La “cattiva pratica” del ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali sembra essere diventata un’abitudine consolidata nei rapporti tra i privati e le Pubbliche Amministrazioni, un’abitudine che costituisce, fra l’altro, un motivo di instabilità in più per le imprese, già costrette a confrontarsi con un difficile scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive future incerte e da crescenti difficoltà di accesso al credito. La questione posta in questo saggio non riguarda, tuttavia, soltanto il corretto rapporto che dovrebbe instaurarsi tra le imprese e gli Enti locali. Essa investe anche altre importanti questioni: quella del significato del bilancio, quale luogo nel quale le preferenze della collettività amministrata sono definite, sono poste a fronte delle risorse disponibili e danno luogo, sul piano giuridico, ad affidamenti, ad oneri, a responsabilità; quella del dissesto, riferito alla impossibilità, cui per la via dei ritardi nei pagamenti si giunge, di assicurare ai cittadini la corretta gestione dei servizi; quella del significato dei vincoli che lo Stato impone, vincoli che impediscono una corretta implementazione delle procedure contabili e che possono produrre aggravi di costo e disfunzioni difficilmente giustificabili; ed infine quella importantissima della corretta interpretazione ed attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e della sostenibilità finanziaria (nel medio-lungo periodo) del sistema pubblico, inteso nel suo complesso. Da essa dipende, infatti, anche la tanto auspicata attuazione della riforma federalista, che è stata ormai avviata in Italia con l’emanazione della legge delega n. 42 del 5 maggio 2009.
I ritardi nei pagamenti delle PP.AA. e la riforma federalista. La questione della sostenibilità finanziaria del sistema pubblico alla luce della recente proposta di revisione della disciplina dei ritardi di pagamento / Villani, Salvatore. - STAMPA. - (2009).
I ritardi nei pagamenti delle PP.AA. e la riforma federalista. La questione della sostenibilità finanziaria del sistema pubblico alla luce della recente proposta di revisione della disciplina dei ritardi di pagamento
VILLANI, SALVATORE
2009
Abstract
La “cattiva pratica” del ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali sembra essere diventata un’abitudine consolidata nei rapporti tra i privati e le Pubbliche Amministrazioni, un’abitudine che costituisce, fra l’altro, un motivo di instabilità in più per le imprese, già costrette a confrontarsi con un difficile scenario macroeconomico caratterizzato da prospettive future incerte e da crescenti difficoltà di accesso al credito. La questione posta in questo saggio non riguarda, tuttavia, soltanto il corretto rapporto che dovrebbe instaurarsi tra le imprese e gli Enti locali. Essa investe anche altre importanti questioni: quella del significato del bilancio, quale luogo nel quale le preferenze della collettività amministrata sono definite, sono poste a fronte delle risorse disponibili e danno luogo, sul piano giuridico, ad affidamenti, ad oneri, a responsabilità; quella del dissesto, riferito alla impossibilità, cui per la via dei ritardi nei pagamenti si giunge, di assicurare ai cittadini la corretta gestione dei servizi; quella del significato dei vincoli che lo Stato impone, vincoli che impediscono una corretta implementazione delle procedure contabili e che possono produrre aggravi di costo e disfunzioni difficilmente giustificabili; ed infine quella importantissima della corretta interpretazione ed attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e della sostenibilità finanziaria (nel medio-lungo periodo) del sistema pubblico, inteso nel suo complesso. Da essa dipende, infatti, anche la tanto auspicata attuazione della riforma federalista, che è stata ormai avviata in Italia con l’emanazione della legge delega n. 42 del 5 maggio 2009.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.