Il volume raccoglie i risultati di una ricerca qualitativa volta a indagare i meccanismi di produzione, riproduzione e legittimazione delle disuguaglianze in ambito universitario. L’idea di fondo del lavoro è che la crescita esponenziale della popolazione studentesca registrata nel nostro Paese a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, insieme al progressivo consolidamento della norma della prosecuzione degli studi, non ha segnato il declino degli squilibri di classe e di genere nell’istruzione terziaria, ma ne ha piuttosto cambiato la natura. Il processo di massificazione dell’università, infatti, se da una parte ha aperto le porte dell’accademia alle classi deprivilegiate, dall’altra ha fatto emergere nuove e più complesse forme di disagio, di marginalizzazione e di esclusione. Oggi, pertanto, la linea di demarcazione sociale non va rintracciata tanto nella dimensione dell’accesso alla formazione superiore, quanto nei percorsi educativi, nelle condizioni di studio e nelle esperienze concretamente vissute dagli studenti e dalle studentesse. Attraverso le storie dei giovani incontrati nel corso dell’indagine empirica vengono esplorate le modalità con le quali coloro che provengono da contesti socialmente marginali e da famiglie scarsamente equipaggiate in termini di risorse economiche, culturali e simboliche affrontano la transizione scuola-università e muovono i loro primi passi nel mondo dell’istruzione di terzo livello. Sono questi i temi discussi nel testo che, mediante l’adozione dell’approccio biografico, mira a mostrare come nel gioco dei condizionamenti strutturali si aprano comunque spazi per l’esercizio dell’agency.
Gli ultimi arrivati. I giovani delle classi popolari nell’università di massa / Cangiano, Ciro. - 1:(2023), pp. 1-140.
Gli ultimi arrivati. I giovani delle classi popolari nell’università di massa
Ciro Cangiano
Primo
2023
Abstract
Il volume raccoglie i risultati di una ricerca qualitativa volta a indagare i meccanismi di produzione, riproduzione e legittimazione delle disuguaglianze in ambito universitario. L’idea di fondo del lavoro è che la crescita esponenziale della popolazione studentesca registrata nel nostro Paese a partire dagli anni Sessanta del secolo scorso, insieme al progressivo consolidamento della norma della prosecuzione degli studi, non ha segnato il declino degli squilibri di classe e di genere nell’istruzione terziaria, ma ne ha piuttosto cambiato la natura. Il processo di massificazione dell’università, infatti, se da una parte ha aperto le porte dell’accademia alle classi deprivilegiate, dall’altra ha fatto emergere nuove e più complesse forme di disagio, di marginalizzazione e di esclusione. Oggi, pertanto, la linea di demarcazione sociale non va rintracciata tanto nella dimensione dell’accesso alla formazione superiore, quanto nei percorsi educativi, nelle condizioni di studio e nelle esperienze concretamente vissute dagli studenti e dalle studentesse. Attraverso le storie dei giovani incontrati nel corso dell’indagine empirica vengono esplorate le modalità con le quali coloro che provengono da contesti socialmente marginali e da famiglie scarsamente equipaggiate in termini di risorse economiche, culturali e simboliche affrontano la transizione scuola-università e muovono i loro primi passi nel mondo dell’istruzione di terzo livello. Sono questi i temi discussi nel testo che, mediante l’adozione dell’approccio biografico, mira a mostrare come nel gioco dei condizionamenti strutturali si aprano comunque spazi per l’esercizio dell’agency.File | Dimensione | Formato | |
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