Il presente lavoro di ricerca analizza gli aspetti controversi dell’attuale disciplina normativa della legittima difesa e i correlati tentativi di soluzione. Ogni discussione sul tema della legittima difesa, allo scopo di garantire un’immediata comprensione della natura tendenzialmente controversa dell’istituto, potrebbe avere inizio attraverso l’illustrazione di alcuni casi storici di soggetti, per così dire, “poco favoriti dalla sorte”, le cui dolorose esperienze sono destinate ad offrire input di grande interesse giuridico. Un esempio particolarmente esaustivo, che potrebbe essere utilizzato come riferimento da registrare a futura memoria, è indubbiamente costituito dal caso Petrali. Il 17 maggio del 2003, il tabaccaio Giovanni Petrali, dopo aver subito percosse e minacce da parte di alcuni rapinatori, estrae un’arma da fuoco e spara quattro colpi che mettono in fuga i malviventi. L’uomo, dopo un breve inseguimento, esplode altri tre colpi: uno degli assalitori muore immediatamente, mentre un altro resta gravemente ferito ad un polmone. Nel primo grado di giudizio, al termine di un complicato processo, il commerciante è condannato per omicidio colposo ad un periodo di reclusione di un anno e otto mesi. È solo nel secondo grado di giudizio che Petrali, in seguito al riconoscimento della c.d. “legittima difesa putativa”, viene assolto. La morale è una sola: la difesa, per quanto possa apparire “eticamente giusta”, non è “sempre” legittima. L’istituto in esame fa parte delle cc.dd. “circostanze che escludono la pena”, prevedendo la non punibilità di colui che agisca per difendere la propria o l’altrui incolumità, a condizione che sussistano tassativi presupposti e requisiti specificamente indicati nel nostro ordinamento giuridico. Questa ricerca, ispirata dall’esigenza di verificare l’affinità delle recenti riforme con i capisaldi della Costituzione, della democrazia e dello Stato di diritto, è articolata in tre capitoli. Il primo capitolo è integralmente dedicato a un’indagine che ha ad oggetto i principi che presidiano la materia penale, indispensabile per una corretta comprensione dell’intero sistema e delle sue peculiarità. Attraverso un’impostazione simile a quella del professor Palazzo (che concentra la propria attenzione sul principio di legalità solo in un secondo momento)2 e con accorti richiami alla moderna disciplina della legittima difesa, l’obiettivo scientifico di questa parte dell’elaborato è quello di approfondire ciascun principio con rigore giuridico e, al contempo, con riflessioni che possano estendersi ben oltre una mera valutazione tecnica. Il secondo capitolo vede protagonista la legittima difesa: dopo aver esami- nato la disciplina delle scriminanti ex art. 59 c.p., si dedica ampio spazio ad un’analisi storica dell’istituto, partendo dalla Legge di Draconte per arrivare, infine, all’art. 52 c.p. La terza e la quarta sezione si occupano delle più recenti modifiche che hanno interessato la causa di giustificazione nell’ordinamento italiano: si tratta, rispettivamente, della l. n. 59/2006 e della l. n. 36/2019. La quinta sezione è finalizzata alla valutazione dei profili di illegittimità costituzionale dell’ultima riforma, con l’intento di estendere la nostra disamina verso la “doverosamente cauta” esposizione di profili critici. Il terzo capitolo consiste in una ricerca di diritto penale comparato: in primo luogo, esso distingue i sistemi giuridici di civil law dai sistemi giuridici di common law, concentrando le proprie riflessioni sull’ordinamento nordamericano e sulla correlata casistica; in secondo luogo, riassume il complesso percorso da noi affrontato per l’istruzione di un innovativo sistema di Intelligenza Artificiale destinato al giurista di common law. Si conclude questa premessa con una breve riflessione. Il dibattito sulla legittima difesa è giunto ad un momento tanto critico quanto decisivo, esattamente come avverrebbe in una partita di scacchi tra giocatori esperti che non si accontentino di una patta annunciata: «In quasi tutte le partite di scacchi arriva un momento critico che bisogna saper riconoscere. In un modo o nell’altro il giocatore rischia qualcosa: se il giocatore sa quello che sta facendo, affronta quello che noi chiamiamo un “rischio calcolato”. Se capite la natura di questo momento critico; se vi rendete conto di esservi impegnati su una certa linea di gioco; se potete prevedere la natura del compito che vi aspetta e le difficoltà che lo accompagnano, va tutto bene. Ma se non c’è questa consapevolezza, allora la partita è perduta, e la lotta sarà inutile».

La legittima difesa. Profili di politica criminale e di diritto comparato / Orlando, Luca. - (2022).

