Il lavoro approfondisce i punti di intersezione tra la liberazione da un debito, effettuata animo donandi, e il fenomeno delle liberalità ampiamente inteso. Il tema induce ad interrogarsi sull’ammissibilità della donazione c.d. liberatoria. Non sempre la remissione – diversamente da quanto sostenuto dalla dottrina tradizionale – identifica una liberalità non donativa ex art. 809 c.c.: tale risultato è prospettabile qualora il negozio remissorio sia frammento di operazioni complesse, realizzate dal collegamento di piú negozi orientati ad un effetto indiretto di liberalità. Di là da tale ipotesi, la considerazione della remissione come fattispecie e come vicenda, la valorizzazione delle differenze, sul piano strutturale e funzionale, tra remissione e rinuncia al credito nonché una maggiore sensibilità per l’elasticità dello schema donativo consentono di configurare, in presenza dei relativi presupposti, la liberazione del debitore animo donandi quale effetto di un contratto di donazione. Il percorso ricostruttivo accede, sulla base delle rinnovate acquisizioni in tema di causa in concreto e alla luce di una moderna rilettura dello spirito di liberalità e dell’arricchimento, ad una nuova considerazione dello schema contrattuale donativo, piegato a funzioni non soltanto traslative oppure obbligatorie, bensí anche liberatorie ed estintive dell’obbligazione. Non mancano conseguenze sul piano applicativo, in particolare in tema di individuazione dell’oggetto della collazione, tutela dei legittimari e regime formale. Un ampio ventaglio di questioni: un incontro tra liberazione e remissione che, nel tempo presente, trova l’occasione scientifica per porsi all’attenzione della dottrina civilistica e costituire oggetto di studio secondo una prospettiva sistematica.

La donazione «liberatoria», Napoli, 2019, pp. 192 / Clarizia, Oriana. - (2019).

La donazione «liberatoria», Napoli, 2019, pp. 192

Oriana Clarizia
2019

Abstract

Il lavoro approfondisce i punti di intersezione tra la liberazione da un debito, effettuata animo donandi, e il fenomeno delle liberalità ampiamente inteso. Il tema induce ad interrogarsi sull’ammissibilità della donazione c.d. liberatoria. Non sempre la remissione – diversamente da quanto sostenuto dalla dottrina tradizionale – identifica una liberalità non donativa ex art. 809 c.c.: tale risultato è prospettabile qualora il negozio remissorio sia frammento di operazioni complesse, realizzate dal collegamento di piú negozi orientati ad un effetto indiretto di liberalità. Di là da tale ipotesi, la considerazione della remissione come fattispecie e come vicenda, la valorizzazione delle differenze, sul piano strutturale e funzionale, tra remissione e rinuncia al credito nonché una maggiore sensibilità per l’elasticità dello schema donativo consentono di configurare, in presenza dei relativi presupposti, la liberazione del debitore animo donandi quale effetto di un contratto di donazione. Il percorso ricostruttivo accede, sulla base delle rinnovate acquisizioni in tema di causa in concreto e alla luce di una moderna rilettura dello spirito di liberalità e dell’arricchimento, ad una nuova considerazione dello schema contrattuale donativo, piegato a funzioni non soltanto traslative oppure obbligatorie, bensí anche liberatorie ed estintive dell’obbligazione. Non mancano conseguenze sul piano applicativo, in particolare in tema di individuazione dell’oggetto della collazione, tutela dei legittimari e regime formale. Un ampio ventaglio di questioni: un incontro tra liberazione e remissione che, nel tempo presente, trova l’occasione scientifica per porsi all’attenzione della dottrina civilistica e costituire oggetto di studio secondo una prospettiva sistematica.
2019
9788849540833
La donazione «liberatoria», Napoli, 2019, pp. 192 / Clarizia, Oriana. - (2019).
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