Il libro parte dalla pubblicazione nel 2014 dei tre volumi dei "Quaderni neri" con cui si è di nuovo proposta una querelle classica della vicenda di pensiero di Martin Heidegger: "Heidegger e la politica". I "Quaderni neri" pongono una serie di questioni rilevanti sul rapporto tra Heidegger e il suo tempo storico e sull’ultima fase della sua riflessione filosofica: oggetto di questo libro è l'approfondimento di tale questione in stretta connessione al grande tema heideggeriano della modernità e della tecnica. Viene dimostrato come dopo l’esplicita adesione al nazismo, attestata chiaramente dal celebre discorso del rettorato del 1933, Heidegger avviò un vero e proprio disimpegno dalla politica e dalla realtà storica del suo tempo. Disimpegno che assume un tono sempre più apocalittico man mano che, nell’inoltrarsi negli anni Trenta, diviene sempre più chiara, per il filosofo tedesco, la deriva di mera potenza del Reich "millenario"; da contropotenza politico-spirituale alla crisi dell’Europa a mera variante del mondo moderno, del calcolo della "tecnica". Un giudizio che consegna l’intero presente – il mondo, la vita, la storia, e l’umanità che vi è coinvolta – al puro abisso di un anatema gnostico, di fronte a cui non c’è scampo se non quello di un’altra possibile storia dell’Essere a venire, sancita dalla celebre espressione: "Soltanto un dio ci può salvare". La storicità concreta, esistenziale e storica, così come si offriva in "Essere e tempo", viene in tal modo completamente abbandonata.
Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri / Mazzarella, Eugenio. - (2018), pp. 1-110.
Il mondo nell’abisso. Heidegger e i Quaderni neri
EUGENIO MAZZARELLA
2018
Abstract
Il libro parte dalla pubblicazione nel 2014 dei tre volumi dei "Quaderni neri" con cui si è di nuovo proposta una querelle classica della vicenda di pensiero di Martin Heidegger: "Heidegger e la politica". I "Quaderni neri" pongono una serie di questioni rilevanti sul rapporto tra Heidegger e il suo tempo storico e sull’ultima fase della sua riflessione filosofica: oggetto di questo libro è l'approfondimento di tale questione in stretta connessione al grande tema heideggeriano della modernità e della tecnica. Viene dimostrato come dopo l’esplicita adesione al nazismo, attestata chiaramente dal celebre discorso del rettorato del 1933, Heidegger avviò un vero e proprio disimpegno dalla politica e dalla realtà storica del suo tempo. Disimpegno che assume un tono sempre più apocalittico man mano che, nell’inoltrarsi negli anni Trenta, diviene sempre più chiara, per il filosofo tedesco, la deriva di mera potenza del Reich "millenario"; da contropotenza politico-spirituale alla crisi dell’Europa a mera variante del mondo moderno, del calcolo della "tecnica". Un giudizio che consegna l’intero presente – il mondo, la vita, la storia, e l’umanità che vi è coinvolta – al puro abisso di un anatema gnostico, di fronte a cui non c’è scampo se non quello di un’altra possibile storia dell’Essere a venire, sancita dalla celebre espressione: "Soltanto un dio ci può salvare". La storicità concreta, esistenziale e storica, così come si offriva in "Essere e tempo", viene in tal modo completamente abbandonata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.