Il volume offre varie riflessioni sulle declinazioni narrative, linguistiche e tematiche che favoriscono un approccio interdisciplinare alle letterature in lingua inglese tra il XVI e il XXI secolo. A partire dalle opere di W. Shakespeare sino ai romanzi modernisti e contemporanei, la letteratura ha offerto molteplici e innovativi punti di osservazione da cui indagare sia il rapporto tra l’umano e la propria mente che la proiezione – e l’azione, e le conseguenze – delle facoltà intellettive degli esseri umani sui propri simili e sull’ambiente che li circonda. Nell’analisi delle tecniche espressive dell’Early Modern Literature, di quelle frutto dello sperimentalismo modernista e delle contemporanee distopie che vedono il sopravvento dell’intelligenza artificiale su quella umana, il dialogo tra la critica letteraria e discipline quali la psicologia, la psicoanalisi, la tecnologia, la robotica, le arti visive, digitali e multimediali, la bioetica e l’ecologia è diventato sempre più necessario, dinamico e sofisticato.Il volume mette in luce le zone di contatto e le possibilità di intersezione tra aree di ricerca apparentemente divergenti in opere letterarie che, mediante poetiche esplicite o implicite, creano una complessa rete di interazioni tra discipline umanistiche e scientifiche sino a giungere alla reale interazione tra l’AI e la ricerca in ambito umanistico. Il primo saggio, di Rocco Coronato, si concentra proprio sui risultati delle prime fasi della sua ricerca – in corso presso l’università di Padova – che vede l’applicazione dell’AI e delle piattaforme digitali di ChatGPT e Bard allo studio delle fonti shakespeariane (in particolare The Tempest). Lo studio mette a fuoco alcuni dei dilemmi più complicati riguardo alle potenzialità dell’AI e ai modi in cui possa essere messa in condizione di divenire uno strumento estremamente potente nella ricerca umanistica. Sono emersi vari aspetti cruciali, tra cui la constatazione che mentre l’intelligenza umana è intrinsecamente flessibile e creativa riuscendo ad adattarsi a una vasta gamma di situazioni e problemi in maniera autonoma, l’AI richiede un addestramento accurato su dataset ben definiti – con un ritorno, nell’approccio tra la mente umana e quella artificiale, a categorie assimilabili a quelle del formalismo e dello strutturalismo – che le consenta, grazie alla capacità di lavorare utilizzando allo stesso tempo decine e decine di categorie concettuali, di raggiungere risultati impossibili alla sola mente umana.
Dall'intelligenza rivelata all'intelligenza artificiale. Prospettive interdisciplinari nella letteratura inglese tra XVI e XXI secolo / Leonardi, Angela. - (In corso di stampa).
Dall'intelligenza rivelata all'intelligenza artificiale. Prospettive interdisciplinari nella letteratura inglese tra XVI e XXI secolo.
Angela Leonardi
In corso di stampa
Abstract
Il volume offre varie riflessioni sulle declinazioni narrative, linguistiche e tematiche che favoriscono un approccio interdisciplinare alle letterature in lingua inglese tra il XVI e il XXI secolo. A partire dalle opere di W. Shakespeare sino ai romanzi modernisti e contemporanei, la letteratura ha offerto molteplici e innovativi punti di osservazione da cui indagare sia il rapporto tra l’umano e la propria mente che la proiezione – e l’azione, e le conseguenze – delle facoltà intellettive degli esseri umani sui propri simili e sull’ambiente che li circonda. Nell’analisi delle tecniche espressive dell’Early Modern Literature, di quelle frutto dello sperimentalismo modernista e delle contemporanee distopie che vedono il sopravvento dell’intelligenza artificiale su quella umana, il dialogo tra la critica letteraria e discipline quali la psicologia, la psicoanalisi, la tecnologia, la robotica, le arti visive, digitali e multimediali, la bioetica e l’ecologia è diventato sempre più necessario, dinamico e sofisticato.Il volume mette in luce le zone di contatto e le possibilità di intersezione tra aree di ricerca apparentemente divergenti in opere letterarie che, mediante poetiche esplicite o implicite, creano una complessa rete di interazioni tra discipline umanistiche e scientifiche sino a giungere alla reale interazione tra l’AI e la ricerca in ambito umanistico. Il primo saggio, di Rocco Coronato, si concentra proprio sui risultati delle prime fasi della sua ricerca – in corso presso l’università di Padova – che vede l’applicazione dell’AI e delle piattaforme digitali di ChatGPT e Bard allo studio delle fonti shakespeariane (in particolare The Tempest). Lo studio mette a fuoco alcuni dei dilemmi più complicati riguardo alle potenzialità dell’AI e ai modi in cui possa essere messa in condizione di divenire uno strumento estremamente potente nella ricerca umanistica. Sono emersi vari aspetti cruciali, tra cui la constatazione che mentre l’intelligenza umana è intrinsecamente flessibile e creativa riuscendo ad adattarsi a una vasta gamma di situazioni e problemi in maniera autonoma, l’AI richiede un addestramento accurato su dataset ben definiti – con un ritorno, nell’approccio tra la mente umana e quella artificiale, a categorie assimilabili a quelle del formalismo e dello strutturalismo – che le consenta, grazie alla capacità di lavorare utilizzando allo stesso tempo decine e decine di categorie concettuali, di raggiungere risultati impossibili alla sola mente umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.