È il testo più completo di analisi della coscienza interiore del tempo nel Novecento. Espressione di un corso di lezioni tenute da Husserl nel 1905, lo scritto fu curato da Edith Stein e pubblicato da Heidegger con un propria nota introduttiva che ne segnalava gli avanzamenti all’interno dello sviluppo dell’analisi fenomenologica a partire dalle Ricerche Logiche, ma anche i dubbi riguardo al tema dell’intenzionalità. La traduzione "coscienza interiore" preferita a "coscienza interna" non è semplicemente interpretativa, perché permette di cogliere opportunamente il senso delle "tonalità" che si accompagnano al flusso del tempo interiore, rendendo manifesto il percorso che porterà lo stesso Heidegger, che ne cura l'edizione, sul piano della "Stimmung" e della "Befindlichkeit". Husserl insisterà invece sulla "Bestimmung", orientando opportunamente il senso della cura a quello della descrizione quasi una trascrizione della metrica del tempo facendo della fenomenologia qualcosa che meglio si comprende in rapporto allo svolgersi della melodia o della descrizione musicale. L'idea di cura viene così consegnata a quella che per i Greci fu l'“epimelia”, facendo della stessa fenomenologia un'ontologia del "quasi" essere, come viene indicato nella postfazione che accompagna la traduzione e la cura del testo.
Edmund Husserl, La coscienza interiore del tempo / Ferraro, Giuseppe. - STAMPA. - 1:(2002).
Edmund Husserl, La coscienza interiore del tempo
FERRARO, GIUSEPPE
2002
Abstract
È il testo più completo di analisi della coscienza interiore del tempo nel Novecento. Espressione di un corso di lezioni tenute da Husserl nel 1905, lo scritto fu curato da Edith Stein e pubblicato da Heidegger con un propria nota introduttiva che ne segnalava gli avanzamenti all’interno dello sviluppo dell’analisi fenomenologica a partire dalle Ricerche Logiche, ma anche i dubbi riguardo al tema dell’intenzionalità. La traduzione "coscienza interiore" preferita a "coscienza interna" non è semplicemente interpretativa, perché permette di cogliere opportunamente il senso delle "tonalità" che si accompagnano al flusso del tempo interiore, rendendo manifesto il percorso che porterà lo stesso Heidegger, che ne cura l'edizione, sul piano della "Stimmung" e della "Befindlichkeit". Husserl insisterà invece sulla "Bestimmung", orientando opportunamente il senso della cura a quello della descrizione quasi una trascrizione della metrica del tempo facendo della fenomenologia qualcosa che meglio si comprende in rapporto allo svolgersi della melodia o della descrizione musicale. L'idea di cura viene così consegnata a quella che per i Greci fu l'“epimelia”, facendo della stessa fenomenologia un'ontologia del "quasi" essere, come viene indicato nella postfazione che accompagna la traduzione e la cura del testo.File | Dimensione | Formato | |
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