Il male totalitario nella crisi della tradizione. Tra E.Lévinas e H.Arendt

Per delineare il comune destino di inabissamento di etica e politica nell’ esperienza totalitaria nazista e chiarire il senso di un «male» qualitativamente nuovo, il saggio muove dall’integrazione delle prospettive di analisi, tra loro differenti per genesi e approccio, del saggio lèvinasiano Alcune considerazioni sulla filosofia dell’hitlerismo e delle Origini del totalitarismo di H.Arendt . A produrre la “trasmutazione d’essenza” dell’umano, disegnato dalla civiltà, è quella che E. Lévinas, già nel 1934, ha individuato come “filosofia dell’hitlerismo”, incentrata sulla totale negazione della possibilità stessa della libertà. A realizzare sul piano pratico la costruzione aberrante di un modello d’uomo deprivato dell’identità acquisita in millenni di travaglio storico sono i lager, istituzione centrale del regime totalitario, secondo la celebre tesi di H.Arendt. “Filosofia dell’hitlerismo” e lager sono i poli che inducono il campo magnetico che ha, letteralmente, disintegrato l’idea di humanitas, ingenuamente accreditata dalla tradizione come indistruttibile.