Secondo il linguista De Mauro le parole presenti nel vocabolario della nostra lingua appartengono per ben due terzi ai linguaggi speciali. Si tratta, come è evidente, di un serbatoio lessicale di notevole portata dal quale anche la lingua comune, quella d'ogni giorno, può attingere ripetutamente. Analizzando con attenzione la composizione di questa ricca percentuale di lessico tecnico che concorre a formare il nostro vocabolario, possiamo notare che il posto occupato dai termini della medicina è tra i più estesi (per l'italiano, ad es., riguarda circa il 10% dell'intero lessico), la stessa scienza che il commediografo spagnolo Enrique Jardiel Poncela amava definire ironicamente come el arte de acompañar con palabras griegas al sepulcro... In realtà la maggior parte dei grecismi nelle lingue romanze e germaniche derivano soprattutto dallo sviluppo delle tecnologie scientifiche che hanno preferito ricorrere al greco per il loro definirsi e costituirsi. D'altro canto la presenza di grecismi nel lessico tecnico trova le sue motivazioni nelle stesse modalità di formazione del medico costruita, per molti secoli, sui modelli classici greco-latini. Non solo i grandi medici del Cinquecento come Falloppio o Fabrizi d'Aquapendente scrivevano in latino, ma questa abitudine permase ancora fino a Malpighi e Morgagni in pieno Settecento. Nella Francia dell'Ottocento venne affidato al filologo Emile Littré il compito di tradurre Ippocrate per gli studenti di medicina, proprio per rendere disponibili testi che ancora costituivano il fondamento tecnico e filosofico della pratica medica (cfr. Serianni 2005) . In questo intervento vengono analizzate alcune interessanti storie di parole che dalla lingua greca passano nei nostri linguaggi tecnico-specialistici e, da qui, arricchiscono anche il lessico comune, diffondendosi al di là del linguaggio tecnico e dilatando così le proprie possibilità di espressione. Attraverso queste 'storie di parole' si mostrerà inoltre come nella maggior parte dei casi la storia etimologica delle parole ci permette la ricostruzione del modo di interpretare, di ‘vedere’ le cose tipico di una comunità linguistica. L’etimologia in questi casi, piuttosto che restituire alla nostra conoscenza linguistica l’oggetto culturale nella sua consistenza oggettiva e materiale, ci chiarisce i modi della sua interpretazione da parte della comunità linguistica, come cioè quella data comunità abbia accolto, percepito, assunto nella propria ideologia linguistica quel particolare dato esperienziale.
Sopravvivenze del lessico greco nella terminologia medica / Dovetto, FRANCESCA MARIA. - (2013). (Intervento presentato al convegno Graecum est. Identità, morfologia, trasformazioni e sopravvivenze di una millenaria lingua di cultura tenutosi a Università di Napoli Federico II - Cava de' Tirreni nel 30-31.5.2013/1.6.2013).
Sopravvivenze del lessico greco nella terminologia medica
DOVETTO, FRANCESCA MARIA
2013
Abstract
Secondo il linguista De Mauro le parole presenti nel vocabolario della nostra lingua appartengono per ben due terzi ai linguaggi speciali. Si tratta, come è evidente, di un serbatoio lessicale di notevole portata dal quale anche la lingua comune, quella d'ogni giorno, può attingere ripetutamente. Analizzando con attenzione la composizione di questa ricca percentuale di lessico tecnico che concorre a formare il nostro vocabolario, possiamo notare che il posto occupato dai termini della medicina è tra i più estesi (per l'italiano, ad es., riguarda circa il 10% dell'intero lessico), la stessa scienza che il commediografo spagnolo Enrique Jardiel Poncela amava definire ironicamente come el arte de acompañar con palabras griegas al sepulcro... In realtà la maggior parte dei grecismi nelle lingue romanze e germaniche derivano soprattutto dallo sviluppo delle tecnologie scientifiche che hanno preferito ricorrere al greco per il loro definirsi e costituirsi. D'altro canto la presenza di grecismi nel lessico tecnico trova le sue motivazioni nelle stesse modalità di formazione del medico costruita, per molti secoli, sui modelli classici greco-latini. Non solo i grandi medici del Cinquecento come Falloppio o Fabrizi d'Aquapendente scrivevano in latino, ma questa abitudine permase ancora fino a Malpighi e Morgagni in pieno Settecento. Nella Francia dell'Ottocento venne affidato al filologo Emile Littré il compito di tradurre Ippocrate per gli studenti di medicina, proprio per rendere disponibili testi che ancora costituivano il fondamento tecnico e filosofico della pratica medica (cfr. Serianni 2005) . In questo intervento vengono analizzate alcune interessanti storie di parole che dalla lingua greca passano nei nostri linguaggi tecnico-specialistici e, da qui, arricchiscono anche il lessico comune, diffondendosi al di là del linguaggio tecnico e dilatando così le proprie possibilità di espressione. Attraverso queste 'storie di parole' si mostrerà inoltre come nella maggior parte dei casi la storia etimologica delle parole ci permette la ricostruzione del modo di interpretare, di ‘vedere’ le cose tipico di una comunità linguistica. L’etimologia in questi casi, piuttosto che restituire alla nostra conoscenza linguistica l’oggetto culturale nella sua consistenza oggettiva e materiale, ci chiarisce i modi della sua interpretazione da parte della comunità linguistica, come cioè quella data comunità abbia accolto, percepito, assunto nella propria ideologia linguistica quel particolare dato esperienziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.