Il marchese Angelo Granito di Belmonte fu il secondo sovrintendente generale del Grande Archivio di Napoli dopo la restaurazione borbonica seguita al decennio francese. Egli, che possedeva una cospicua cultura greca, pose per primo il problema della formazione dell'alunnato diplomatico dell'Archivio, al quale si sarebbe affidato in seguito l'edizione delle centinaia di documenti greci conservati in loco. Benché di formazione borbonica il Granito fu un intelligente funzionario e un autentico uomo di cultura dagli orizzonti europei. Egli valorizzò il lavoro di trascrizione dei documenti greci eseguito da Pasquale Baffi, prima del 1799, e aprì il varco alla monumentale edizione di Francesco Trinchera, il "Syllabus Graecarum Membranarum". Purtroppo patì diffidenze e inimicizie, specialmente all'inizio del nuovo Stato unitario, quando fu sostituito da un individuo molto al di sotto delle sue capacità e dei suoi meriti. Il saggio analizza l'attività del principe, ricollocandolo nel posto che è doveroso riconoscergli, nella cultura napoletana del tempo. A lui peraltro si deve il primo interessante riconoscimento sulla importanza del Greco moderno ai fini di una più completa acquisizione del Greco classico.
Il marchese Angelo Granito Principe di Belmonte e il progetto napoletano di Codice Diplomatico italo-greco / D'Oria, Filippo. - STAMPA. - (2004), pp. 409-422.
Il marchese Angelo Granito Principe di Belmonte e il progetto napoletano di Codice Diplomatico italo-greco
D'ORIA, FILIPPO
2004
Abstract
Il marchese Angelo Granito di Belmonte fu il secondo sovrintendente generale del Grande Archivio di Napoli dopo la restaurazione borbonica seguita al decennio francese. Egli, che possedeva una cospicua cultura greca, pose per primo il problema della formazione dell'alunnato diplomatico dell'Archivio, al quale si sarebbe affidato in seguito l'edizione delle centinaia di documenti greci conservati in loco. Benché di formazione borbonica il Granito fu un intelligente funzionario e un autentico uomo di cultura dagli orizzonti europei. Egli valorizzò il lavoro di trascrizione dei documenti greci eseguito da Pasquale Baffi, prima del 1799, e aprì il varco alla monumentale edizione di Francesco Trinchera, il "Syllabus Graecarum Membranarum". Purtroppo patì diffidenze e inimicizie, specialmente all'inizio del nuovo Stato unitario, quando fu sostituito da un individuo molto al di sotto delle sue capacità e dei suoi meriti. Il saggio analizza l'attività del principe, ricollocandolo nel posto che è doveroso riconoscergli, nella cultura napoletana del tempo. A lui peraltro si deve il primo interessante riconoscimento sulla importanza del Greco moderno ai fini di una più completa acquisizione del Greco classico.File | Dimensione | Formato | |
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