La rigenerazione urbana rappresenta una priorità per ripensare, nella direzione della transizione ecologica, l’assetto di un territorio diventato sempre più fragile e scarsamente adeguato ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, dal dissesto idrogeologico, dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, dal diffuso degrado del territorio, del paesaggio e dell’ecosistema. Lo spazio aperto e il suolo naturale, in ambito urbano, non dovrebbero essere considerati come “vuoti urbani” da riempire ma come una risorsa naturale essenziale, limitata e non rinnovabile che genera flussi di benefici sulla collettività sia sul piano ecosistemico sia su quello economico, rivelandosi essenziale per regolare e supportare la qualità dell’ambiente, la bellezza del paesaggio e la sicurezza delle persone. La rigenerazione urbana è stata declinata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) come una delle priorità di intervento per promuovere l’inclusione sociale, ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, migliorare la qualità del decoro urbano, del contesto sociale e ambientale, oltre che conseguire uno sviluppo economico sostenibile. Pur essendo il tema emerso in numerosi interventi legislativi settoriali, una riforma organica del settore è stata predisposta solo nel 2019 e il disegno di legge, all’esito di un iter legislativo travagliato, è attualmente in discussione al Senato. Tra le numerose innovazioni, la normativa in preparazione: definisce l’oggetto e individua le finalità e gli obiettivi della rigenerazione urbana; istituisce una Cabina di regia nazionale per la rigenerazione urbana con il compito di coordinare le politiche attuate dalle amministrazioni interessate; definisce i contenuti e i tempi di adozione del Programma nazionale per la rigenerazione urbana; precisa le competenze dello Stato e degli altri enti territoriali e locali; istituisce il Fondo nazionale per la rigenerazione urbana e ripartisce le risorse per gli interventi di rigenerazione. La relazione si propone di verificare l’impatto del futuro intervento di riforma e l’adeguatezza degli strumenti dallo stesso previsti rispetto agli obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con riguardo all’uso sostenibile del suolo, alla coesione e all’inclusione sociale e alla lotta alle disuguaglianze. Una regolamentazione organica del settore agevolerebbe, infatti, l’attuazione degli interventi settoriali, anche attraverso una più chiara definizione delle competenze delle Amministrazioni coinvolte che, allo stato attuale, costituisce, insieme ai costi elevanti degli interventi e ad un quadro giuridico frammentato, uno dei fattori ostativi al raggiungimento degli obiettivi elencati.
Città sostenibili e resilienti: sfide, limiti e opportunità di un modello in corso di definizione / DI CAPUA, Viviana. - (2022). (Intervento presentato al convegno XIII Giornata internazionale di studi INU - Istituto Nazionale di Urbanistica tenutosi a Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Napoli Federico II nel 17-19 dicembre 2022).
Città sostenibili e resilienti: sfide, limiti e opportunità di un modello in corso di definizione
Viviana Di Capua
2022
Abstract
La rigenerazione urbana rappresenta una priorità per ripensare, nella direzione della transizione ecologica, l’assetto di un territorio diventato sempre più fragile e scarsamente adeguato ad affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, dal dissesto idrogeologico, dall’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, dal diffuso degrado del territorio, del paesaggio e dell’ecosistema. Lo spazio aperto e il suolo naturale, in ambito urbano, non dovrebbero essere considerati come “vuoti urbani” da riempire ma come una risorsa naturale essenziale, limitata e non rinnovabile che genera flussi di benefici sulla collettività sia sul piano ecosistemico sia su quello economico, rivelandosi essenziale per regolare e supportare la qualità dell’ambiente, la bellezza del paesaggio e la sicurezza delle persone. La rigenerazione urbana è stata declinata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) come una delle priorità di intervento per promuovere l’inclusione sociale, ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale, migliorare la qualità del decoro urbano, del contesto sociale e ambientale, oltre che conseguire uno sviluppo economico sostenibile. Pur essendo il tema emerso in numerosi interventi legislativi settoriali, una riforma organica del settore è stata predisposta solo nel 2019 e il disegno di legge, all’esito di un iter legislativo travagliato, è attualmente in discussione al Senato. Tra le numerose innovazioni, la normativa in preparazione: definisce l’oggetto e individua le finalità e gli obiettivi della rigenerazione urbana; istituisce una Cabina di regia nazionale per la rigenerazione urbana con il compito di coordinare le politiche attuate dalle amministrazioni interessate; definisce i contenuti e i tempi di adozione del Programma nazionale per la rigenerazione urbana; precisa le competenze dello Stato e degli altri enti territoriali e locali; istituisce il Fondo nazionale per la rigenerazione urbana e ripartisce le risorse per gli interventi di rigenerazione. La relazione si propone di verificare l’impatto del futuro intervento di riforma e l’adeguatezza degli strumenti dallo stesso previsti rispetto agli obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con riguardo all’uso sostenibile del suolo, alla coesione e all’inclusione sociale e alla lotta alle disuguaglianze. Una regolamentazione organica del settore agevolerebbe, infatti, l’attuazione degli interventi settoriali, anche attraverso una più chiara definizione delle competenze delle Amministrazioni coinvolte che, allo stato attuale, costituisce, insieme ai costi elevanti degli interventi e ad un quadro giuridico frammentato, uno dei fattori ostativi al raggiungimento degli obiettivi elencati.File | Dimensione | Formato | |
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