Il metodo matriciale, per la risoluzione dei telai, non è nato ieri. Esso – con o senza la notazione matriciale, puramente formale – è noto da tempo, essendo la più semplice, immediata e completa applicazione del metodo degli spostamenti, il quale – lo si vedrà in questo lavoro – consiste nel porre come incognite del problema degli enti spostamento (spostamenti veri e/o propri e rotazioni) di alcuni punti significativi (nodi) della struttura. Tale metodo non ha avuto, nel lontano passato, applicazione pratica perché mancava lo strumento adatto ad usarlo, per risolvere grandi sistemi d’equazioni. L’avvento del computer ha reso possibile l’utilizzo del metodo. L'uso del computer, nell'analisi strutturale, segna anche un cambiamento del linguaggio, che diventa più comprensivo e potente, in grado di superare quella frantumazione dei tanti metodi particolari e approssimati di una volta, validi solo per questo o quel tipo di struttura a molte iperstatiche. Si è trattato, anche, di una rivoluzione linguistica perché, evidentemente, non sono cambiati i fondamenti e i principi della disciplina, ma è cambiata la mentalità e il modo di affrontare e risolvere i problemi. I programmi di calcolo automatico ci consentono, oggi, di effettuare progettazioni strutturali di notevole qualità e raffinatezza. Il presente lavoro si occupa della risoluzione dei telai piani con il metodo degli elementi finiti (FEM, «Finite Element Methods»), che è quello, oggi, più affermato ed usato nell'analisi strutturale. Questo libro è ponderoso perché contiene 30 esercizi: 15 che rappresentano semplici richiami di «Scienza delle Costruzioni» e 15 d’applicazione del metodo in esame. Pertanto, il volume ha finalità essenzialmente didattiche.
RISOLUZIONE DEI TELAI PIANI CON IL F.E.M / Perrone, Vincenzo. - (2012).
RISOLUZIONE DEI TELAI PIANI CON IL F.E.M.
PERRONE, VINCENZO
2012
Abstract
Il metodo matriciale, per la risoluzione dei telai, non è nato ieri. Esso – con o senza la notazione matriciale, puramente formale – è noto da tempo, essendo la più semplice, immediata e completa applicazione del metodo degli spostamenti, il quale – lo si vedrà in questo lavoro – consiste nel porre come incognite del problema degli enti spostamento (spostamenti veri e/o propri e rotazioni) di alcuni punti significativi (nodi) della struttura. Tale metodo non ha avuto, nel lontano passato, applicazione pratica perché mancava lo strumento adatto ad usarlo, per risolvere grandi sistemi d’equazioni. L’avvento del computer ha reso possibile l’utilizzo del metodo. L'uso del computer, nell'analisi strutturale, segna anche un cambiamento del linguaggio, che diventa più comprensivo e potente, in grado di superare quella frantumazione dei tanti metodi particolari e approssimati di una volta, validi solo per questo o quel tipo di struttura a molte iperstatiche. Si è trattato, anche, di una rivoluzione linguistica perché, evidentemente, non sono cambiati i fondamenti e i principi della disciplina, ma è cambiata la mentalità e il modo di affrontare e risolvere i problemi. I programmi di calcolo automatico ci consentono, oggi, di effettuare progettazioni strutturali di notevole qualità e raffinatezza. Il presente lavoro si occupa della risoluzione dei telai piani con il metodo degli elementi finiti (FEM, «Finite Element Methods»), che è quello, oggi, più affermato ed usato nell'analisi strutturale. Questo libro è ponderoso perché contiene 30 esercizi: 15 che rappresentano semplici richiami di «Scienza delle Costruzioni» e 15 d’applicazione del metodo in esame. Pertanto, il volume ha finalità essenzialmente didattiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.