Nel bando di concorso e negli altri documenti allegati è chiaramente definita la domanda progettuale principale di enorme interesse, ma anche di grande complessità: come riqualificare un insediamento produttivo non più pienamente utilizzato, risalente, come primo impianto al 1924 ma oggetto di consistenti processi di trasformazione anche recenti, disposto nel centro storico di Arborea? Rispondere a questa difficile domanda, significa fondamentalmente affrontare le seguenti questioni: a) valorizzare il nucleo storico di Arborea, la cittadina impiantata negli anni trenta secondo un disegno urbano molto preciso, con un peculiare rapporto tra spazi verdi e architetture, nel quale sono attribuiti ruoli e forme precise agli edifici pubblici; b) dar efficacia al programma della “3A latte Arborea Società Cooperativa Agricola per Azioni”, accentuando la connotazione identitaria e di rappresentanza del comparto, ma anche realizzando una nuova organizzazione funzionale, compatibile con i caratteri insediativi di Arborea; c) rispondere in maniera efficace e innovativa al tema della riqualificazione di un consistente patrimonio edilizio, in una situazione di crisi e di parziale “decrescita”, non sprecando risorse e quindi utilizzando, almeno in parte, quanto esiste, ma rinnovandolo e reinserendolo in una nuova configurazione, nel suo complesso compatibile con i caratteri urbani e architettonici di Arborea. Inserimento paesaggistico nel contesto urbano Sulla base di questi obiettivi di fondo è stata definita la soluzione progettuale presentata, imperniata sui seguenti criteri: a) lettura dei valori e delle potenzialità degli edifici esistenti, che compongono il complesso produttivo ed eliminazione delle strutture poco coerenti e sovrapposte rispetto alla parte dell’impianto più strutturata e riconoscibile; b) introduzione di nuovi elementi architettonici in posizioni adeguate in riferimento alle “preesistenze” e riconfigurazione dell’articolazione volumetrica di alcuni elementi del comparto; c) rilettura del comparto come attraversamento urbano sia in direzione est-ovest che nord-sud, ridefinendo i rapporti tra spazi aperti e chiusi, tra spazi pubblici e privati; d) definizione di nuove relazioni tra gli spazi pubblici esterni (viabilità, marciapiedi, etc.) e l’organizzazione interna del comparto, che assume valenza urbana e quindi valorizza e completa l’insediamento preesistente storico di Arborea. Il comparto così riorganizzato conserva i caratteri di una parte urbana compatta lungo i bordi, ma che si apre in alcuni punti e che si attraversa, una struttura costituita da elementi, con diverse relazioni urbane. Il fronte nord, che attualmente si presenta come un fronte estremamente compatto, nelle intenzioni progettuali si apre a costituire una stretta continuità visuale e fisica con la realtà museale esistente in Corso Italia (MUB), diventando punto di ingresso principale al comparto. Il grande attraversamento verde fa sì che il Museo del Latte Arborea, localizzato nella struttura dell’ex produzione di formaggi, acquisti identità in relazione al contesto circostante. Il fronte opposto, caratterizzato da una notevole frammentarietà ed eterogeneità di elementi sovrapposti nel tempo, viene riorganizzato graduando in maniera adeguata gli elementi di chiusura, ma al tempo stesso garantendo la permeabilità trasversale, e assegnando un ruolo fondamentale all’elemento di ingresso centrale, punto di conclusione del percorso che attraversa l’intero comparto in senso nord-sud. Nei due fronti laterali si mantiene ancora l’idea di compattezza, attraverso l’inserimento dei blocchi residenziali, che diventano innesti riconoscibili, in relazione alle forti preesistenze dell’edificio storico in mattoni e dell’edificio dei grandi capannoni. L’intenzione progettuale è quella di mantenere l’immagine della fabbrica come luogo di produzione e di lavoro costruendo un complesso che si configura come una grande macchina funzionale reinterpretata in chiave contemporanea e che proprio per questo è in grado di accogliere molteplici funzioni anche diverse, garantendone la compatibilità e l’autonomia, pur nella complessità delle interrelazioni. Spazi aperti Nella tradizione di Arborea esiste un rapporto di densità un equilibrio tra pieni e vuoti molto ben studiati, che si è ricostituito abbandonando la densità e ridando valore allo spazio aperto all’interno del comparto. Lavorare quindi sull’intero nuovo brano urbano come elemento di relazione in un contesto molto variegato significa concepire