Nei contesti contemporanei, i ruderi archeologici possono svolgere un ruolo fondamentale, soprattutto quando si collocano dentro i tessuti edificati, all’interno di più ampi spazi aperti o ancora al margine tra città e paesaggio. Lo studio di un caso singolo come quello di Pozzuoli, la Puteoli romana, risulta molto significativo e consente di ragionare adeguatamente sulla questione dell’archeologia nella città contemporanea. A Pozzuoli, la trama delle archeologie costituisce la spina dorsale della formazione della città: a partire dalle permanenze riconoscibili, ma anche dai fili interrotti che connettevano in epoca antica i luoghi della città, risulta possibile leggere in chiave strategico - progettuale il paesaggio, considerando l’archeologia come infrastruttura del paesaggio, da studiare attraverso le stratigrafie delle architetture che si sono sovrapposte nel tempo in un sito e la topografia, spesso sottesa a quanto oggi è effettivamente visibile. E’ il caso dei due anfiteatri a margini del centro urbano, verso il cratere della Solfatara. L’Anfiteatro Maggiore vive di una fisicità esplicita e manifesta, ma ingabbiata all’interno di un recinto archeologico che nega qualunque forma di relazione tra lo spazio archeologico e lo spazio urbano. L’Anfiteatro Minore, invece, non si lascia più riconoscere per la sua massa architettonica bensì per la creazione di una nuova topografia urbana attraversata dall’infrastruttura ferroviaria moderna che influenza notevolmente la forma e l’immagine della città, e suggerisce notevoli potenzialità nell’ambito delle trasformazioni urbane future.
Archaeology and city. The case of the two amphitheaters in Pozzuoli / Miano, Pasquale; DI PALMA, Bruna. - (2014). (Intervento presentato al convegno 3rd Annual International INTBAU Conference. Tradition and Heritage in the contemporary Image of the City tenutosi a Cracovia (Polonia) nel 5-6 Maggio 2014).
Archaeology and city. The case of the two amphitheaters in Pozzuoli
MIANO, PASQUALE;DI PALMA, BRUNA
2014
Abstract
Nei contesti contemporanei, i ruderi archeologici possono svolgere un ruolo fondamentale, soprattutto quando si collocano dentro i tessuti edificati, all’interno di più ampi spazi aperti o ancora al margine tra città e paesaggio. Lo studio di un caso singolo come quello di Pozzuoli, la Puteoli romana, risulta molto significativo e consente di ragionare adeguatamente sulla questione dell’archeologia nella città contemporanea. A Pozzuoli, la trama delle archeologie costituisce la spina dorsale della formazione della città: a partire dalle permanenze riconoscibili, ma anche dai fili interrotti che connettevano in epoca antica i luoghi della città, risulta possibile leggere in chiave strategico - progettuale il paesaggio, considerando l’archeologia come infrastruttura del paesaggio, da studiare attraverso le stratigrafie delle architetture che si sono sovrapposte nel tempo in un sito e la topografia, spesso sottesa a quanto oggi è effettivamente visibile. E’ il caso dei due anfiteatri a margini del centro urbano, verso il cratere della Solfatara. L’Anfiteatro Maggiore vive di una fisicità esplicita e manifesta, ma ingabbiata all’interno di un recinto archeologico che nega qualunque forma di relazione tra lo spazio archeologico e lo spazio urbano. L’Anfiteatro Minore, invece, non si lascia più riconoscere per la sua massa architettonica bensì per la creazione di una nuova topografia urbana attraversata dall’infrastruttura ferroviaria moderna che influenza notevolmente la forma e l’immagine della città, e suggerisce notevoli potenzialità nell’ambito delle trasformazioni urbane future.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.