La ricerca si propone di analizzare se e come le nuove forme di governance locale possano stimolare lo sviluppo strategico del territorio. L'ipotesi è che il successo della governance stessa, in termini di efficacia e di efficienza nello sviluppo territoriale, dipenda dalla qualità delle reti stesse e dalla natura dei legami che le sostengono. Si ipotizza altresì che questi elementi rimandino al tipo di comunità politica che si intende costruire. La ricerca intende colmare una evidente lacuna delle ricerche italiane sulle nuove forme di governance territoriale. Nelle analisi delle politiche dello sviluppo locale non si è tenuto sufficientemente conto che obiettivi, strumenti attuativi, adozione di buone pratiche non possono non essere in relazione con l'architettura istituzionale presente nel territorio che si sta analizzando. In questa prospettiva le Regioni hanno indubbiamente un ruolo preminente. Esse risentono dell'assetto istituzionale nazionale ma allo stesso tempo possono determinare quello regionale specifico e, dunque, le condizioni in cui gli Enti locali e le esperienze di governance agiscono e si sviluppano. Si tratta quindi di rilevare, laddove sono già in atto, le relazioni fra soggetti istituzionali quali i Comuni, le Province, le aggregazioni di Comuni, i Circondari ed altre forme istituzionali; e di studiare come tali relazioni interagiscono con l'iniziativa di soggetti privati. Si dovrà, inoltre, tenere conto di come le scelte politiche delle Regioni influiscono sul comportamento dei soggetti subregionali. In questo scenario i singoli gruppi di lavoro prevedono di studiare differenti zone dell'Italia, nonché di sistemi stranieri. L'Unità di ricerca di Firenze partecipa al progetto coll'intento di sviluppare un'indagine comparata dei processi di governance in alcune zone della Toscana, dell'Andalusia e del Brandeburgo. La comparazione dovrebbe consentire una più convincente verifica dell'ipotesi che l'evoluzione delle forme di governance locale e l'efficacia delle politiche di sviluppo territoriale che ne risulta dipendono dalle caratteristiche della comunità politica (e del contesto istituzionale)in cui si realizzano. Per la Toscana si analizzeranno le Unioni di Comuni e i Circondari, per il Brandeburgo gli Ämpter e per l'Andalusia le Redes de Municipios. Lo studio del caso Veneto acquista una particolare rilevanza in chiave comparata. Le profonde trasformazioni del sistema politico hanno prodotto in Veneto nuove modalità di regolazione politica, economica e sociale. In questo scenario l'Unità di ricerca di Padova focalizzerà l'attenzione sulle nuove forme di governance riscontrabili nelle politiche di sviluppo locale. Lo farà, in particolare, tenendo conto delle dinamiche evolutive promosse dalle politiche regionali dell'Unione europea. Per quanto riguarda i soggetti, il gruppo di Padova intende esaminare anch'esso le Unioni di Comuni e intende estendere la sua analisi alle Intese Programmatiche d'Area (IPA), istituto specificamente regionale di programmazione decentrata allo sviluppo. Nella Regione Puglia lo strumento della pianificazione strategica ha recentemente assunto un'importanza straordinaria. L'Unità di ricerca di Lecce-Brindisi (Università del Salento)intende verificare gli effetti di alcune delibere regionali in tema di programmazione strategica e l'efficacia di alcune politiche territoriali che vengono messe in atto. L'obiettivo è quello di comprendere la capacità del modello di governance di permeare e innovare le tradizionali politiche di sviluppo territoriale, verificando tale capacità sull'azione degli strumenti istituzionali e dei processi messi in atto (Piani strategici, Patti teritoriali ecc.). Si tratterà, naturalmente, di individuare i principali attori istituzionali e sociali i cui comportamenti e logiche d'azione permettono di comprendere la capacità delle nuove forme di governance. In particolare, si cercherà di compiere una ricognizione delle associazioni di interesse operanti sul territorio e le forme di negoziazione e concertazione che mettono in atto. Il progetto dell'Unità di Catania prevede infine di studiare l'esperienza di tre Gruppi di Azione Locale (GAL) presenti nella Sicilia sud-orientale. I GAL, com'è noto, sono nati come strutture di implementazione delle politiche comunitarie e vogliono rappresentare una sorta di contesto sperimentale della governance nelle zone in cui sono stati istituiti. La ricerca indagherà gli elementi che possono favorire il consolidarsi dei GAL e del loro ruolo in quanto attori strategici nella politica locale. Ma potrebbe anche individuare elementi che possono ostacolare quel processo. In entrambi i casi le dimensioni d'analisi saranno sia quella istituzionale che quella culturale.
Nuove forme di governance locale come strumento di sviluppo strategico del territorio. Una ricerca comparata in Toscana, Andalusia e Brandeburgo / Bolgherini, Silvia. - STAMPA. - (2009). (Intervento presentato al convegno Nuove forme di governance locale come strumento di sviluppo strategico del territorio. Una ricerca comparata in sei regioni europee (Andalusia, Brandeburgo, Puglia, Sicilia, Toscana, Veneto) nel 17/10/2011).