l’insediamento come materia in espansione che in parte satura ciò che incontra, appropriandosi del luogo, in parte è scavata da solchi e incisa da tagli che permettono connessioni e itinerari articolati, in parte emerge dalle preesistenze. Le aree individuate dai tagli si traducono in spazi aperti precisamente configurati che richiamano in forme nuove l’idea di piazza, di corte, altre volte generano un volume piastra - basamentale, un suolo artificiale che accoglie le funzioni collettive e i servizi pubblici. Lo spazio aperto entra all’interno delle residenze che si svuotano attraverso un sistema di patii e grandi vuoti centrali che garantiscono una adeguata qualità degli alloggi. I differenti spazi sono in modi diversi collegati e relazionati alla dorsale verde che funge da “corridoio ecologico” e che attraversa l’intero lotto, realizzando una serie di itinerari connettivi di nuova concezione. Caratteri architettonici Il nuovo impianto si presenta come rilettura dell’esistente meccanismo di produzione, attraverso un sistema articolato di collegamenti a vari livelli. Il nuovo sistema architettonico è dunque molto innovativo, ma nello stesso tempo non si origina da una “tabula rasa” rispetto a quanto esiste. Il nuovo sistema s’inserisce nella trama esistente connotandosi in maniera riconoscibile ma conservando l’unità del comparto. Dal livello della piastra artificiale, omogenea nella sua matericità si staccano i nuovi blocchi, concepiti in un materiale visivamente leggero, come l’U-Glass, che permette di leggere le differenze con la preesistenza e contemporaneamente conservare la permeabilità in verticale. Le nuove coperture in acciaio zincato, prolungamento delle esistenti, sono gli elementi che invece consentono una permeabilità a livello superiore. Il ruolo della preesistenza è visibile anche nella permanenza di elementi materiali, come i mattoni, la struttura in legno delle capriate dei capannoni sud, le tamponature esterne, che insieme all’uso dell’acciaio e la leggerezza dell’U-Glass, sono in grado di segnare il ruolo dei nuovi elementi nella città in trasformazione.
Riqualificazione Ex Stabilimento Assegnatari Associati Arborea / Miano, P.; Avitabile, Francesca; Beretta, G.; Certosino, E.; Morante, E.; SCOTTO DI TELLA, A.. - (2011).
Riqualificazione Ex Stabilimento Assegnatari Associati Arborea
P. MIANO;AVITABILE, FRANCESCA;
2011
Abstract
Nel bando di concorso e negli altri documenti allegati è chiaramente definita la domanda progettuale principale di enorme interesse, ma anche di grande complessità: come riqualificare un insediamento produttivo non più pienamente utilizzato, risalente, come primo impianto al 1924 ma oggetto di consistenti processi di trasformazione anche recenti, disposto nel centro storico di Arborea? Rispondere a questa difficile domanda, significa fondamentalmente affrontare le seguenti questioni: a) valorizzare il nucleo storico di Arborea, la cittadina impiantata negli anni trenta secondo un disegno urbano molto preciso, con un peculiare rapporto tra spazi verdi e architetture, nel quale sono attribuiti ruoli e forme precise agli edifici pubblici; b) dar efficacia al programma della “3A latte Arborea Società Cooperativa Agricola per Azioni”, accentuando la connotazione identitaria e di rappresentanza del comparto, ma anche realizzando una nuova organizzazione funzionale, compatibile con i caratteri insediativi di Arborea; c) rispondere in maniera efficace e innovativa al tema della riqualificazione di un consistente patrimonio edilizio, in una situazione di crisi e di parziale “decrescita”, non sprecando risorse e quindi utilizzando, almeno in parte, quanto esiste, ma rinnovandolo e reinserendolo in una nuova configurazione, nel suo complesso compatibile con i caratteri urbani e architettonici di Arborea. Inserimento paesaggistico nel contesto urbano Sulla base di questi obiettivi di fondo è stata definita la soluzione progettuale presentata, imperniata sui seguenti criteri: a) lettura dei valori e delle potenzialità degli edifici esistenti, che compongono il complesso produttivo ed eliminazione delle strutture poco coerenti e sovrapposte rispetto alla parte dell’impianto più strutturata e riconoscibile; b) introduzione di nuovi elementi architettonici in posizioni adeguate in riferimento alle “preesistenze” e riconfigurazione dell’articolazione volumetrica di alcuni elementi del comparto; c) rilettura del comparto come attraversamento urbano sia in direzione est-ovest che nord-sud, ridefinendo i rapporti tra spazi aperti e chiusi, tra spazi pubblici e privati; d) definizione di nuove relazioni tra gli spazi pubblici esterni (viabilità, marciapiedi, etc.) e l’organizzazione interna del comparto, che assume valenza urbana e quindi valorizza e completa l’insediamento preesistente storico di Arborea. Il comparto così riorganizzato conserva i caratteri di una parte urbana compatta lungo i bordi, ma che si apre in alcuni punti e che si attraversa, una struttura costituita da elementi, con diverse relazioni urbane. Il fronte nord, che attualmente si presenta come un fronte estremamente compatto, nelle intenzioni progettuali si apre a costituire una stretta continuità visuale e fisica con la realtà museale esistente in Corso Italia (MUB), diventando punto di ingresso principale al comparto. Il grande attraversamento verde fa sì che il Museo del Latte Arborea, localizzato nella struttura dell’ex produzione di formaggi, acquisti identità in relazione al contesto circostante. Il fronte opposto, caratterizzato da una notevole frammentarietà ed eterogeneità di elementi sovrapposti nel tempo, viene riorganizzato graduando in maniera adeguata gli elementi di chiusura, ma al tempo stesso garantendo la permeabilità trasversale, e assegnando un ruolo fondamentale all’elemento di ingresso centrale, punto di conclusione del percorso che attraversa l’intero comparto in senso nord-sud. Nei due fronti laterali si mantiene ancora l’idea di compattezza, attraverso l’inserimento dei blocchi residenziali, che diventano innesti riconoscibili, in relazione alle forti preesistenze dell’edificio storico in mattoni e dell’edificio dei grandi capannoni. L’intenzione progettuale è quella di mantenere l’immagine della fabbrica come luogo di produzione e di lavoro costruendo un complesso che si configura come una grande macchina funzionale reinterpretata in chiave contemporanea e che proprio per questo è in grado di accogliere molteplici funzioni anche diverse, garantendone la compatibilità e l’autonomia, pur nella complessità delle interrelazioni. Spazi aperti Nella tradizione di Arborea esiste un rapporto di densità un equilibrio tra pieni e vuoti molto ben studiati, che si è ricostituito abbandonando la densità e ridando valore allo spazio aperto all’interno del comparto. Lavorare quindi sull’intero nuovo brano urbano come elemento di relazione in un contesto molto variegato significa concepire l’insediamento come materia in espansione che in parte satura ciò che incontra, appropriandosi del luogo, in parte è scavata da solchi e incisa da tagli che permettono connessioni e itinerari articolati, in parte emerge dalle preesistenze. Le aree individuate dai tagli si traducono in spazi aperti precisamente configurati che richiamano in forme nuove l’idea di piazza, di corte, altre volte generano un volume piastra - basamentale, un suolo artificiale che accoglie le funzioni collettive e i servizi pubblici. Lo spazio aperto entra all’interno delle residenze che si svuotano attraverso un sistema di patii e grandi vuoti centrali che garantiscono una adeguata qualità degli alloggi. I differenti spazi sono in modi diversi collegati e relazionati alla dorsale verde che funge da “corridoio ecologico” e che attraversa l’intero lotto, realizzando una serie di itinerari connettivi di nuova concezione. Caratteri architettonici Il nuovo impianto si presenta come rilettura dell’esistente meccanismo di produzione, attraverso un sistema articolato di collegamenti a vari livelli. Il nuovo sistema architettonico è dunque molto innovativo, ma nello stesso tempo non si origina da una “tabula rasa” rispetto a quanto esiste. Il nuovo sistema s’inserisce nella trama esistente connotandosi in maniera riconoscibile ma conservando l’unità del comparto. Dal livello della piastra artificiale, omogenea nella sua matericità si staccano i nuovi blocchi, concepiti in un materiale visivamente leggero, come l’U-Glass, che permette di leggere le differenze con la preesistenza e contemporaneamente conservare la permeabilità in verticale. Le nuove coperture in acciaio zincato, prolungamento delle esistenti, sono gli elementi che invece consentono una permeabilità a livello superiore. Il ruolo della preesistenza è visibile anche nella permanenza di elementi materiali, come i mattoni, la struttura in legno delle capriate dei capannoni sud, le tamponature esterne, che insieme all’uso dell’acciaio e la leggerezza dell’U-Glass, sono in grado di segnare il ruolo dei nuovi elementi nella città in trasformazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.