Il progetto di ricerca ha riguardato lo studio del Codice Corazza, apografo vinciano della Biblioteca Nazionale di Napoli edito per la prima volta in questa occasione: il manoscritto nasce a seguito di un’imponente iniziativa culturale di Cassiano dal Pozzo, promossa entro il 1640 per il cardinale Francesco Barberini e finalizzata alla redazione di una silloge antologica degli originali ambrosiani destinata alla stampa, mai eseguita, della quale il Codice rappresenta la stesura finale. Lo studio intreccia tre filoni di ricerca, ripercorrendo la vicenda dell’apografo, con la sua precisa analisi e la collocazione nel repertorio degli scritti vinciani (di cui il Codice contiene anche alcuni testi perduti, oltre a centinaia di grafici fedeli agli originali in materia di architettura, ingegneria meccanica e idraulica, costruzioni, teoria delle ombre, ottica e altre scienze fisiche e naturali), quella personale dell’illuminista Vincenzo Corazza – già possessore del manoscritto – nell’ambiente culturale italiano e meridionale, ed infine l’evoluzione della figura professionale dell’ingegnere-architetto dal viceregno spagnolo al Novecento, venendo recuperate le fila dell’influenza del metodo vinciano nella formazione dell’identità professionale dello scienziato-artista nel Mezzogiorno. Attraverso una precisa ricognizione documentaria, condotta attraverso le fonti della sezione Manoscritti e Rari della Biblioteca napoletana, di quella dell’Archiginnasio di Bologna e di molti altri archivi italiani, è stata ricostruita l’intricata vicenda del Codice, che nel 1766 giunge in possesso di Corazza, poliedrico letterato e scienziato bolognese, attivo prima nella propria città, poi a Roma e infine a Napoli, presso la Corte borbonica, dal 1784 al 1799 in qualità di istitutore dei Principi Reali. All’esame degli appassionati studi dedicati a Leonardo da quest’intellettuale e dei conseguenti riflessi sul suo pensiero critico in campo artistico e architettonico, si è affiancata nella ricerca l’indagine sulle fitte relazioni dello studioso con i protagonisti del dibattito culturale e politico del tempo. Gli echi dell’arte e della scienza vinciana, giunti sui lidi partenopei già all’alba del Cinquecento, non vi resteranno per caso, ma il loro prosperare sarà il risultato di un pensiero condiviso: nel corso dei secoli dell’età moderna e contemporanea essi costituiranno un fenomeno persistente, fino ad ispirare le scelte e i programmi culturali della Scuola d’Ingegneria fondata a Napoli da Murat nel 1811, la prima in Italia in ambito civile. Questa gloriosa istituzione rappresenta con la sua storia e i suoi primati un prezioso patrimonio didattico e scientifico da tutelare e valorizzare, una solida tradizione ancor viva, fino ai primi decenni del Novecento, nell’attività artistica e tecnica dell’ingegnere-architetto: una figura completa, di cui oggi, sempre più, si auspica un recupero.

Leonardo da Vici. Il Codice Corazza nella Biblioteca Nazionale di Napoli / Buccaro, Alfredo. - (2010).

Leonardo da Vici. Il Codice Corazza nella Biblioteca Nazionale di Napoli

BUCCARO, ALFREDO
2010

Abstract

Il progetto di ricerca ha riguardato lo studio del Codice Corazza, apografo vinciano della Biblioteca Nazionale di Napoli edito per la prima volta in questa occasione: il manoscritto nasce a seguito di un’imponente iniziativa culturale di Cassiano dal Pozzo, promossa entro il 1640 per il cardinale Francesco Barberini e finalizzata alla redazione di una silloge antologica degli originali ambrosiani destinata alla stampa, mai eseguita, della quale il Codice rappresenta la stesura finale. Lo studio intreccia tre filoni di ricerca, ripercorrendo la vicenda dell’apografo, con la sua precisa analisi e la collocazione nel repertorio degli scritti vinciani (di cui il Codice contiene anche alcuni testi perduti, oltre a centinaia di grafici fedeli agli originali in materia di architettura, ingegneria meccanica e idraulica, costruzioni, teoria delle ombre, ottica e altre scienze fisiche e naturali), quella personale dell’illuminista Vincenzo Corazza – già possessore del manoscritto – nell’ambiente culturale italiano e meridionale, ed infine l’evoluzione della figura professionale dell’ingegnere-architetto dal viceregno spagnolo al Novecento, venendo recuperate le fila dell’influenza del metodo vinciano nella formazione dell’identità professionale dello scienziato-artista nel Mezzogiorno. Attraverso una precisa ricognizione documentaria, condotta attraverso le fonti della sezione Manoscritti e Rari della Biblioteca napoletana, di quella dell’Archiginnasio di Bologna e di molti altri archivi italiani, è stata ricostruita l’intricata vicenda del Codice, che nel 1766 giunge in possesso di Corazza, poliedrico letterato e scienziato bolognese, attivo prima nella propria città, poi a Roma e infine a Napoli, presso la Corte borbonica, dal 1784 al 1799 in qualità di istitutore dei Principi Reali. All’esame degli appassionati studi dedicati a Leonardo da quest’intellettuale e dei conseguenti riflessi sul suo pensiero critico in campo artistico e architettonico, si è affiancata nella ricerca l’indagine sulle fitte relazioni dello studioso con i protagonisti del dibattito culturale e politico del tempo. Gli echi dell’arte e della scienza vinciana, giunti sui lidi partenopei già all’alba del Cinquecento, non vi resteranno per caso, ma il loro prosperare sarà il risultato di un pensiero condiviso: nel corso dei secoli dell’età moderna e contemporanea essi costituiranno un fenomeno persistente, fino ad ispirare le scelte e i programmi culturali della Scuola d’Ingegneria fondata a Napoli da Murat nel 1811, la prima in Italia in ambito civile. Questa gloriosa istituzione rappresenta con la sua storia e i suoi primati un prezioso patrimonio didattico e scientifico da tutelare e valorizzare, una solida tradizione ancor viva, fino ai primi decenni del Novecento, nell’attività artistica e tecnica dell’ingegnere-architetto: una figura completa, di cui oggi, sempre più, si auspica un recupero.
2010
Leonardo da Vici. Il Codice Corazza nella Biblioteca Nazionale di Napoli / Buccaro, Alfredo. - (2010).
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/490889
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact