L'intervento, che riguarda undici cronache cittadine dell'Italia meridionale scritte tra XV e XVI secolo (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo e due testi anonimi), identifica le fonti documentarie utilizzate dagli autori (atti di autorità pubbliche del regno; atti dell'universitas o amministrazione municipale, del seggio a Napoli e di comunità religiose; atti di provenienza esterna), i luoghi e le modalità del loro reperimento (partecipazione diretta agli eventi, contiguità rispetto ai luoghi di produzione e ricezione della documentazione, acquisizione indiretta tramite le narrazioni precedenti ). Il luogo di reperimento delle fonti documentarie e il modello testuale più vicini sembrano essere alcuni registri dei collegi cittadini (i libri di cancelleria dell'universitas, del seggio, del capitolo della cattedrale), simili alle cronache per l'organizzazione del testo, la commistione di lingue diverse, la coesistenza di registrazioni e di inserzioni documentarie. Una situazione analoga si riscontra nei paesi catalani: i dietari delle città, paragonabili ai libri di cancelleria del Meridione d'Italia, furono fonte e modello della cronaca attribuita a Melcion Miralles (XV sec.). Le cronache prese in esame sono omogenee non per la struttura annalistica e l'attenzione alla città, comune ad altri testi, ma perché gli autori, appartenenti al ceto mediano ed estranei ai modelli della storiografia antica, ricercano tenacemente la prova documentaria, seppur con risultati maldestri. Essi vogliono essere storici della contemporaneità, nel senso che noi oggi diamo a questa espressione.

I cronisti meridionali e le fonti documentarie (XV-XVI sec.) / Senatore, Francesco. - (2012). (Intervento presentato al convegno Scrivere la storia fra Medioevo e prima Età Moderna tenutosi a Napoli, Italia nel 14-15 novembre 2012).

I cronisti meridionali e le fonti documentarie (XV-XVI sec.)

SENATORE, FRANCESCO
2012

Abstract

L'intervento, che riguarda undici cronache cittadine dell'Italia meridionale scritte tra XV e XVI secolo (Angeluccio, Ferraiolo, Fuscolillo, Gallo, Notar Giacomo, Guarino, Passero, Ricci, Tummolillo e due testi anonimi), identifica le fonti documentarie utilizzate dagli autori (atti di autorità pubbliche del regno; atti dell'universitas o amministrazione municipale, del seggio a Napoli e di comunità religiose; atti di provenienza esterna), i luoghi e le modalità del loro reperimento (partecipazione diretta agli eventi, contiguità rispetto ai luoghi di produzione e ricezione della documentazione, acquisizione indiretta tramite le narrazioni precedenti ). Il luogo di reperimento delle fonti documentarie e il modello testuale più vicini sembrano essere alcuni registri dei collegi cittadini (i libri di cancelleria dell'universitas, del seggio, del capitolo della cattedrale), simili alle cronache per l'organizzazione del testo, la commistione di lingue diverse, la coesistenza di registrazioni e di inserzioni documentarie. Una situazione analoga si riscontra nei paesi catalani: i dietari delle città, paragonabili ai libri di cancelleria del Meridione d'Italia, furono fonte e modello della cronaca attribuita a Melcion Miralles (XV sec.). Le cronache prese in esame sono omogenee non per la struttura annalistica e l'attenzione alla città, comune ad altri testi, ma perché gli autori, appartenenti al ceto mediano ed estranei ai modelli della storiografia antica, ricercano tenacemente la prova documentaria, seppur con risultati maldestri. Essi vogliono essere storici della contemporaneità, nel senso che noi oggi diamo a questa espressione.
2012
I cronisti meridionali e le fonti documentarie (XV-XVI sec.) / Senatore, Francesco. - (2012). (Intervento presentato al convegno Scrivere la storia fra Medioevo e prima Età Moderna tenutosi a Napoli, Italia nel 14-15 novembre 2012).
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