Sul piano metodologico, l’impiego integrato di GIS, modelli digitali del terreno (DTM/DSM), telerilevamento multispettrale e fotogrammetria terrestre/aerea ha innovato la capacità di mappare estensione, stato conservativo e dinamiche evolutive dei terrazzamenti. Dall’analisi della letteratura emerge un set di indicatori articolati per descrivere e valutare le molteplici dimensioni dei sistemi terrazzati; in particolare rispetto alla dimensione ambientale, alla dimensione socio-culturale, alla dimensione economica e a quella paesaggistica. Nell’ambito ambientale, ricorrono indicatori di erosione potenziale, stabilità dei paramenti, capacità di ritenzione idrica e continuità ecologica; sul piano biotico, proxy di biodiversità floristica e qualità del suolo (sostanza organica, infiltrazione). La dimensione socio-culturale è spesso valutata tramite presenza e continuità delle pratiche, attivazione di reti di manutenzione, attività formative e percezione comunitaria del paesaggio. Gli indicatori economici includono redditività colturale, incidenza dei costi di manutenzione e valore aggiunto legato a filiere corte e turismo esperienziale. La robustezza valutativa dipende dalla qualità dei dati, dalla trasparenza delle assunzioni e dalla capacità di esplicitare incertezza e sensibilità dei risultati ai pesi attribuiti alle diverse componenti. Emerge la necessità di passare da elenchi di indicatori a quadri valutativi integrati, capaci di mostrare relazioni di causa‑effetto e sinergie tra domini; ad esempio, la stabilità dei paramenti non dipende soltanto da pendenza e litologia, ma anche dal regime di manutenzione, dalla continuità delle pratiche e dall’intensità degli eventi estremi; o ancora, la percezione di qualità paesaggistica che cresce dove le pratiche sono vive e leggibili, e cala dove le trasformazioni introducono materiali o morfologie incongrue. Questo implica la definizione di catene logiche di indicatori, sotto‑criteri e criteri e la verifica della coerenza interna delle scale di misura adottate. L’uso di schemi concettuali condivisi, corredati da glossari e regole di normalizzazione, favorisce la replicabilità e il dialogo interdisciplinare, fondamentali per scelte di governance efficaci. I modelli di valutazione multicriterio (MCA) sono stati sviluppati in ambito decisionale per supportare scelte complesse in presenza di criteri eterogenei. Numerosi casi studio internazionali confermano l’utilità dei modelli multicriterio. Lo studio dei paesaggi terrazzati presenta da un lato l’analisi dei valori, dall’altro lo sviluppo di strumenti per la loro valutazione e gestione. Gli esiti dei modelli dipendono dalla capacità istituzionale di mantenerli aggiornati, di finanziare interventi coerenti e di accompagnare i proprietari con sportelli tecnici. Molti casi studio mostrano che l’efficacia cresce quando i risultati sono resi accessibili e quando i criteri di selezione degli interventi sono trasparenti e discussi con le comunità. Una strategia promettente prevede cicli periodici valutazione, intervento, monitoraggio, revisione dei pesi, ancorati a indicatori sentinella come il crolli per chilometro di un muro, le giornate di lavoro dedicate alla manutenzione o le performance idrologiche per singolo evento. È importante sempre considerare il disequilibrio tra la dimensione economica, misurata con indicatori standardizzati, e quella socio-culturale, che risulta più difficile da quantificare e tende a essere trascurata. L’adozione di modelli multicriterio, combinati con tecniche GIS e indicatori misurabili, offre una base solida per costruire scenari di valorizzazione, conservazione e innovazione calibrati sul contesto campano.

Modelli multicriterio per lo studio e la valorizzazione dei paesaggi terrazzati in Campania: stato dell’arte e prospettive / D'Angelo, Gigliola; Russo, Rossella; Buondonno, Emma.. - 1:(2025), pp. 69-76.

Modelli multicriterio per lo studio e la valorizzazione dei paesaggi terrazzati in Campania: stato dell’arte e prospettive.

