Le trasformazioni in atto nei sistemi educativi post-welfaristi sono interpretabili come graduali spostamenti verso modalità ibride di governance (mixed-mode governing) che coniugano strutture e processi gerarchici di coordinamento (hierarchical governing), forme di auto-governo (self-governing) e pratiche eterarchiche di co-governo (co-governing) (Kooiman, 2000; Newman, 2001; 2005; Ball, 2008). I processi di regionalizzazione, il rinnovato ruolo attribuito agli enti locali dalle riforme in senso decentrato dei sistemi e le politiche autonomistiche svolgono un ruolo cruciale in tal senso (Benadusi e Consoli, 2004; Serpieri, 2008). A Regioni, governi locali e scuole autonome viene richiesto, in una logica di sussidiarietà, di promuovere politiche che rispondano alle esigenze dei contesti territoriali, che favoriscano il miglioramento dell’offerta formativa, lo sviluppo dell’innovazione dal basso, lo scambio di pratiche di eccellenza in un’ottica di sistema. Nello scenario della governance multi-livello, una delle strategie più utilizzate dai governi locali per attivare processi di innovazione è la costituzione di policy networks o partnership (Rhodes, 1997; Jessop, 2002; Schelker et al., 2005; Ball, 2008). Essi sono individuati come la forma politico-organizzativa maggiormente in grado di garantire innovazione, partecipazione e democrati-cizzazione dei processi di programmazione. Al loro interno i governi locali si riservano il ruolo di attivatori (enabling – cfr. Gewirtz, 2002), richiedendo agli altri attori di agire in una logica collaborativa. In questo quadro, il paper presenta i risultati di uno studio di caso condotto su una politica di contrasto alla dispersione scolastica promossa da un governo locale e che si è sviluppata attraverso la costituzione di un policy network in un contesto particolarmente svantaggiato che ha coinvolto un gruppo di scuole, esperti del mondo accademico e della ricerca, dirigenti e docenti esperti in materia di contrasto alla dispersione. Il principale obiettivo della partnership è stato quello di supportare il corpo docente delle scuole coinvolte nel prevenire il fenomeno della dispersione e nel perseguire livelli più alti di successo formativo degli studenti. A partire da questi obiettivi, esperti e docenti hanno lavorato a progetti di innovazione curriculare, didattico-metodologica ed organizzativa, realizzando in aggiunta attività e laboratori didattici per gli studenti e di formazione per i docenti. Nelle intenzioni dei promotori, gli interventi realizzati, una volta codificati, avrebbero dovuto costituire una ‘buona pratica’ per la prevenzione della dispersione da trasferire anche in altre realtà scolastiche con problemi analoghi. L’azione della partnership è stata analizzata come un insieme di processi che implicano ricerche, scoperte, processi imitativi, conflitti (Ball, 2007, p. 6) che sono mediati attraverso discorsi che offrono rappresentazioni differenti dei processi di governance e di innovazione, nonchè dell’azione delle partnership stesse. Il lavoro sul campo è stato caratterizzato da una logica a spirale (Cardano, 1997). Al fine di ricostruire il lavoro della partnership, esso si è sviluppato attraverso: a) la realizzazione di osservazioni partecipanti; b) la raccolta di documenti ufficiali e non (progettazioni; report intermedi e finali, verbali degli incontri di programmazione e monitoraggio; materiali e strumenti prodotti o utilizzati nel corso delle attività); c) la conduzione di interviste di taglio etnografico (Cardano, 2003; Gobo, 2001) con i policy-makers, gli esperti ed i docenti e dirigenti coinvolti. I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando la tecnica della codifica, secondo la scansione in tre fasi (aperta, assiale e selettiva) delineata da Strauss e Corbin (1990). Il paper evidenzia gli effetti delle scelte ispirate da discorsi differenti (burocratico, professionale, managerialista, democratico) sulla traiettoria della politica analizzata, esemplificando alcuni potenziali sviluppi delle pratiche eterarchiche di governance. In particolare, i risultati della ricerca mostrano come la natura della partnership, la caratterizzazione delle relazioni al suo interno ed il più ampio scenario di governance al cui interno essa si trova ad operare influenzano significativamente l’effettiva attivazione di processi di innovazione dal basso e la possibilità di ‘immaginare’ (Newman, 2005) buone pratiche da diffondere in un’ottica sistemica. Nella prima fase dell’enactment della politica alcuni degli esperti, in quanto interpreti del discorso professionale, hanno tentato di imporre strumenti standardizzati e metodologie predefinite prescindendo dalle pratiche e dalle esperienze pregresse delle comunità scolastiche coinvolte. In una fase successiva, le difficoltà e le resistenze incontrate hanno portato gli esperti del progetto verso soluzioni managerialiste, prevalentemente concentrate sulla formazione professionale dei docenti.

La governance eterarchica della scuola. L’innovazione nel contrasto alla dispersione scolastica / Grimaldi, Emiliano. - (2010). (Intervento presentato al convegno Convegno AIS-EDU “La regionalizzazione dei sistemi di istruzione e formazione” tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 8-9 febbraio).

