I bacini idrografici e le conoidi alluvionali costituiscono degli ambienti molto dinamici in cui i processi di erosione e sedimentazione sono strettamente interconnessi. L’accrescimento delle conoidi alluvionali si verifica prevalentemente in occasione di piogge intense, attraverso l’insorgere di fenomeni alluvionali il cui potere distruttivo è fortemente correlato alla tipologia di trasporto e messa in posto del materiale. Nonostante le aree di conoide attiva siano molto pericolose in quanto vengono periodicamente seppellite da sedimenti solidi e carichi liquidi, risultano comunemente utilizzate dall’uomo sia per uso agricolo, sia per lo sviluppo di interi centri abitati che molto spesso si espandono anche all’interno dell’alveo, inducendo elevate condizioni di rischio. Le analisi hanno evidenziato che anche alla base dei principali fronti montuosi campani (Monti del Matese, Monti del Taburno, Monti di Caserta, Monti Picentini, Monti della Maddalena) sono presenti delle conoidi, la cui attività viene documentata da diverse fonti storiche, per tanto questo studio ha avuto l’obiettivo di effettuare la valutazione della suscettibilità alluvionale a scala regionale per la maggior parte dei sistemi bacino-conoide presenti nella regione. L’analisi è stata condotta principalmente definendo la tipologia di trasporto prevalente in particolare se tipo debris flow o tipo water flood, in quanto in bibliografia è noto che ai fenomeni da debris flow si attribuisce una suscettibilità più elevata perchè caratterizzati da magnitudo fino a 4-5 volte più elevate e quindi da una maggiore capacità distruttiva. I materiali e metodi utilizzati sono consistiti nell’integrazione di tecniche afferenti all’analisi geomorfologica, stratigrafica, storica, morfometrica su base statistica. La caratterizzazione è stata effettuata sia sulla base delle facies rinvenute direttamente in campo sia sulla base della analisi statistiche delle caratteristiche morfometriche dei sistemi bacino-conoide. L’analisi ha dimostrato che è possibile attribuire la tipologia di trasporto attraverso le caratteristiche morfometriche in quanto i sistemi bacino-conoide caratterizzati da un trasporto da debris flow sono più piccoli e più pendenti di quelli caratterizzati da un trasporto da water flood. Le tecniche statistiche hanno consentito di ricavare un’equazione di semplice applicazione basata sull’uso di due parametri uno rappresentativo delle caratteristiche del bacino ed uno della conoide che consente di classificare la tipologia di trasporto per un sistema bacino-conoide che si trova nelle stesse condizioni geomorfologiche di quelle campane e con bacino impostato su un substrato carbonatico. In conclusione, per i sistemi bacino-conoide analizzati si riscontra una prevalenza del trasporto da water food per le aree dei Monti del Matese e parte dei Monti della Maddalena e da debris flow per quelle dei Monti di Caserta e Picentini. I risultati ottenuti trovano conferma sia delle descrizioni delle fonti storiche sia nelle caratteristiche sedimentologiche e morfologiche riscontrate in campo.
Tutor di Vittoria Scorpio -Analisi geomorfologica dei sistemi bacino/conoide dell'Appennino campano: scenari di suscettibilità alluvionale / Santangelo, Nicoletta; Santo, Antonio; Romano, Paola. - (2012).
Tutor di Vittoria Scorpio -Analisi geomorfologica dei sistemi bacino/conoide dell'Appennino campano: scenari di suscettibilità alluvionale.
SANTANGELO, NICOLETTA;SANTO, ANTONIO;ROMANO, PAOLA
2012
Abstract
I bacini idrografici e le conoidi alluvionali costituiscono degli ambienti molto dinamici in cui i processi di erosione e sedimentazione sono strettamente interconnessi. L’accrescimento delle conoidi alluvionali si verifica prevalentemente in occasione di piogge intense, attraverso l’insorgere di fenomeni alluvionali il cui potere distruttivo è fortemente correlato alla tipologia di trasporto e messa in posto del materiale. Nonostante le aree di conoide attiva siano molto pericolose in quanto vengono periodicamente seppellite da sedimenti solidi e carichi liquidi, risultano comunemente utilizzate dall’uomo sia per uso agricolo, sia per lo sviluppo di interi centri abitati che molto spesso si espandono anche all’interno dell’alveo, inducendo elevate condizioni di rischio. Le analisi hanno evidenziato che anche alla base dei principali fronti montuosi campani (Monti del Matese, Monti del Taburno, Monti di Caserta, Monti Picentini, Monti della Maddalena) sono presenti delle conoidi, la cui attività viene documentata da diverse fonti storiche, per tanto questo studio ha avuto l’obiettivo di effettuare la valutazione della suscettibilità alluvionale a scala regionale per la maggior parte dei sistemi bacino-conoide presenti nella regione. L’analisi è stata condotta principalmente definendo la tipologia di trasporto prevalente in particolare se tipo debris flow o tipo water flood, in quanto in bibliografia è noto che ai fenomeni da debris flow si attribuisce una suscettibilità più elevata perchè caratterizzati da magnitudo fino a 4-5 volte più elevate e quindi da una maggiore capacità distruttiva. I materiali e metodi utilizzati sono consistiti nell’integrazione di tecniche afferenti all’analisi geomorfologica, stratigrafica, storica, morfometrica su base statistica. La caratterizzazione è stata effettuata sia sulla base delle facies rinvenute direttamente in campo sia sulla base della analisi statistiche delle caratteristiche morfometriche dei sistemi bacino-conoide. L’analisi ha dimostrato che è possibile attribuire la tipologia di trasporto attraverso le caratteristiche morfometriche in quanto i sistemi bacino-conoide caratterizzati da un trasporto da debris flow sono più piccoli e più pendenti di quelli caratterizzati da un trasporto da water flood. Le tecniche statistiche hanno consentito di ricavare un’equazione di semplice applicazione basata sull’uso di due parametri uno rappresentativo delle caratteristiche del bacino ed uno della conoide che consente di classificare la tipologia di trasporto per un sistema bacino-conoide che si trova nelle stesse condizioni geomorfologiche di quelle campane e con bacino impostato su un substrato carbonatico. In conclusione, per i sistemi bacino-conoide analizzati si riscontra una prevalenza del trasporto da water food per le aree dei Monti del Matese e parte dei Monti della Maddalena e da debris flow per quelle dei Monti di Caserta e Picentini. I risultati ottenuti trovano conferma sia delle descrizioni delle fonti storiche sia nelle caratteristiche sedimentologiche e morfologiche riscontrate in campo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.