D'ANGELO, GIGLIOLA
;
RUSSO, ROSSELLA
Membro del Collaboration Group
;
BUONDONNO, EMMA.
Membro del Collaboration Group
2025

Abstract

Sul piano metodologico, l’impiego integrato di GIS, modelli digitali del terreno (DTM/DSM), telerilevamento multispettrale e fotogrammetria terrestre/aerea ha innovato la capacità di mappare estensione, stato conservativo e dinamiche evolutive dei terrazzamenti. Dall’analisi della letteratura emerge un set di indicatori articolati per descrivere e valutare le molteplici dimensioni dei sistemi terrazzati; in particolare rispetto alla dimensione ambientale, alla dimensione socio-culturale, alla dimensione economica e a quella paesaggistica. Nell’ambito ambientale, ricorrono indicatori di erosione potenziale, stabilità dei paramenti, capacità di ritenzione idrica e continuità ecologica; sul piano biotico, proxy di biodiversità floristica e qualità del suolo (sostanza organica, infiltrazione). La dimensione socio-culturale è spesso valutata tramite presenza e continuità delle pratiche, attivazione di reti di manutenzione, attività formative e percezione comunitaria del paesaggio. Gli indicatori economici includono redditività colturale, incidenza dei costi di manutenzione e valore aggiunto legato a filiere corte e turismo esperienziale. La robustezza valutativa dipende dalla qualità dei dati, dalla trasparenza delle assunzioni e dalla capacità di esplicitare incertezza e sensibilità dei risultati ai pesi attribuiti alle diverse componenti. Emerge la necessità di passare da elenchi di indicatori a quadri valutativi integrati, capaci di mostrare relazioni di causa‑effetto e sinergie tra domini; ad esempio, la stabilità dei paramenti non dipende soltanto da pendenza e litologia, ma anche dal regime di manutenzione, dalla continuità delle pratiche e dall’intensità degli eventi estremi; o ancora, la percezione di qualità paesaggistica che cresce dove le pratiche sono vive e leggibili, e cala dove le trasformazioni introducono materiali o morfologie incongrue. Questo implica la definizione di catene logiche di indicatori, sotto‑criteri e criteri e la verifica della coerenza interna delle scale di misura adottate. L’uso di schemi concettuali condivisi, corredati da glossari e regole di normalizzazione, favorisce la replicabilità e il dialogo interdisciplinare, fondamentali per scelte di governance efficaci. I modelli di valutazione multicriterio (MCA) sono stati sviluppati in ambito decisionale per supportare scelte complesse in presenza di criteri eterogenei. Numerosi casi studio internazionali confermano l’utilità dei modelli multicriterio. Lo studio dei paesaggi terrazzati presenta da un lato l’analisi dei valori, dall’altro lo sviluppo di strumenti per la loro valutazione e gestione. Gli esiti dei modelli dipendono dalla capacità istituzionale di mantenerli aggiornati, di finanziare interventi coerenti e di accompagnare i proprietari con sportelli tecnici. Molti casi studio mostrano che l’efficacia cresce quando i risultati sono resi accessibili e quando i criteri di selezione degli interventi sono trasparenti e discussi con le comunità. Una strategia promettente prevede cicli periodici valutazione, intervento, monitoraggio, revisione dei pesi, ancorati a indicatori sentinella come il crolli per chilometro di un muro, le giornate di lavoro dedicate alla manutenzione o le performance idrologiche per singolo evento. È importante sempre considerare il disequilibrio tra la dimensione economica, misurata con indicatori standardizzati, e quella socio-culturale, che risulta più difficile da quantificare e tende a essere trascurata. L’adozione di modelli multicriterio, combinati con tecniche GIS e indicatori misurabili, offre una base solida per costruire scenari di valorizzazione, conservazione e innovazione calibrati sul contesto campano.
2025
978-88-6026-377-3
Modelli multicriterio per lo studio e la valorizzazione dei paesaggi terrazzati in Campania: stato dell’arte e prospettive / D'Angelo, Gigliola; Russo, Rossella; Buondonno, Emma.. - 1:(2025), pp. 69-76.
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