Dopo le tormentate vicende del popolamento della sezione meridionale delle coste argentine, a partire dal 1779, quando Francisco de Viedma foce costruire il Forte Río Negro, l’opera di antropizzazione della Valle del Río Negro fu costante e gli Italiani e gli Spagnoli ne furono i principali fautori. Con la Campaña del Desierto e con la costruzione della linea Ferroviaria del Generale Roca, l’Alta Valle conobbe un sistematico appoderamento da parte prevalentemente di Italiani che, oltre a mettere a coltura le fertili terre vallive, costruirono le opere di regimazione delle acque selvagge dei due fiumi che alimentano il Río Negro e contribuirono alla pacificazione dell’area frontaliera tra Cile e Argentina, territorio di libere razzie di armenti da parte di bande locali cilene non sottoposte ad alcuna autorità.
La contribution de los Italianos en el Valle Superiore del Rio Negro / Castiello, Nicolino. - (2014). (Intervento presentato al convegno La gesta de los colonos galeses en el conflito del limites con el Chile de 1902 tenutosi a Buenos Aires- Sociedad de Estudios Geográficos nel 07/07/2014).
La contribution de los Italianos en el Valle Superiore del Rio Negro
CASTIELLO, NICOLINO
2014
Abstract
Dopo le tormentate vicende del popolamento della sezione meridionale delle coste argentine, a partire dal 1779, quando Francisco de Viedma foce costruire il Forte Río Negro, l’opera di antropizzazione della Valle del Río Negro fu costante e gli Italiani e gli Spagnoli ne furono i principali fautori. Con la Campaña del Desierto e con la costruzione della linea Ferroviaria del Generale Roca, l’Alta Valle conobbe un sistematico appoderamento da parte prevalentemente di Italiani che, oltre a mettere a coltura le fertili terre vallive, costruirono le opere di regimazione delle acque selvagge dei due fiumi che alimentano il Río Negro e contribuirono alla pacificazione dell’area frontaliera tra Cile e Argentina, territorio di libere razzie di armenti da parte di bande locali cilene non sottoposte ad alcuna autorità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.