La convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (CRPD 2006) innova l’attuale tecnica legislativa definendo il fenomeno della disabilità secondo un’ottica non clinico-medica ma bio-psico-sociale e relazionale. La disabilità viene fotografata come “risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali”. Una delle cause inabilitanti maggiori è rappresentata dal dolore cronico: sono in corso di elaborazione ricerche volte a raccogliere dati clinici per l’ideazione di algoritmi predittivi in grado di coadiuvare l’autonomia del medico nella scelta della terapia per determinate categorie di pazienti. Tenendo conto di queste premesse, la nostra ricerca si concentra sulla possibilità di rendere effettivo il diritto del paziente disabile ad una “vita indipendente”, secondo l’Art. 19 CRPD che riconosce il diritto del disabile a scegliere l’abitazione e il luogo di lavoro, introducendo una riforma sistemica di portata pari a quella della legge Basaglia. Questo progetto, che adotta un approccio clinico legale, sarà sviluppato seguendo due assi di ricerca. Il primo mira ad analizzare: a) lo stato dei diritti delle persone con disabilità, tramite una mappatura casistica, individuando i disagi emersi in particolare durante l’isolamento pandemico; b) le problematiche giuridiche concernenti l’estensione di modelli predittivi pensati per persone normodotate ai pazienti disabili, tenendo conto delle specificità di questi ultimi. Il secondo asse di ricerca interdisciplinare, centrato sull’informatica giuridica e la robotica sociale, adotta, da un lato, un approccio relazionale che integra l’uso della robotica nel rapporto con il disabile; dall’altro, muovendo dall’analisi di casi precedentemente individuati e dall’identificazione di soluzioni di problemi, misurabili quantitativamente, attraverso la logica predittiva propria dell’Intelligenza artificiale, si concentra sulle trasformazioni della soggettività giuridica (capacità, amministrazione di sostegno) e sull’attribuzione di funzioni ad enti artificiali. In tal modo, il progetto intende favorire l’inclusione sociale dei disabili -resa ancor più problematica dall’emergenza Covid 19- attraverso l'introduzione di nuovi paradigmi giuridici sperimentabili su casi concreti e la creazione di nuove figure professionali formate all’uso delle tecnologie abilitanti.
PON_INN_RTDA 2021-2024, durata: anni 3 Approccio clinico-legale e tecnologie abilitanti per una vita indipendente delle persone con disabilità / DI DONATO, Flora. - (2021). (Intervento presentato al convegno Approccio clinico-legale e tecnologie abilitanti per una vita indipendente delle persone con disabilità nel 1° gennaio 2022).
PON_INN_RTDA 2021-2024, durata: anni 3 Approccio clinico-legale e tecnologie abilitanti per una vita indipendente delle persone con disabilità
Di Donato Flora
2021
Abstract
La convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità (CRPD 2006) innova l’attuale tecnica legislativa definendo il fenomeno della disabilità secondo un’ottica non clinico-medica ma bio-psico-sociale e relazionale. La disabilità viene fotografata come “risultato dell’interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali ed ambientali”. Una delle cause inabilitanti maggiori è rappresentata dal dolore cronico: sono in corso di elaborazione ricerche volte a raccogliere dati clinici per l’ideazione di algoritmi predittivi in grado di coadiuvare l’autonomia del medico nella scelta della terapia per determinate categorie di pazienti. Tenendo conto di queste premesse, la nostra ricerca si concentra sulla possibilità di rendere effettivo il diritto del paziente disabile ad una “vita indipendente”, secondo l’Art. 19 CRPD che riconosce il diritto del disabile a scegliere l’abitazione e il luogo di lavoro, introducendo una riforma sistemica di portata pari a quella della legge Basaglia. Questo progetto, che adotta un approccio clinico legale, sarà sviluppato seguendo due assi di ricerca. Il primo mira ad analizzare: a) lo stato dei diritti delle persone con disabilità, tramite una mappatura casistica, individuando i disagi emersi in particolare durante l’isolamento pandemico; b) le problematiche giuridiche concernenti l’estensione di modelli predittivi pensati per persone normodotate ai pazienti disabili, tenendo conto delle specificità di questi ultimi. Il secondo asse di ricerca interdisciplinare, centrato sull’informatica giuridica e la robotica sociale, adotta, da un lato, un approccio relazionale che integra l’uso della robotica nel rapporto con il disabile; dall’altro, muovendo dall’analisi di casi precedentemente individuati e dall’identificazione di soluzioni di problemi, misurabili quantitativamente, attraverso la logica predittiva propria dell’Intelligenza artificiale, si concentra sulle trasformazioni della soggettività giuridica (capacità, amministrazione di sostegno) e sull’attribuzione di funzioni ad enti artificiali. In tal modo, il progetto intende favorire l’inclusione sociale dei disabili -resa ancor più problematica dall’emergenza Covid 19- attraverso l'introduzione di nuovi paradigmi giuridici sperimentabili su casi concreti e la creazione di nuove figure professionali formate all’uso delle tecnologie abilitanti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.