Il processo penale come progressione di situazioni soggettive protette offre a chi voglia speculare su tali situazioni indirizzo di metodo prima che di contenuto. Perciò rilevare, con criterio sistematico, la natura delle relazioni che intercorrono tra esse è analisi di valore che mira all'efficacia della rilevanza giuridica riconosciuta loro durante il procedere degli atti (e per il ) giudizio.Se poi la situazione è rappresentata dal diritto di querela si scorge che la sua analisi costituisce un punto nodale tra i più dibattuti della scienza processualpenalistica, in quanto rappresenta la fonte delle interrelazioni tra attività delle parti e del giudice che si dispiegano nel particolare tipo di processo avente ad oggetto i reati perseguibili a domanda della persona offesa, apparente punto di crisi del principio di obbligatorietà dell'azione penale. Ma, se il contemperamento fra l'interesse alla repressione del reato e gli altri con esso confliggenti postulati dall'art. 112 Cost. fa si che debba ritenersi inammissibile optare per una discrezionalità libera del PM nell'esercizio dell'azione penale; dall'altro, non possono negarsi meccanismi consensuali di deflazione della giurisdizione basati su logiche conciliative e/o mediative, che, nella sostanza, fanno fronte a valori costituzionali "altri" rispetto all'art. 112 Cost., ma non per questo meno meritevoli di tutela. Il dato richiama l'attenzione su "forme alternative" di definizione del processo (conciliazione-remissione-rinuncia al ricorso) come punto di composizione tra la funzione repressiva dell'intervento penale e la crescente istanza di deflazione del sistema sanzionatorio; e propone l'argomento classico della "querela" in un'angolazione diversa, rilevandone profili nuovi di interesse, non solo dogmatico, relativi alla complementarietà funzionale tra istanze sostanziali di deflazione del carico giudiziario e meccanismi processuali alternativi del processo che investono, inevitabilmente, le questioni relative alla "volontà" del querelante e alla "disponibilità" del processo, che della prima rappresenta la espressione più tipica
LA QUERELA. TRA AZIONE PUBBLICA E PRIVATA / Falato, Fabiana. - (2012).
LA QUERELA. TRA AZIONE PUBBLICA E PRIVATA
FALATO, FABIANA
2012
Abstract
Il processo penale come progressione di situazioni soggettive protette offre a chi voglia speculare su tali situazioni indirizzo di metodo prima che di contenuto. Perciò rilevare, con criterio sistematico, la natura delle relazioni che intercorrono tra esse è analisi di valore che mira all'efficacia della rilevanza giuridica riconosciuta loro durante il procedere degli atti (e per il ) giudizio.Se poi la situazione è rappresentata dal diritto di querela si scorge che la sua analisi costituisce un punto nodale tra i più dibattuti della scienza processualpenalistica, in quanto rappresenta la fonte delle interrelazioni tra attività delle parti e del giudice che si dispiegano nel particolare tipo di processo avente ad oggetto i reati perseguibili a domanda della persona offesa, apparente punto di crisi del principio di obbligatorietà dell'azione penale. Ma, se il contemperamento fra l'interesse alla repressione del reato e gli altri con esso confliggenti postulati dall'art. 112 Cost. fa si che debba ritenersi inammissibile optare per una discrezionalità libera del PM nell'esercizio dell'azione penale; dall'altro, non possono negarsi meccanismi consensuali di deflazione della giurisdizione basati su logiche conciliative e/o mediative, che, nella sostanza, fanno fronte a valori costituzionali "altri" rispetto all'art. 112 Cost., ma non per questo meno meritevoli di tutela. Il dato richiama l'attenzione su "forme alternative" di definizione del processo (conciliazione-remissione-rinuncia al ricorso) come punto di composizione tra la funzione repressiva dell'intervento penale e la crescente istanza di deflazione del sistema sanzionatorio; e propone l'argomento classico della "querela" in un'angolazione diversa, rilevandone profili nuovi di interesse, non solo dogmatico, relativi alla complementarietà funzionale tra istanze sostanziali di deflazione del carico giudiziario e meccanismi processuali alternativi del processo che investono, inevitabilmente, le questioni relative alla "volontà" del querelante e alla "disponibilità" del processo, che della prima rappresenta la espressione più tipicaFile | Dimensione | Formato | |
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