Design per una nuova cultura della prevenzione. Oggetti come strategie sociali per la riduzione del rischio oncologico.

Il volume riporta il quadro teorico interdisciplinare, le sperimentazioni e gli esiti della ricerca “Design for AIRC” condotta in partnership tra Dipartimento di Architettura dell’Università di Napoli “Federico II” e la Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. Nello specifico, la ricerca analizza l’evoluzione del ruolo e della responsabilità sociale del design in relazione alla ricerca medica in ambito oncologico. In relazione a tale macrotema, la ricerca sviluppa metodi e progetti specifici capaci di divulgare e attivare giovani fruitori sfruttando, in maniera ampia, la fascinazione della scienza, della ricerca, della salute e del benessere. La sfida lanciata dalla Fondazione alla disciplina del Design è stata, in definitiva, quella di ideare prodotti, servizi, azioni, nudge progettati da giovani designer per i propri coetanei, per divulgare e stimolare un possibile dibattito sull’importanza dell’adottare stili di vita utili a mantenersi in salute. Nello specifico, la ricerca opera su tre pilastri tematici: non fumare, alimentarsi in modo sano ed equilibrato, adottare uno stile di vita attivo e non sedentario. Il ruolo del Design è stato quello di “cucire” necessari contributi interdisciplinari esterni e di sperimentare, mediante la progettazione di artefatti e servizi correlati, soluzioni percorribili e sintetiche capaci di produrre e testare una nuova possibile semantica della prevenzione, fondata su un linguaggio condiviso, amichevole, piacevole, coinvolgente, sereno, scientificamente corretto; capace ossia di sostituire i concetti di “paura”, “morte”, “dubbio”, “solitudine”, “passività” e “malattia” con quelli di “rassicurazione”, “vita”, “conoscenza”, “condivisione”, “proattività”, “benessere”. Con questa importante ricerca, il Design viene, per la prima volta, formalmente riconosciuto e incluso tra le discipline che a pieno titolo possono contribuire a generare impatti nella lotta contro il cancro con nuovi oggetti e servizi utili, nuove relazioni, nuove parole per creare quella che vuole essere una "nuova cultura della prevenzione".