Il lavoro propone una riflessione critica dei profili funzionali dell’udienza preliminare, con particolare attenzione all’elaborazione giurisprudenziale, per una messa a fuoco dell’ambito del controllo sull’esercizio dell’azione penale, dopo aver di questa ripercorso le principali teoriche, e delle verifiche sull’imputazione, nella duplice prospettiva della prosecuzione dibattimentale del giudizio e della definizione anticipata per insufficienza e inidoneità degli elementi probatori acquisiti. Si approfondiscono così i poteri istruttori e decisori del giudice dell’udienza preliminare, sia in ordine alle condizioni che garantiscono un “giusto processo”, quali la correttezza e la specificità della formulazione dell’imputazione, sia in riferimento alla funzione di sbarramento per i “processi inutili” con conseguente apertura ad un controllo di merito dell’imputazione, ovviamente calibrato non già sull’accertamento di responsabilità quanto sull’utilità del dibattimento. In particolare, si propone una lettura sistematicamente coerente dei rapporti tra proscioglimento immediato ex art. 129 c.p.p. e proscioglimento all’esito dell’udienza preliminare ex art. 425 c.p.p., e si tenta una risposta alla questione dell’interferenza dei poteri di integrazione delle indagini e di acquisizione probatoria con il connotato di immediatezza del dovere di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. Lo studio non trascura infine una considerazione delle proposte di riforma per una risistemazione della struttura del processo che serva a rafforzare il ruolo sia preparatorio che deflativo dell’udienza preliminare.
L'udienza preliminare / Maffeo, Vania. - STAMPA. - (2008).
L'udienza preliminare
MAFFEO, VANIA
2008
Abstract
Il lavoro propone una riflessione critica dei profili funzionali dell’udienza preliminare, con particolare attenzione all’elaborazione giurisprudenziale, per una messa a fuoco dell’ambito del controllo sull’esercizio dell’azione penale, dopo aver di questa ripercorso le principali teoriche, e delle verifiche sull’imputazione, nella duplice prospettiva della prosecuzione dibattimentale del giudizio e della definizione anticipata per insufficienza e inidoneità degli elementi probatori acquisiti. Si approfondiscono così i poteri istruttori e decisori del giudice dell’udienza preliminare, sia in ordine alle condizioni che garantiscono un “giusto processo”, quali la correttezza e la specificità della formulazione dell’imputazione, sia in riferimento alla funzione di sbarramento per i “processi inutili” con conseguente apertura ad un controllo di merito dell’imputazione, ovviamente calibrato non già sull’accertamento di responsabilità quanto sull’utilità del dibattimento. In particolare, si propone una lettura sistematicamente coerente dei rapporti tra proscioglimento immediato ex art. 129 c.p.p. e proscioglimento all’esito dell’udienza preliminare ex art. 425 c.p.p., e si tenta una risposta alla questione dell’interferenza dei poteri di integrazione delle indagini e di acquisizione probatoria con il connotato di immediatezza del dovere di proscioglimento ex art. 129 c.p.p. Lo studio non trascura infine una considerazione delle proposte di riforma per una risistemazione della struttura del processo che serva a rafforzare il ruolo sia preparatorio che deflativo dell’udienza preliminare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.