Il capitolo affronta il piano urbanistico come tema linguistico e ne esamina le caratteristiche in quanto genere discorsivo, sia dal punto di vista della struttura sintattica che da quello comunicativo. Sulla base di tale indicazione teorica, affronta poi la lettura di uno specifico documento – il Piano Regoltore Generale di Napoli entrato in vigore nel 2004 – e ne indaga la struttura per metterne in luce alcuni elementi distintivi, a partire dalle figure che guidano il racconto e le sue principali sequenze: la figura della continuità e quella del frammento. Questa indagine non viene compiuta unicamente sul testo di piano, ma su una più ampia composizione di testi su Napoli, in prevalenza di carattere narrativo, che accompagnano il “racconto urbanistico” come contrappunto e come estensione di significati, valori e stereotipi. L’idea di fondo è che il piano, oltre ad essere un documento tecnico, sia anche un manifesto per la città, una fabula che aspira a raccoglierne l’identità e a guidarne la narrazione futura. In questo senso, in filigrana, esso rivela la struttura di valori, gli orientamenti estetico-morali e politici del governo e delle élite tecniche che operano in un dato periodo storico (in questo caso gli anni ’90 del Novecento).
L'immagine dello spazio urbano tra urbanistica e letteratura / Lieto, Laura. - STAMPA. - (2007), pp. 229-266.
L'immagine dello spazio urbano tra urbanistica e letteratura
LIETO, LAURA
2007
Abstract
Il capitolo affronta il piano urbanistico come tema linguistico e ne esamina le caratteristiche in quanto genere discorsivo, sia dal punto di vista della struttura sintattica che da quello comunicativo. Sulla base di tale indicazione teorica, affronta poi la lettura di uno specifico documento – il Piano Regoltore Generale di Napoli entrato in vigore nel 2004 – e ne indaga la struttura per metterne in luce alcuni elementi distintivi, a partire dalle figure che guidano il racconto e le sue principali sequenze: la figura della continuità e quella del frammento. Questa indagine non viene compiuta unicamente sul testo di piano, ma su una più ampia composizione di testi su Napoli, in prevalenza di carattere narrativo, che accompagnano il “racconto urbanistico” come contrappunto e come estensione di significati, valori e stereotipi. L’idea di fondo è che il piano, oltre ad essere un documento tecnico, sia anche un manifesto per la città, una fabula che aspira a raccoglierne l’identità e a guidarne la narrazione futura. In questo senso, in filigrana, esso rivela la struttura di valori, gli orientamenti estetico-morali e politici del governo e delle élite tecniche che operano in un dato periodo storico (in questo caso gli anni ’90 del Novecento).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.