La governance eterarchica della scuola. L’innovazione nel contrasto alla dispersione scolastica

GRIMALDI, EMILIANO
2010

Abstract

Le trasformazioni in atto nei sistemi educativi post-welfaristi sono interpretabili come graduali spostamenti verso modalità ibride di governance (mixed-mode governing) che coniugano strutture e processi gerarchici di coordinamento (hierarchical governing), forme di auto-governo (self-governing) e pratiche eterarchiche di co-governo (co-governing) (Kooiman, 2000; Newman, 2001; 2005; Ball, 2008). I processi di regionalizzazione, il rinnovato ruolo attribuito agli enti locali dalle riforme in senso decentrato dei sistemi e le politiche autonomistiche svolgono un ruolo cruciale in tal senso (Benadusi e Consoli, 2004; Serpieri, 2008). A Regioni, governi locali e scuole autonome viene richiesto, in una logica di sussidiarietà, di promuovere politiche che rispondano alle esigenze dei contesti territoriali, che favoriscano il miglioramento dell’offerta formativa, lo sviluppo dell’innovazione dal basso, lo scambio di pratiche di eccellenza in un’ottica di sistema. Nello scenario della governance multi-livello, una delle strategie più utilizzate dai governi locali per attivare processi di innovazione è la costituzione di policy networks o partnership (Rhodes, 1997; Jessop, 2002; Schelker et al., 2005; Ball, 2008). Essi sono individuati come la forma politico-organizzativa maggiormente in grado di garantire innovazione, partecipazione e democrati-cizzazione dei processi di programmazione. Al loro interno i governi locali si riservano il ruolo di attivatori (enabling – cfr. Gewirtz, 2002), richiedendo agli altri attori di agire in una logica collaborativa. In questo quadro, il paper presenta i risultati di uno studio di caso condotto su una politica di contrasto alla dispersione scolastica promossa da un governo locale e che si è sviluppata attraverso la costituzione di un policy network in un contesto particolarmente svantaggiato che ha coinvolto un gruppo di scuole, esperti del mondo accademico e della ricerca, dirigenti e docenti esperti in materia di contrasto alla dispersione. Il principale obiettivo della partnership è stato quello di supportare il corpo docente delle scuole coinvolte nel prevenire il fenomeno della dispersione e nel perseguire livelli più alti di successo formativo degli studenti. A partire da questi obiettivi, esperti e docenti hanno lavorato a progetti di innovazione curriculare, didattico-metodologica ed organizzativa, realizzando in aggiunta attività e laboratori didattici per gli studenti e di formazione per i docenti. Nelle intenzioni dei promotori, gli interventi realizzati, una volta codificati, avrebbero dovuto costituire una ‘buona pratica’ per la prevenzione della dispersione da trasferire anche in altre realtà scolastiche con problemi analoghi. L’azione della partnership è stata analizzata come un insieme di processi che implicano ricerche, scoperte, processi imitativi, conflitti (Ball, 2007, p. 6) che sono mediati attraverso discorsi che offrono rappresentazioni differenti dei processi di governance e di innovazione, nonchè dell’azione delle partnership stesse. Il lavoro sul campo è stato caratterizzato da una logica a spirale (Cardano, 1997). Al fine di ricostruire il lavoro della partnership, esso si è sviluppato attraverso: a) la realizzazione di osservazioni partecipanti; b) la raccolta di documenti ufficiali e non (progettazioni; report intermedi e finali, verbali degli incontri di programmazione e monitoraggio; materiali e strumenti prodotti o utilizzati nel corso delle attività); c) la conduzione di interviste di taglio etnografico (Cardano, 2003; Gobo, 2001) con i policy-makers, gli esperti ed i docenti e dirigenti coinvolti. I dati raccolti sono stati analizzati utilizzando la tecnica della codifica, secondo la scansione in tre fasi (aperta, assiale e selettiva) delineata da Strauss e Corbin (1990). Il paper evidenzia gli effetti delle scelte ispirate da discorsi differenti (burocratico, professionale, managerialista, democratico) sulla traiettoria della politica analizzata, esemplificando alcuni potenziali sviluppi delle pratiche eterarchiche di governance. In particolare, i risultati della ricerca mostrano come la natura della partnership, la caratterizzazione delle relazioni al suo interno ed il più ampio scenario di governance al cui interno essa si trova ad operare influenzano significativamente l’effettiva attivazione di processi di innovazione dal basso e la possibilità di ‘immaginare’ (Newman, 2005) buone pratiche da diffondere in un’ottica sistemica. Nella prima fase dell’enactment della politica alcuni degli esperti, in quanto interpreti del discorso professionale, hanno tentato di imporre strumenti standardizzati e metodologie predefinite prescindendo dalle pratiche e dalle esperienze pregresse delle comunità scolastiche coinvolte. In una fase successiva, le difficoltà e le resistenze incontrate hanno portato gli esperti del progetto verso soluzioni managerialiste, prevalentemente concentrate sulla formazione professionale dei docenti.
2010
La governance eterarchica della scuola. L’innovazione nel contrasto alla dispersione scolastica / Grimaldi, Emiliano. - (2010). (Intervento presentato al convegno Convegno AIS-EDU “La regionalizzazione dei sistemi di istruzione e formazione” tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 8-9 febbraio).
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