Negli alimenti di origine animale desta preoccupazione la presenza della AFM1. Essa infatti ha un potere oncogeno di circa due ordini di grandezza inferiore alla AFB1, ma una tossicità simile, tanto che la percentuale di conversione della AFB1 in AFM1 nel latte bovino è, a ragion veduta, considerato un biomarker dell’esposizione alle aflatossine. Il latte è il principale responsabile dell’introduzione di residui nella dieta umana. Rappresenta anche il principale alimento destinato a fasce di consumatori sensibili come i soggetti in accrescimento (lattanti, bambini, adolescenti), di conseguenza la possibilità di rinvenire residui di AFM1 nel latte materno, nel latte destinato all’alimentazione umana e nei prodotti derivati, costituisce un serio problema di sicurezza alimentare. Le attività del progetto prevedono di effettuare una valutazione della contaminazione da aflatossine nella filiera latte nella regione Campania, mediante analisi chimiche e tossicologiche nel latte di produzione convenzionale e biologica, in yogurt e latti fermentati ed altri prodotti lattiero caseari prodotti e commercializzati in Campania.
Aflatossina M1 e sicurezza alimentare: valutazioni chimico-tossicologiche e microbiologiche in latte e derivati / Severino, Lorella. - (2008). (Intervento presentato al convegno : Progetto strategico su risorse naturali e sostenibilità dello sviluppo in agricoltura nel gennaio 2009).
Aflatossina M1 e sicurezza alimentare: valutazioni chimico-tossicologiche e microbiologiche in latte e derivati.
SEVERINO, LORELLA
2008
Abstract
Negli alimenti di origine animale desta preoccupazione la presenza della AFM1. Essa infatti ha un potere oncogeno di circa due ordini di grandezza inferiore alla AFB1, ma una tossicità simile, tanto che la percentuale di conversione della AFB1 in AFM1 nel latte bovino è, a ragion veduta, considerato un biomarker dell’esposizione alle aflatossine. Il latte è il principale responsabile dell’introduzione di residui nella dieta umana. Rappresenta anche il principale alimento destinato a fasce di consumatori sensibili come i soggetti in accrescimento (lattanti, bambini, adolescenti), di conseguenza la possibilità di rinvenire residui di AFM1 nel latte materno, nel latte destinato all’alimentazione umana e nei prodotti derivati, costituisce un serio problema di sicurezza alimentare. Le attività del progetto prevedono di effettuare una valutazione della contaminazione da aflatossine nella filiera latte nella regione Campania, mediante analisi chimiche e tossicologiche nel latte di produzione convenzionale e biologica, in yogurt e latti fermentati ed altri prodotti lattiero caseari prodotti e commercializzati in Campania.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.