La proposta declina il rapporto tra gli abitanti di Casarea e il nuovo complesso liturgico pastorale offrendo all’abitato circostante un’occasione di riqualificazione. Pertanto, si sono ricercati spazi adeguati ad esprimere lo spirito di comunità della Chiesa. L’esistente cappella di Santa Maria delle Grazie, gli spazi pubblici che la circondano e gli elementi del costruito sono stati i riferimenti a partire dai quali si è dato forma al rapporto tra la nuova chiesa ed il contesto. La strada (IV Traversa via Casarea) è interpretata come una ‘spina’ urbana che introduce al nuovo sagrato, spazio di incontro per i fedeli ma allo stesso tempo piazza civica. L’utilizzo della pietra naturale, oltre ad attribuire unità e durabilità, intende comunicare chiarezza e potenza in assonanza con il messaggio di radicamento nel territorio che la Chiesa deve trasmettere. La facciata principale integra nella sua composizione il sistema campanario ed una grande croce. Un corpo ad un piano dà forma all’impianto per accogliere come fulcro il volume stereometrico della chiesa, che innalzandosi conferisce riconoscibilità all’insieme e dialoga con il più basso blocco del salone parrocchiale. Il volume della chiesa viene caratterizzato da profondi tagli che ne esaltano la matericità ed allo stesso tempo ne dissolvono le pareti grazie ad una significativa composizione plastica. Emerge un’architettura che, a partire dalle singole componenti astratte, riconfigura un’unità, rievocando i segni della tradizione cristiana. La chiesa ha un impianto centrale, una strutturazione chiara che evoca uno spazio simbolico ed elegante ma allo stesso tempo in grado di accogliere in una dimensione comunitaria. L‘interno, orientato sull’asse est-ovest, risulta ruotato rispetto alla disposizione del volume esterno, a sottolineare un’ideale relazione con la preesistente Cappella e con il centro civico. La rotazione, inoltre, dà luogo ad una speciale condizione spaziale tra l’aula e gli ambienti perimetrali. Questi spazi, scavati dalla luce, concorrono ad esaltare la presenza centrale dell’altare e dell’assemblea. Essi accolgono il battistero, il tabernacolo, la penitenzieria e il coro. Il corpo basamentale della chiesa è rivestito in lastre di marmo grigio, rievocando una solidità ed un radicamento al suolo in netta contrapposizione alla leggerezza della copertura. Questa, finita ad intonaco bianco, definisce uno spazio etereo dissolto dalla luce naturale.
Nuovo complesso parrocchiale nella zona di Casalnuovo – Casarea / Izzo, Ferruccio; Cavuolo, Filippo; Castaldo, Maria; Ascolese, Marianna; Calderoni, Alberto; Izzo &, Alberto; Partners,. - (2018).
Nuovo complesso parrocchiale nella zona di Casalnuovo – Casarea
Ferruccio Izzo;Marianna Ascolese;Alberto Calderoni;
2018
Abstract
La proposta declina il rapporto tra gli abitanti di Casarea e il nuovo complesso liturgico pastorale offrendo all’abitato circostante un’occasione di riqualificazione. Pertanto, si sono ricercati spazi adeguati ad esprimere lo spirito di comunità della Chiesa. L’esistente cappella di Santa Maria delle Grazie, gli spazi pubblici che la circondano e gli elementi del costruito sono stati i riferimenti a partire dai quali si è dato forma al rapporto tra la nuova chiesa ed il contesto. La strada (IV Traversa via Casarea) è interpretata come una ‘spina’ urbana che introduce al nuovo sagrato, spazio di incontro per i fedeli ma allo stesso tempo piazza civica. L’utilizzo della pietra naturale, oltre ad attribuire unità e durabilità, intende comunicare chiarezza e potenza in assonanza con il messaggio di radicamento nel territorio che la Chiesa deve trasmettere. La facciata principale integra nella sua composizione il sistema campanario ed una grande croce. Un corpo ad un piano dà forma all’impianto per accogliere come fulcro il volume stereometrico della chiesa, che innalzandosi conferisce riconoscibilità all’insieme e dialoga con il più basso blocco del salone parrocchiale. Il volume della chiesa viene caratterizzato da profondi tagli che ne esaltano la matericità ed allo stesso tempo ne dissolvono le pareti grazie ad una significativa composizione plastica. Emerge un’architettura che, a partire dalle singole componenti astratte, riconfigura un’unità, rievocando i segni della tradizione cristiana. La chiesa ha un impianto centrale, una strutturazione chiara che evoca uno spazio simbolico ed elegante ma allo stesso tempo in grado di accogliere in una dimensione comunitaria. L‘interno, orientato sull’asse est-ovest, risulta ruotato rispetto alla disposizione del volume esterno, a sottolineare un’ideale relazione con la preesistente Cappella e con il centro civico. La rotazione, inoltre, dà luogo ad una speciale condizione spaziale tra l’aula e gli ambienti perimetrali. Questi spazi, scavati dalla luce, concorrono ad esaltare la presenza centrale dell’altare e dell’assemblea. Essi accolgono il battistero, il tabernacolo, la penitenzieria e il coro. Il corpo basamentale della chiesa è rivestito in lastre di marmo grigio, rievocando una solidità ed un radicamento al suolo in netta contrapposizione alla leggerezza della copertura. Questa, finita ad intonaco bianco, definisce uno spazio etereo dissolto dalla luce naturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.