John Cage offre una importante lezione di Organizzazione e di costruzione di Organization Action, attraverso la produzione di un pensiero che passa per l'esperienza della percezione, che è al contempo simbolo e significato dell'azione che caratterizza i processi di decision making. Cage visita la stanza anecoica dell'Università di Harvard (1952): anche in condizioni artificiali rispetto all’esperienza umana, il silenzio non accade: il corpo è attivo, appare fermo ma è mobile abbastanza da determinare "un suono acuto" (onde cerebrali) e un "suono grave" (circolazione del sangue, come gli viene spiegato). Dunque, "non c'è nulla da temere riguardo il futuro della musica!". La musica prende atto che il proprio non‐essere non è, che la propria non‐presenza non è un’assenza. C’è sempre qualcosa cui tendere l’orecchio, non si ascolta mai “nulla” (l’esperienza della percezione umana costruisce anche il silenzio, il nulla‐di‐suono, come altri idoli necessari alla sua esistenza). La presenza del suono non interrompe la propria assenza, che anzi appare ora come una propria condizione, una possibilità di forma. In questa non‐assenza c’è un mondo, da abitare. 29 Agosto 1952, prima esecuzione di 4’33” (quattro‐minuti‐trentatre secondi di “silenzio”, in tre parti). Ne ha scritto William Brooks: “Cage non mi offre un’espressione della sua esperienza… mi offre piuttosto un’occasione di modificare il mio abito percettivo… non una metafisica del silenzio, non un’estetica della musica, forse nemmeno un’etica dell’ascolto – una pragmatica del silenzio”. Da cui l'analisi in chiave artefattuale dell'agire organizzativo e dei processi decisionali che interessano le moderne organizzazioni che chiamiamo "imprese".

Silenzio / Sicca, LUIGI MARIA. - (2012). (Intervento presentato al convegno Silenzio tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 9 dicembre).

Silenzio

SICCA, LUIGI MARIA
2012

Abstract

John Cage offre una importante lezione di Organizzazione e di costruzione di Organization Action, attraverso la produzione di un pensiero che passa per l'esperienza della percezione, che è al contempo simbolo e significato dell'azione che caratterizza i processi di decision making. Cage visita la stanza anecoica dell'Università di Harvard (1952): anche in condizioni artificiali rispetto all’esperienza umana, il silenzio non accade: il corpo è attivo, appare fermo ma è mobile abbastanza da determinare "un suono acuto" (onde cerebrali) e un "suono grave" (circolazione del sangue, come gli viene spiegato). Dunque, "non c'è nulla da temere riguardo il futuro della musica!". La musica prende atto che il proprio non‐essere non è, che la propria non‐presenza non è un’assenza. C’è sempre qualcosa cui tendere l’orecchio, non si ascolta mai “nulla” (l’esperienza della percezione umana costruisce anche il silenzio, il nulla‐di‐suono, come altri idoli necessari alla sua esistenza). La presenza del suono non interrompe la propria assenza, che anzi appare ora come una propria condizione, una possibilità di forma. In questa non‐assenza c’è un mondo, da abitare. 29 Agosto 1952, prima esecuzione di 4’33” (quattro‐minuti‐trentatre secondi di “silenzio”, in tre parti). Ne ha scritto William Brooks: “Cage non mi offre un’espressione della sua esperienza… mi offre piuttosto un’occasione di modificare il mio abito percettivo… non una metafisica del silenzio, non un’estetica della musica, forse nemmeno un’etica dell’ascolto – una pragmatica del silenzio”. Da cui l'analisi in chiave artefattuale dell'agire organizzativo e dei processi decisionali che interessano le moderne organizzazioni che chiamiamo "imprese".
2012
Silenzio / Sicca, LUIGI MARIA. - (2012). (Intervento presentato al convegno Silenzio tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 9 dicembre).
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