L’opera di maggiore fortuna di Isotta Nogarola, databile al 1451, è il dialogo sul peccato originale De pari aut impari Evae atque Adae peccato. Il dialogo dovette avere la sua scaturigine da un pubblico dibattito tenuto da Isotta e da Ludovico Foscarino nel corso di una data imprecisata del 1451: non si sa con certezza se il dibattito (scaturito dalla lettura del commento di S. Agostino Super Genesim 11, 1) ebbe luogo effettivamente a Verona con i due oratori che dinanzi ad un pubblico peroravano ciascuno il proprio punto di vista, oppure se esso si sviluppò attraverso una corrispondenza a cui fu data ampia risonanza. L’umanista Matteo Bosso in una lettera inviata alla Nogarola, purtroppo databile solo in maniera approssimativa tra il 1451 ed il 1456, afferma appunto di aver potuto leggere il dialogo (altercatio) . D’altra parte, nelle ultime battute del dialogo riservate al Foscarini è proprio quest’ultimo ad invitare l’illustre e dotta Isotta a far confluire in una vera e propria opera letteraria la loro disputa. Il dialogo in questione rappresenta un testo fondamentale dell’umanesimo al femminile: i due interlocutori parlano ciascuno a nome del proprio sesso: Foscarini rappresenta la voce del mondo maschile che condanna la donna colpevole di essere stata la causa del peccato originale e della cacciata dall’Eden; Isotta difende Eva abbracciando in toto l’argomento della inferiorità, della fragilità, debolezza della donna.
Der Eva-Mythos und das Eva-Bild im Dialog De pari aut impari Evae atque Adae peccato von Isotta Nogarola (1418-1466) Il mito / la figura di Eva nel dialogo De pari aut impari Evae atque Adae peccato di Isotta Nogarola (1418-1466) / Iacono, Antonietta. - (2022).
Der Eva-Mythos und das Eva-Bild im Dialog De pari aut impari Evae atque Adae peccato von Isotta Nogarola (1418-1466) Il mito / la figura di Eva nel dialogo De pari aut impari Evae atque Adae peccato di Isotta Nogarola (1418-1466)
Antonietta Iacono
2022
Abstract
L’opera di maggiore fortuna di Isotta Nogarola, databile al 1451, è il dialogo sul peccato originale De pari aut impari Evae atque Adae peccato. Il dialogo dovette avere la sua scaturigine da un pubblico dibattito tenuto da Isotta e da Ludovico Foscarino nel corso di una data imprecisata del 1451: non si sa con certezza se il dibattito (scaturito dalla lettura del commento di S. Agostino Super Genesim 11, 1) ebbe luogo effettivamente a Verona con i due oratori che dinanzi ad un pubblico peroravano ciascuno il proprio punto di vista, oppure se esso si sviluppò attraverso una corrispondenza a cui fu data ampia risonanza. L’umanista Matteo Bosso in una lettera inviata alla Nogarola, purtroppo databile solo in maniera approssimativa tra il 1451 ed il 1456, afferma appunto di aver potuto leggere il dialogo (altercatio) . D’altra parte, nelle ultime battute del dialogo riservate al Foscarini è proprio quest’ultimo ad invitare l’illustre e dotta Isotta a far confluire in una vera e propria opera letteraria la loro disputa. Il dialogo in questione rappresenta un testo fondamentale dell’umanesimo al femminile: i due interlocutori parlano ciascuno a nome del proprio sesso: Foscarini rappresenta la voce del mondo maschile che condanna la donna colpevole di essere stata la causa del peccato originale e della cacciata dall’Eden; Isotta difende Eva abbracciando in toto l’argomento della inferiorità, della fragilità, debolezza della donna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.