Relazione parte di un ampio progetto di ricerca internazionale sui senatus consulta. Si sono esaminate, tra i giuristi adrianei, le opere di Giuliano e Africano. A parte i testi generali contenuti in D. 1.3, si può derivare come, relativamente alla seconda parte dei digesta giulianei, siano conservati frammenti direttamente tratti dall’opera di Giuliano connessi (solo) con 2 senatusconsulta, relativi (nell’ordine) alle sezioni Ad senatusconsultum quod dicitur Iuventianum (libro LX; Lenel nr. 746, ma lo studioso tedesco dichiara dubbia, con un punto interrogativo, la relazione con quel provvedimento), Ad senatusconsultum Libonianum (libro LXXXVI; Lenel nr. 834). Nel complesso, dunque, solo due brani di diretta ascendenza giulianea. Nella prima parte di quell’opera, invece, sempre seguendo Lenel, rinveniamo riferimenti ad altri cinque provvedimenti senatori. Proponendo una casistica relativa a EP. 104 (rubrica Quod cum eo, qui in aliena potestate est, etc.) il giurista viene a confrontarsi nel libro XII dei suoi digesta con il senatusconsultum Macedonianum (citazioni dirette in Lenel nr. 189, 190); di seguito (nello stesso libro) affronta il Vellaeanum (EP. 105; citazione di frammento giulianeo in Lenel nr. 207). In ambito ereditario (più precisamente a proposito di fedecommessi), vengono in questione i senatusconsulta Trebelliano e Pegasiano (EP. XXVII; citazioni: Lenel nr. 560, 562, 563, 569; ma il nr. 562, D. 35.2.75 riporta solo una nota di Marcello introiettata evidentemente in una sua edizione dei libri digestorum), che sono discussi nel XL libro dell’opera di Giuliano. Nel libro XLII si trova, infine, un cenno a un senatoconsulto (L. 592=D.40.5.47.1 [Iul. 42 dig.]), che Buhl identificò con il Iuncianum del 127 (in tema di libertà fideicommissaria), tesi alla quale ha acceduto anche Lenel. Per quanto riguarda Africano bisogna ricordare che i quaestionum libri IX di hanno goduto di una palingenesi rivista da parte di Otto Lenel, il quale – a valle degli studi (impostati soprattutto sulla base del metodo interpolazionistico) dell’ultimo decennio del secolo XIX e dei primi tre del XX, nel 1931 pubblicava, nella Savigny-Zeitschrift, Afrikans Quästionen. Versuch einer kritischen Palingenesie. In questo lavoro, che sostituisce dunque quello pubblcato nel primo volume della Palingenesia iuris civilis, i testi che fanno riferimento ai senatoconsulti sono raggruppati in L2 nr. 21 (D. 48.10.6 pr.-2, dal libro III quaestionum, con 3 riferimenti al senatus consultum Libonianum), L2 nr. 24, un’ampia trattazione sul Velleano che si trovava nel IV quaestionum, composta da D. 16.1.17.1-2 e D 16.1.19 pr.-4 (con sette richiami espliciti a quel senatoconsulto, uno per paragrafo di testo). Al senatoconsulto Trebelliano è – infine – dedicato L2 nr. 56, dal VI libro delle quaestiones, tratto da D. 36.1.29). Da questo breve elenco emerge il fatto che in Africano non si trova nessun provvedimento senatorio non trattato già da Giuliano. Nemmeno è rinvenibile (come nell’opera restante del maestro) alcuna stringa testuale proveniente direttamente dal testo dei senatoconsulti considerati.
I senatus consulta nei giuristi adrianei: Giuliano e Africano / Masi, Carla. - (2017). (Intervento presentato al convegno Darstellung und Gebrauch der senatus consulta in der römischen Jurisprudenz der Kaiserzeit (bis zur antoninischen Zeit) tenutosi a Westfälische Wilhelms-Universität Münster nel 19.5.2017).
I senatus consulta nei giuristi adrianei: Giuliano e Africano
MASI, CARLA
2017
Abstract
Relazione parte di un ampio progetto di ricerca internazionale sui senatus consulta. Si sono esaminate, tra i giuristi adrianei, le opere di Giuliano e Africano. A parte i testi generali contenuti in D. 1.3, si può derivare come, relativamente alla seconda parte dei digesta giulianei, siano conservati frammenti direttamente tratti dall’opera di Giuliano connessi (solo) con 2 senatusconsulta, relativi (nell’ordine) alle sezioni Ad senatusconsultum quod dicitur Iuventianum (libro LX; Lenel nr. 746, ma lo studioso tedesco dichiara dubbia, con un punto interrogativo, la relazione con quel provvedimento), Ad senatusconsultum Libonianum (libro LXXXVI; Lenel nr. 834). Nel complesso, dunque, solo due brani di diretta ascendenza giulianea. Nella prima parte di quell’opera, invece, sempre seguendo Lenel, rinveniamo riferimenti ad altri cinque provvedimenti senatori. Proponendo una casistica relativa a EP. 104 (rubrica Quod cum eo, qui in aliena potestate est, etc.) il giurista viene a confrontarsi nel libro XII dei suoi digesta con il senatusconsultum Macedonianum (citazioni dirette in Lenel nr. 189, 190); di seguito (nello stesso libro) affronta il Vellaeanum (EP. 105; citazione di frammento giulianeo in Lenel nr. 207). In ambito ereditario (più precisamente a proposito di fedecommessi), vengono in questione i senatusconsulta Trebelliano e Pegasiano (EP. XXVII; citazioni: Lenel nr. 560, 562, 563, 569; ma il nr. 562, D. 35.2.75 riporta solo una nota di Marcello introiettata evidentemente in una sua edizione dei libri digestorum), che sono discussi nel XL libro dell’opera di Giuliano. Nel libro XLII si trova, infine, un cenno a un senatoconsulto (L. 592=D.40.5.47.1 [Iul. 42 dig.]), che Buhl identificò con il Iuncianum del 127 (in tema di libertà fideicommissaria), tesi alla quale ha acceduto anche Lenel. Per quanto riguarda Africano bisogna ricordare che i quaestionum libri IX di hanno goduto di una palingenesi rivista da parte di Otto Lenel, il quale – a valle degli studi (impostati soprattutto sulla base del metodo interpolazionistico) dell’ultimo decennio del secolo XIX e dei primi tre del XX, nel 1931 pubblicava, nella Savigny-Zeitschrift, Afrikans Quästionen. Versuch einer kritischen Palingenesie. In questo lavoro, che sostituisce dunque quello pubblcato nel primo volume della Palingenesia iuris civilis, i testi che fanno riferimento ai senatoconsulti sono raggruppati in L2 nr. 21 (D. 48.10.6 pr.-2, dal libro III quaestionum, con 3 riferimenti al senatus consultum Libonianum), L2 nr. 24, un’ampia trattazione sul Velleano che si trovava nel IV quaestionum, composta da D. 16.1.17.1-2 e D 16.1.19 pr.-4 (con sette richiami espliciti a quel senatoconsulto, uno per paragrafo di testo). Al senatoconsulto Trebelliano è – infine – dedicato L2 nr. 56, dal VI libro delle quaestiones, tratto da D. 36.1.29). Da questo breve elenco emerge il fatto che in Africano non si trova nessun provvedimento senatorio non trattato già da Giuliano. Nemmeno è rinvenibile (come nell’opera restante del maestro) alcuna stringa testuale proveniente direttamente dal testo dei senatoconsulti considerati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.