L’intervista/dialogo ha riguardato una complessiva riflessione sull’architettura come forma di conoscenza e sui modi del suo insegnamento. Numerosissimi sono stati i temi discussi: dal rapporto necessario tra pensiero logico e analogico alla necessità - attraverso la messa a punto di un metodo - della riflessione e conoscenza del tema architettonico estratto dalla realtà della Lebenswelt; il ruolo dell’immaginazione e della esaltazione formale come strumenti per superare il deduttivismo meccanistico del concetto di tipo ridotto a modello immoto per adottare e riconoscere, invece, ogni volta e di nuovo, forme, tipi e caratteri progressivi e adeguati al tema assunto dal progetto. Nel dialogo denso di rimandi ad altri e affini ambiti dell’arte e della letteratura ma anche delle scienze (da Leonardo a Valéry, a Melville a Einstein) e di evocazioni di grandi architetti (da Vitruvio a Boullèe, a Le Corbusier, a Polesello a Aldo Rossi a Venezia) sono stati evocati - e per questo scelti come corredo iconografico - alcuni dei noti progetti e della vasta produzione di Monestiroli come il Concorso per il Teatro di Udine, la Biblioteca di Pescara, la Chiesa al quartiere Gallaratese a Milano, la Chiesa di Santa Maria di Loreto a Bergamo e la Chiesa della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità nonché una recente realizzazione la Chiesa di San Carlo Borromeo a Roma che è diventata anche l’immagine della copertina. Opere di estremo rigore ed esattezza compositiva che in maniera emblematica e sintetica sostanziano l’idea di architettura che sul piano teorico Monestiroli da moti anni ha messo a punto, con una rara chiarezza e una profondità assolutamente esemplare.
trentatré domande a Antonio Monestiroli / Capozzi, Renato; Visconti, Federica. - (2014).
trentatré domande a Antonio Monestiroli
CAPOZZI, RENATO;VISCONTI, FEDERICA
2014
Abstract
L’intervista/dialogo ha riguardato una complessiva riflessione sull’architettura come forma di conoscenza e sui modi del suo insegnamento. Numerosissimi sono stati i temi discussi: dal rapporto necessario tra pensiero logico e analogico alla necessità - attraverso la messa a punto di un metodo - della riflessione e conoscenza del tema architettonico estratto dalla realtà della Lebenswelt; il ruolo dell’immaginazione e della esaltazione formale come strumenti per superare il deduttivismo meccanistico del concetto di tipo ridotto a modello immoto per adottare e riconoscere, invece, ogni volta e di nuovo, forme, tipi e caratteri progressivi e adeguati al tema assunto dal progetto. Nel dialogo denso di rimandi ad altri e affini ambiti dell’arte e della letteratura ma anche delle scienze (da Leonardo a Valéry, a Melville a Einstein) e di evocazioni di grandi architetti (da Vitruvio a Boullèe, a Le Corbusier, a Polesello a Aldo Rossi a Venezia) sono stati evocati - e per questo scelti come corredo iconografico - alcuni dei noti progetti e della vasta produzione di Monestiroli come il Concorso per il Teatro di Udine, la Biblioteca di Pescara, la Chiesa al quartiere Gallaratese a Milano, la Chiesa di Santa Maria di Loreto a Bergamo e la Chiesa della Madonna del Carmine a Santa Maria la Carità nonché una recente realizzazione la Chiesa di San Carlo Borromeo a Roma che è diventata anche l’immagine della copertina. Opere di estremo rigore ed esattezza compositiva che in maniera emblematica e sintetica sostanziano l’idea di architettura che sul piano teorico Monestiroli da moti anni ha messo a punto, con una rara chiarezza e una profondità assolutamente esemplare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.