La costituzione della Commissione AIFIRM sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario (IRRBB) si colloca in una fase di significativo cambiamento del relativo quadro di vigilanza prudenziale, avviato con la pubblicazione, nell’aprile del 2016, dei nuovi standard del Comitato di Basilea, che ha confermato la classificazione dell’IRRBB come rischio di secondo pilastro e ha introdotto novità relative alla sua misurazione. Tali standard sono stati già parzialmente recepiti nella regolamentazione europea, mentre seguirà, entro marzo 2022, l’emanazione da parte dell’EBA di specifici standard tecnici e l’aggiornamento delle linee guida. La Commissione ha, in primo luogo, analizzato gli aspetti più significativi della recente evoluzione normativa, valutandone i potenziali impatti sui modelli, sui processi e sull’esposizione al rischio. A valle di questa analisi, la Commissione ha sviluppato proposte operative che intendono fornire un supporto per i singoli risk manager e le loro strutture nell’attività di misurazione, controllo e gestione dell’IRRBB e nell’adeguamento dei propri processi rispetto ai nuovi requisiti normativi. Nel capitolo 1 il position paper affronta due temi funzionali al calcolo del capitale interno relativo all’IRRBB quali: i) le modalità di integrazione delle misure di rischio derivanti dall’approccio del valore economico e dall’approccio del margine di interesse; e ii) la scelta dello scenario di variazione dei tassi di interesse da adottare, rispettivamente, in condizioni ordinarie e di stress. Nel capitolo 2, il documento discute un approfondimento sulla modellistica rate dependent, che consente di catturare l’effetto dell’applicazione dei possibili scenari di variazione dei tassi di interesse sui modelli comportamentali. Il capitolo 3 analizza singoli aspetti metodologici ed operativi, quali la curva di sconto da utilizzare, l’applicazione del nuovo floor minimo EBA, sulla base del quale rettificare gli scenari di variazione dei tassi di interesse, e le modalità di trattamento dell’operatività in valuta. Sono, inoltre, analizzati, così come richiesto dal quadro normativo, gli aspetti di risk data governance e i relativi impatti sui sistemi di gestione, misurazione e reporting delle strutture di Finanza e Risk Management. Il capitolo 4 affronta il tema dell’inserimento delle misure dell’esposizione all’IRRBB nell’ambito del Risk Appetite Framework (RAF) e il possibile utilizzo della tecnica del reverse stress test. Il capitolo 5 fornisce infine un approfondimento sulle modifiche al quadro normativo di vigilanza prudenziale apportate dal 32° aggiornamento alla Circolare 285/2013 della Banca d’Italia, riguardanti, innanzitutto, le ipotesi sottostanti la metodologia semplificata per la misurazione dell’esposizione all’IRRBB in termini di variazione del valore economico (Allegato C). Le nuove disposizioni introducono, inoltre, un ulteriore allegato tecnico contenente una metodologia semplificata per la misurazione dell’IRRBB in termini di variazione del margine di interesse (Allegato C-bis), di cui si fornisce un’analisi dei relativi profili applicativi. Nei prossimi mesi il quadro regolamentare di vigilanza prudenziale si arricchirà di ulteriori importanti elementi su aspetti significativi per le analisi relative al rischio di tasso quali, in particolare, la definizione di una metrica di valutazione per il rischio originato da variazioni potenziali dei differenziali creditizi, il cosiddetto Credit spread risk del banking book (CSRBB) e il nuovo Standard Outlier Test (SOT) nell’ambito dell’approccio del margine di interesse. Si tratta di tematiche che avranno sicuramente un impatto sulle scelte gestionali interne delle banche. e la Commissione si riserva di valutarne l’approfondimento a seguito dell’aggiornamento del contesto normativo.
Rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario (IRRBB): evoluzione normativa ed implicazioni gestionali / Curcio, D.; Gianfrancesco, I.; Preger, A.; Trentini, S.. - (2021).
Rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario (IRRBB): evoluzione normativa ed implicazioni gestionali
Curcio D.
;
2021
Abstract
La costituzione della Commissione AIFIRM sul rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario (IRRBB) si colloca in una fase di significativo cambiamento del relativo quadro di vigilanza prudenziale, avviato con la pubblicazione, nell’aprile del 2016, dei nuovi standard del Comitato di Basilea, che ha confermato la classificazione dell’IRRBB come rischio di secondo pilastro e ha introdotto novità relative alla sua misurazione. Tali standard sono stati già parzialmente recepiti nella regolamentazione europea, mentre seguirà, entro marzo 2022, l’emanazione da parte dell’EBA di specifici standard tecnici e l’aggiornamento delle linee guida. La Commissione ha, in primo luogo, analizzato gli aspetti più significativi della recente evoluzione normativa, valutandone i potenziali impatti sui modelli, sui processi e sull’esposizione al rischio. A valle di questa analisi, la Commissione ha sviluppato proposte operative che intendono fornire un supporto per i singoli risk manager e le loro strutture nell’attività di misurazione, controllo e gestione dell’IRRBB e nell’adeguamento dei propri processi rispetto ai nuovi requisiti normativi. Nel capitolo 1 il position paper affronta due temi funzionali al calcolo del capitale interno relativo all’IRRBB quali: i) le modalità di integrazione delle misure di rischio derivanti dall’approccio del valore economico e dall’approccio del margine di interesse; e ii) la scelta dello scenario di variazione dei tassi di interesse da adottare, rispettivamente, in condizioni ordinarie e di stress. Nel capitolo 2, il documento discute un approfondimento sulla modellistica rate dependent, che consente di catturare l’effetto dell’applicazione dei possibili scenari di variazione dei tassi di interesse sui modelli comportamentali. Il capitolo 3 analizza singoli aspetti metodologici ed operativi, quali la curva di sconto da utilizzare, l’applicazione del nuovo floor minimo EBA, sulla base del quale rettificare gli scenari di variazione dei tassi di interesse, e le modalità di trattamento dell’operatività in valuta. Sono, inoltre, analizzati, così come richiesto dal quadro normativo, gli aspetti di risk data governance e i relativi impatti sui sistemi di gestione, misurazione e reporting delle strutture di Finanza e Risk Management. Il capitolo 4 affronta il tema dell’inserimento delle misure dell’esposizione all’IRRBB nell’ambito del Risk Appetite Framework (RAF) e il possibile utilizzo della tecnica del reverse stress test. Il capitolo 5 fornisce infine un approfondimento sulle modifiche al quadro normativo di vigilanza prudenziale apportate dal 32° aggiornamento alla Circolare 285/2013 della Banca d’Italia, riguardanti, innanzitutto, le ipotesi sottostanti la metodologia semplificata per la misurazione dell’esposizione all’IRRBB in termini di variazione del valore economico (Allegato C). Le nuove disposizioni introducono, inoltre, un ulteriore allegato tecnico contenente una metodologia semplificata per la misurazione dell’IRRBB in termini di variazione del margine di interesse (Allegato C-bis), di cui si fornisce un’analisi dei relativi profili applicativi. Nei prossimi mesi il quadro regolamentare di vigilanza prudenziale si arricchirà di ulteriori importanti elementi su aspetti significativi per le analisi relative al rischio di tasso quali, in particolare, la definizione di una metrica di valutazione per il rischio originato da variazioni potenziali dei differenziali creditizi, il cosiddetto Credit spread risk del banking book (CSRBB) e il nuovo Standard Outlier Test (SOT) nell’ambito dell’approccio del margine di interesse. Si tratta di tematiche che avranno sicuramente un impatto sulle scelte gestionali interne delle banche. e la Commissione si riserva di valutarne l’approfondimento a seguito dell’aggiornamento del contesto normativo.File | Dimensione | Formato | |
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