La legittima difesa. Profili di politica criminale e di diritto comparato

Orlando, Luca
2022

Abstract

Il presente lavoro di ricerca analizza gli aspetti controversi dell’attuale disciplina normativa della legittima difesa e i correlati tentativi di soluzione. Ogni discussione sul tema della legittima difesa, allo scopo di garantire un’immediata comprensione della natura tendenzialmente controversa dell’istituto, potrebbe avere inizio attraverso l’illustrazione di alcuni casi storici di soggetti, per così dire, “poco favoriti dalla sorte”, le cui dolorose esperienze sono destinate ad offrire input di grande interesse giuridico. Un esempio particolarmente esaustivo, che potrebbe essere utilizzato come riferimento da registrare a futura memoria, è indubbiamente costituito dal caso Petrali. Il 17 maggio del 2003, il tabaccaio Giovanni Petrali, dopo aver subito percosse e minacce da parte di alcuni rapinatori, estrae un’arma da fuoco e spara quattro colpi che mettono in fuga i malviventi. L’uomo, dopo un breve inseguimento, esplode altri tre colpi: uno degli assalitori muore immediatamente, mentre un altro resta gravemente ferito ad un polmone. Nel primo grado di giudizio, al termine di un complicato processo, il commerciante è condannato per omicidio colposo ad un periodo di reclusione di un anno e otto mesi. È solo nel secondo grado di giudizio che Petrali, in seguito al riconoscimento della c.d. “legittima difesa putativa”, viene assolto. La morale è una sola: la difesa, per quanto possa apparire “eticamente giusta”, non è “sempre” legittima. L’istituto in esame fa parte delle cc.dd. “circostanze che escludono la pena”, prevedendo la non punibilità di colui che agisca per difendere la propria o l’altrui incolumità, a condizione che sussistano tassativi presupposti e requisiti specificamente indicati nel nostro ordinamento giuridico. Questa ricerca, ispirata dall’esigenza di verificare l’affinità delle recenti riforme con i capisaldi della Costituzione, della democrazia e dello Stato di diritto, è articolata in tre capitoli. Il primo capitolo è integralmente dedicato a un’indagine che ha ad oggetto i principi che presidiano la materia penale, indispensabile per una corretta comprensione dell’intero sistema e delle sue peculiarità. Attraverso un’impostazione simile a quella del professor Palazzo (che concentra la propria attenzione sul principio di legalità solo in un secondo momento)2 e con accorti richiami alla moderna disciplina della legittima difesa, l’obiettivo scientifico di questa parte dell’elaborato è quello di approfondire ciascun principio con rigore giuridico e, al contempo, con riflessioni che possano estendersi ben oltre una mera valutazione tecnica. Il secondo capitolo vede protagonista la legittima difesa: dopo aver esami- nato la disciplina delle scriminanti ex art. 59 c.p., si dedica ampio spazio ad un’analisi storica dell’istituto, partendo dalla Legge di Draconte per arrivare, infine, all’art. 52 c.p. La terza e la quarta sezione si occupano delle più recenti modifiche che hanno interessato la causa di giustificazione nell’ordinamento italiano: si tratta, rispettivamente, della l. n. 59/2006 e della l. n. 36/2019. La quinta sezione è finalizzata alla valutazione dei profili di illegittimità costituzionale dell’ultima riforma, con l’intento di estendere la nostra disamina verso la “doverosamente cauta” esposizione di profili critici. Il terzo capitolo consiste in una ricerca di diritto penale comparato: in primo luogo, esso distingue i sistemi giuridici di civil law dai sistemi giuridici di common law, concentrando le proprie riflessioni sull’ordinamento nordamericano e sulla correlata casistica; in secondo luogo, riassume il complesso percorso da noi affrontato per l’istruzione di un innovativo sistema di Intelligenza Artificiale destinato al giurista di common law. Si conclude questa premessa con una breve riflessione. Il dibattito sulla legittima difesa è giunto ad un momento tanto critico quanto decisivo, esattamente come avverrebbe in una partita di scacchi tra giocatori esperti che non si accontentino di una patta annunciata: «In quasi tutte le partite di scacchi arriva un momento critico che bisogna saper riconoscere. In un modo o nell’altro il giocatore rischia qualcosa: se il giocatore sa quello che sta facendo, affronta quello che noi chiamiamo un “rischio calcolato”. Se capite la natura di questo momento critico; se vi rendete conto di esservi impegnati su una certa linea di gioco; se potete prevedere la natura del compito che vi aspetta e le difficoltà che lo accompagnano, va tutto bene. Ma se non c’è questa consapevolezza, allora la partita è perduta, e la lotta sarà inutile».
2022
978-88-3369-132-9
La legittima difesa. Profili di politica criminale e di diritto comparato / Orlando, Luca. - (2022).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/991047
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