Nuove forme di governance locale come strumento di sviluppo strategico del territorio. Una ricerca comparata in Toscana, Andalusia e Brandeburgo
BOLGHERINI, SILVIA
2009
Abstract
La ricerca si propone di analizzare se e come le nuove forme di governance locale possano stimolare lo sviluppo strategico del territorio. L'ipotesi è che il successo della governance stessa, in termini di efficacia e di efficienza nello sviluppo territoriale, dipenda dalla qualità delle reti stesse e dalla natura dei legami che le sostengono. Si ipotizza altresì che questi elementi rimandino al tipo di comunità politica che si intende costruire. La ricerca intende colmare una evidente lacuna delle ricerche italiane sulle nuove forme di governance territoriale. Nelle analisi delle politiche dello sviluppo locale non si è tenuto sufficientemente conto che obiettivi, strumenti attuativi, adozione di buone pratiche non possono non essere in relazione con l'architettura istituzionale presente nel territorio che si sta analizzando. In questa prospettiva le Regioni hanno indubbiamente un ruolo preminente. Esse risentono dell'assetto istituzionale nazionale ma allo stesso tempo possono determinare quello regionale specifico e, dunque, le condizioni in cui gli Enti locali e le esperienze di governance agiscono e si sviluppano. Si tratta quindi di rilevare, laddove sono già in atto, le relazioni fra soggetti istituzionali quali i Comuni, le Province, le aggregazioni di Comuni, i Circondari ed altre forme istituzionali; e di studiare come tali relazioni interagiscono con l'iniziativa di soggetti privati. Si dovrà, inoltre, tenere conto di come le scelte politiche delle Regioni influiscono sul comportamento dei soggetti subregionali. In questo scenario i singoli gruppi di lavoro prevedono di studiare differenti zone dell'Italia, nonché di sistemi stranieri. L'Unità di ricerca di Firenze partecipa al progetto coll'intento di sviluppare un'indagine comparata dei processi di governance in alcune zone della Toscana, dell'Andalusia e del Brandeburgo. La comparazione dovrebbe consentire una più convincente verifica dell'ipotesi che l'evoluzione delle forme di governance locale e l'efficacia delle politiche di sviluppo territoriale che ne risulta dipendono dalle caratteristiche della comunità politica (e del contesto istituzionale)in cui si realizzano. Per la Toscana si analizzeranno le Unioni di Comuni e i Circondari, per il Brandeburgo gli Ämpter e per l'Andalusia le Redes de Municipios. Lo studio del caso Veneto acquista una particolare rilevanza in chiave comparata. Le profonde trasformazioni del sistema politico hanno prodotto in Veneto nuove modalità di regolazione politica, economica e sociale. In questo scenario l'Unità di ricerca di Padova focalizzerà l'attenzione sulle nuove forme di governance riscontrabili nelle politiche di sviluppo locale. Lo farà, in particolare, tenendo conto delle dinamiche evolutive promosse dalle politiche regionali dell'Unione europea. Per quanto riguarda i soggetti, il gruppo di Padova intende esaminare anch'esso le Unioni di Comuni e intende estendere la sua analisi alle Intese Programmatiche d'Area (IPA), istituto specificamente regionale di programmazione decentrata allo sviluppo. Nella Regione Puglia lo strumento della pianificazione strategica ha recentemente assunto un'importanza straordinaria. L'Unità di ricerca di Lecce-Brindisi (Università del Salento)intende verificare gli effetti di alcune delibere regionali in tema di programmazione strategica e l'efficacia di alcune politiche territoriali che vengono messe in atto. L'obiettivo è quello di comprendere la capacità del modello di governance di permeare e innovare le tradizionali politiche di sviluppo territoriale, verificando tale capacità sull'azione degli strumenti istituzionali e dei processi messi in atto (Piani strategici, Patti teritoriali ecc.). Si tratterà, naturalmente, di individuare i principali attori istituzionali e sociali i cui comportamenti e logiche d'azione permettono di comprendere la capacità delle nuove forme di governance. In particolare, si cercherà di compiere una ricognizione delle associazioni di interesse operanti sul territorio e le forme di negoziazione e concertazione che mettono in atto. Il progetto dell'Unità di Catania prevede infine di studiare l'esperienza di tre Gruppi di Azione Locale (GAL) presenti nella Sicilia sud-orientale. I GAL, com'è noto, sono nati come strutture di implementazione delle politiche comunitarie e vogliono rappresentare una sorta di contesto sperimentale della governance nelle zone in cui sono stati istituiti. La ricerca indagherà gli elementi che possono favorire il consolidarsi dei GAL e del loro ruolo in quanto attori strategici nella politica locale. Ma potrebbe anche individuare elementi che possono ostacolare quel processo. In entrambi i casi le dimensioni d'analisi saranno sia quella istituzionale che quella culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.