioli, 2004) o anzianismo (Severgnini, 2006), sta ad indicare gli stereotipi, i pregiudizi e le discriminazioni basati sull’età. Si tratta di un fenomeno che può interessare molto l’Italia essendo seconda solo al Giappone per numero di over 65; ciò nonostante pochissima attenzione è stata rivolta all’ageism in rapporto all’invecchiamento della popolazione, con la conseguenza di una carenza di strumenti idonei alla sua rilevazione. Obiettivi e metodi. Scopo del presente lavoro è quello di pervenire alla validazione italiana della Fraboni Scale of Ageism (FSA; Fraboni, Saltstone e Hughes, 1990) e di esplorare le differenze in base al genere e all’età dei partecipanti. A tal fine saranno presentati i risultati di due studi, che hanno coinvolto rispettivamente 571 (età: M = 28.21 anni, DS = 9.90, range = 18 - 60 anni; sesso: maschi = 15.5%, femmine = 84.5%) e 256 soggetti (età: M = 39.94 anni, DS = 14.47, range = 18-65; sesso: maschi = 51.6%, femmine = 48.4%). Sono state condotte Analisi Fattoriali Esplorative e Confermative, analisi dell’affidabilità e della varianza. Risultati. Le procedure di validazione hanno confermato la struttura trifattoriale della scala, pur con delle differenze, rispetto alla versione originale, in termini di distribuzione e selezione degli item. Le tre dimensioni presentano inoltre adeguati livelli di coerenza interna in entrambi gli studi: Separazione ed evitamento (α = .78; .76), Stereotipi e luoghi comuni (α = .74; .73), Emozioni negative e discriminazione (α = .62; .60). Per quanto riguarda le analisi per gruppo, sono emerse differenze significative sia in base al genere che all’età sulla dimensione Emozioni negative e discriminazione: in particolare, gli uomini possiedono più alti livelli di pregiudizio rispetto alle donne e i giovani rispetto agli adulti. Conclusioni. Le procedure di validazione hanno condotto a risultati simili a quelli dei precedenti studi (Fraboni et al., 1990; Rupp et al., 2005; Bodner e Lazar, 2008) e offrono supporto alla generalizzabilità della struttura della scala. Anche le analisi per genere ed età hanno prodotto risultati in linea con la letteratura (Fraboni et al., 1990; Kalaver, 2001; Rupp et al., 2005). Concludendo la Fraboni Scale of Ageism costituisce un valido strumento per la rilevazione di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni verso gli anziani e può contribuire a consolidare questo filone di studi in contesto italiano.
Validazione italiana della Fraboni Scale of Ageism e differenze di genere ed età / Donizzetti, ANNA ROSA. - (2010). (Intervento presentato al convegno X Congresso Nazionale dell’AIP – Sezione di Psicologia Sociale tenutosi a Torino nel 14-16 settembre).
Validazione italiana della Fraboni Scale of Ageism e differenze di genere ed età
DONIZZETTI, ANNA ROSA
2010
Abstract
Introduzione. Il termine ageism, traducibile in italiano come ageismo (Salvioli, 2004) o anzianismo (Severgnini, 2006), sta ad indicare gli stereotipi, i pregiudizi e le discriminazioni basati sull’età. Si tratta di un fenomeno che può interessare molto l’Italia essendo seconda solo al Giappone per numero di over 65; ciò nonostante pochissima attenzione è stata rivolta all’ageism in rapporto all’invecchiamento della popolazione, con la conseguenza di una carenza di strumenti idonei alla sua rilevazione. Obiettivi e metodi. Scopo del presente lavoro è quello di pervenire alla validazione italiana della Fraboni Scale of Ageism (FSA; Fraboni, Saltstone e Hughes, 1990) e di esplorare le differenze in base al genere e all’età dei partecipanti. A tal fine saranno presentati i risultati di due studi, che hanno coinvolto rispettivamente 571 (età: M = 28.21 anni, DS = 9.90, range = 18 - 60 anni; sesso: maschi = 15.5%, femmine = 84.5%) e 256 soggetti (età: M = 39.94 anni, DS = 14.47, range = 18-65; sesso: maschi = 51.6%, femmine = 48.4%). Sono state condotte Analisi Fattoriali Esplorative e Confermative, analisi dell’affidabilità e della varianza. Risultati. Le procedure di validazione hanno confermato la struttura trifattoriale della scala, pur con delle differenze, rispetto alla versione originale, in termini di distribuzione e selezione degli item. Le tre dimensioni presentano inoltre adeguati livelli di coerenza interna in entrambi gli studi: Separazione ed evitamento (α = .78; .76), Stereotipi e luoghi comuni (α = .74; .73), Emozioni negative e discriminazione (α = .62; .60). Per quanto riguarda le analisi per gruppo, sono emerse differenze significative sia in base al genere che all’età sulla dimensione Emozioni negative e discriminazione: in particolare, gli uomini possiedono più alti livelli di pregiudizio rispetto alle donne e i giovani rispetto agli adulti. Conclusioni. Le procedure di validazione hanno condotto a risultati simili a quelli dei precedenti studi (Fraboni et al., 1990; Rupp et al., 2005; Bodner e Lazar, 2008) e offrono supporto alla generalizzabilità della struttura della scala. Anche le analisi per genere ed età hanno prodotto risultati in linea con la letteratura (Fraboni et al., 1990; Kalaver, 2001; Rupp et al., 2005). Concludendo la Fraboni Scale of Ageism costituisce un valido strumento per la rilevazione di stereotipi, pregiudizi e discriminazioni verso gli anziani e può contribuire a consolidare questo filone di studi in contesto italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.