Il contributo è incentrato sul romanzo 'Die Entdeckung der Langsamkeit' ('La scoperta della lentezza', 1983) di Sten Nadolny, che rielabora nella finzione narrativa la biografia dell’ufficiale di marina Sir John Franklin (1786-1847), morto insieme al suo equipaggio nel tentativo di trovare il Passaggio a Nord-Ovest. Il romanzo tematizza la libertà dell’individuo inserito in un contesto sociale, dove usanze comuni e legami personali rappresentano l’ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. La libertà si manifesta soprattutto come libertà di seguire le proprie pulsioni, nonostante l’handicap di partenza della lentezza connaturata al protagonista, in opposizione a un’oppressiva e veloce società disumanizzata dalla Rivoluzione Industriale. Tale idea di fondo pervade l’intero romanzo, ma trova il suo sviluppo più esplicito nel capitolo undicesimo. Il protagonista, il cui sogno è sempre stato quello di essere un navigatore ed esploratore e che ha trovato sul suo cammino numerose avversità (il protagonista innanzitutto ha dovuto combattere il forte ostracismo del padre, nonché la sua lentezza fisica), è temporaneamente sulla terraferma, in attesa di un nuovo incarico che potrebbe anche non arrivare mai. È in questo momento che entra in contatto con le inclinazioni e i progetti di altri personaggi. Tutti questi progetti, pur catturando l’attenzione del protagonista, gli impedirebbero di perseguire il proprio. Sebbene approvi i propositi e le idee dietro a tali progetti, essi continuano a essere fremd, estranei, e sono solo una distrazione e un limite rispetto a ciò che lui ha in seinem eigenen Kopf, nella propria testa. I legami personali, insieme alle curiosità personali, lo distraggono dal suo obiettivo principale: la dimensione sociale-esteriore influenza anche parte di quella interiore. Dopo una forte titubanza, si decide a seguire le sue aspirazioni a ogni costo e si congeda dai legami instaurati, dall’Inghilterra e, soprattutto, dai dubbi. Invero, il suo stare a terra gli ha provocato solo dubbi, che in mare non aveva mai avuto, esplicitando il romanzo in questo modo la serenità che viene dalla libertà. Il concetto di libertà viene, infatti, legato nel romanzo alla navigazione, all’avventura, all’esplorazione. Il contributo mira a evidenziare le modalità con le quali il protagonista supera i limiti imposti dai rapporti umani e dai propositi ideologici di importanza collettiva al fine di seguire le proprie inclinazioni, la propria testa, in un continuo Streben, anelito, all’indipendenza e alla libertà

«Der eigene Kopf und die fremden Ideen». Sulla dialettica tra libertà individuale e aspettativa collettiva in 'Die Entdeckung der Langsamkeit' (1983) di Sten Nadolny / Esposito, Gianluca. - (2022). (Intervento presentato al convegno Libertà e limite: adattamenti e forme di espressione nella linguistica e nella letteratura tenutosi a università di Firenze nel 6-7/12/2022).

«Der eigene Kopf und die fremden Ideen». Sulla dialettica tra libertà individuale e aspettativa collettiva in 'Die Entdeckung der Langsamkeit' (1983) di Sten Nadolny

Esposito, Gianluca
2022

Abstract

Il contributo è incentrato sul romanzo 'Die Entdeckung der Langsamkeit' ('La scoperta della lentezza', 1983) di Sten Nadolny, che rielabora nella finzione narrativa la biografia dell’ufficiale di marina Sir John Franklin (1786-1847), morto insieme al suo equipaggio nel tentativo di trovare il Passaggio a Nord-Ovest. Il romanzo tematizza la libertà dell’individuo inserito in un contesto sociale, dove usanze comuni e legami personali rappresentano l’ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. La libertà si manifesta soprattutto come libertà di seguire le proprie pulsioni, nonostante l’handicap di partenza della lentezza connaturata al protagonista, in opposizione a un’oppressiva e veloce società disumanizzata dalla Rivoluzione Industriale. Tale idea di fondo pervade l’intero romanzo, ma trova il suo sviluppo più esplicito nel capitolo undicesimo. Il protagonista, il cui sogno è sempre stato quello di essere un navigatore ed esploratore e che ha trovato sul suo cammino numerose avversità (il protagonista innanzitutto ha dovuto combattere il forte ostracismo del padre, nonché la sua lentezza fisica), è temporaneamente sulla terraferma, in attesa di un nuovo incarico che potrebbe anche non arrivare mai. È in questo momento che entra in contatto con le inclinazioni e i progetti di altri personaggi. Tutti questi progetti, pur catturando l’attenzione del protagonista, gli impedirebbero di perseguire il proprio. Sebbene approvi i propositi e le idee dietro a tali progetti, essi continuano a essere fremd, estranei, e sono solo una distrazione e un limite rispetto a ciò che lui ha in seinem eigenen Kopf, nella propria testa. I legami personali, insieme alle curiosità personali, lo distraggono dal suo obiettivo principale: la dimensione sociale-esteriore influenza anche parte di quella interiore. Dopo una forte titubanza, si decide a seguire le sue aspirazioni a ogni costo e si congeda dai legami instaurati, dall’Inghilterra e, soprattutto, dai dubbi. Invero, il suo stare a terra gli ha provocato solo dubbi, che in mare non aveva mai avuto, esplicitando il romanzo in questo modo la serenità che viene dalla libertà. Il concetto di libertà viene, infatti, legato nel romanzo alla navigazione, all’avventura, all’esplorazione. Il contributo mira a evidenziare le modalità con le quali il protagonista supera i limiti imposti dai rapporti umani e dai propositi ideologici di importanza collettiva al fine di seguire le proprie inclinazioni, la propria testa, in un continuo Streben, anelito, all’indipendenza e alla libertà
2022
«Der eigene Kopf und die fremden Ideen». Sulla dialettica tra libertà individuale e aspettativa collettiva in 'Die Entdeckung der Langsamkeit' (1983) di Sten Nadolny / Esposito, Gianluca. - (2022). (Intervento presentato al convegno Libertà e limite: adattamenti e forme di espressione nella linguistica e nella letteratura tenutosi a università di Firenze nel 6-7/12/2022).
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